La scelta del signor Rossi

Written by  Redazione

Manifesto pubblicitario della Cassa.Breve storia semiseria delle ragioni e delle conseguenze di una scelta economica.

Il signor Rossi è proprietario di una tenuta agricola di 1.500 ettari nella pianura ferrarese. In questa tenuta egli coltiva granturco, riso e ortaggi vari, che rivende sul mercato ferrarese, ricavandone ogni anno un consistente profitto. Confinante con quella del signor Rossi, la tenuta agricola del signor Verdi di soli 500 ettari, è impegnata nello stesso genere di produzioni e rivende il proprio prodotto sullo stesso mercato. Oltre a Rossi e Verdi, sono attivi nella zona molti altri imprenditori agricoli, di dimensioni più modeste ma collegati a imprese di distribuzione di varie dimensioni che, oltre a lavorare sul mercato ferrarese, coprono anche vaste aree del mercato nazionale.


Nel 1994, il signor Rossi viene a sapere che il suo vicino Verdi ha intenzione di cedere la propria tenuta, benché sia redditizia e non abbia gravissimi problemi gestionali. Le alternative del signor Rossi sono, a questo punto due: acquistare la tenuta confinante o lasciarla a un concorrente. Poiché il signor Rossi è un imprenditore capace e razionale, possiamo immaginare che proceda a un'attenta analisi delle conseguenze immediate e di lungo periodo delle due scelte.
Formulare delle previsioni non è mai semplice e la decisione é molto sofferta. Se Rossi decide di non acquistare la tenuta di Verdi, può continuare a contare sulla propria posizione di dominio sul mercato ferrarese e sulla redditività che ne consegue, ma deve fare i conti con una serie di ipotesi per il medio periodo.

Uno dei problemi principali che Rossi si pone è chi acquista la tenuta e che cosa intende farne. Nella zona è infatti attivo, come dicevamo, un discreto numero di imprenditori agricoli molto aggressivi e dinamici, che - pur non disponendo di tenute molto vaste - possono contare sul supporto di grandi catene di distribuzione. La posizione dominante di Rossi potrebbe facilmente essere messa in pericolo da un acquirente intenzionato a conquistarsi uno spazio maggiore sul mercato ferrarese che, forte della nuova acquisizione, potrebbe affrontare vendendo per un certo periodo sotto costo al solo fine di indebolire la posizione di Rossi e conquistare una quota di mercato più elevata. L'altro rischio - questo di carattere più indiretto - è che il mercato ferrarese si trovi privato di una parte del prodotto della sua terra che, attraverso la rete di distribuzione nazionale, collegata con il nuovo acquirente, potrebbe essere destinato ad altri mercati, reputati più profittevoli.

 

Manifesto pubblicitario della Cassa.Le conseguenze di medio periodo sono quindi nefaste. Rossi rischia - se non acquista la tenuta Verdi - di godere ancora solo per qualche anno dello stesso livello di profitti attuale, progressivamente eroso da una concorrenza feroce e potentissima, che potrebbe metterlo in ginocchio, e il mercato ferrarese potrebbe trovarsi depauperato di una buona parte dei prodotti della sua terra, che verrebbero venduti altrove.
L'altra ipotesi, quella di acquistare la tenuta Verdi, prevede un investimento iniziale ingente e una serie di problemi contingenti che possono essere risolti solo con il tempo e con ulteriori spese. Questo significa non poter contare, almeno per il primo anno e forse anche per il secondo, su un livello di profitto soddisfacente. Allo stesso tempo, però, Rossi sa che la sua impresa agricola uscirebbe straordinariamente rafforzata dall'acquisto, raggiungendo una dimensione che gli permetterebbe di sfruttare nuove tecniche di coltivazione, più sofisticate e automatizzate, di aumentare la produttività, di affrontare il mercato ferrarese da una posizione di maggiore forza e di iniziare a stabilire delle posizioni sui mercati più vicini, come quello di Rovigo e di Bologna.

Il problema di Rossi è quindi scegliere tra il proverbiale "uovo oggi" e l'altrettanto proverbiale "gallina domani". La scelta è delicata e Rossi, non sentendosi in grado di prenderla da solo, riunisce tutta la famiglia ed espone il problema nei termini che abbiamo descritto, aggiungendo una buona dose di numeri, dati e proiezioni. La famiglia Rossi, sulla base delle analisi compiute, decide di acquistare e impiega tutto il 1994 per integrare le due imprese: infatti, non è possibile trovare - in tutto il mondo - due teste che funzionino allo stesso modo e due agricoltori che usino le stesse macchine, le stesse tecniche di coltivazione, gli stessi sistemi contabili, gli stessi metodi di vendita.

In aggiunta, per sfruttare le possibilità offerte dalla maggiore estensione di terreno, Rossi acquista nuove macchine e, progettando di seguire la strada della progressiva automazione, deve provvedere alla formazione e alla qualificazione del personale. Così facendo, potrà contare per il futuro su una maggiore produttività e su costi unitari più bassi. Tutto sembra procedere per il meglio: le previsioni e le analisi presentate alla famiglia si rivelano - alla prova dei fatti - prudenziali e non si trovano brutte sorprese o scheletri nell'armadio. Qualche trattore è più malconcio del previsto, ma alcuni salariati hanno delle capacità eccezionali e il terreno è stato sempre coltivato con oculatezza e professionalità, anche se con delle tecniche non sempre aggiornatissime.

 

Manifesto pubblicitario della Cassa.Le prospettive di guadagno per il 1994 sono meno rosee di quelle precedenti, ma si tratta semplicemente di uno sforzo temporaneo, necessario per il benessere dell'azienda. Ma - come ben sanno gli agricoltori - l'esercizio di un'impresa agricola comporta anche dei rischi imprevedibili, legati alle condizioni atmosferiche e climatiche. Purtroppo, nel corso dell'anno si verifica una gelata tardiva e, a peggiorare le cose, una grandinata devastante nella stagione del raccolto. Rossi, come tutti gli altri agricoltori della zona, deve affrontare anche questo problema e vede ulteriormente ridotte le proprie prospettive di guadagno anche se, essendo stato più previdente e oculato di altri, ha subito meno danni e può rinunciare alle provvidenze statali per gli agricoltori colpiti dalla grandine, che porterebbero un benefìcio immediato alle sue casse ma comporterebbero un aggravio dei costi (nella forma di interessi sul prestito) per gli anni a venire.
Alla fine dell'anno, la famiglia Rossi si riunisce, come accade abitualmente, per tirare le somme di un anno di lavoro e si ritrova di fronte a una cifra (il profitto) molto più bassa che negli anni precedenti - il che non fa piacere a nessuno - ma, nonostante i guasti provocati dal maltempo, molto vicina a quella prevista. L'atmosfera della riunione non è certamente delle più allegre, ma la famiglia Rossi sa di aver compiuto uno sforzo per mettere la propria azienda in condizioni più favorevoli per affrontare il futuro e, soprattutto, di averla arricchita di altri 500 ettari di terra, di avere - in buona sostanza - scambiato un po' di reddito per un patrimonio superiore.

Chi ha avuto la pazienza di arrivare in fondo a questa lettura, si starà probabilmente domandando che cosa mai significhi questa storiella - in fondo un po' banale - di aziende agricole, grandinate, benmistà, trattori e salariati agricoli. Per capirlo, basta procedere a un semplice esercizio di sostituzione.
Prendete la matita e, al posto di Rossi, scrivete Cassa di Risparmio di Ferrara; a quello di Verdi, Banca di Credito Agrario di Ferrara; ad acquisto sostituite fusione; a condizioni atmosferiche e climatiche, congiuntura dei mercati mobiliari e situazione delle sofferenze; a provvidenze statali per gli agricoltori colpiti dalla grandine, decreto per l'immobilizzazione del portafoglio titoli; e così via, passando per criteri di valutazione prudenziali, minusvalenze derivanti da fusione, ammortamento dei valori di avviamento eccetera.

 

Un altro manifesto pubblicitario della Cassa.Una banca è un'impresa che svolge un'attività economica straordinariamente complicata, in un ambiente straordinariamente complicato. Individuare e descrivere in dettaglio le sue azioni e i risultati che hanno prodotto nel corso di un anno difficile come è stato il 1994 sarebbe un compito altrettanto complicato, per il quale sarebbe necessario molto più spazio, molta più aritmetica e molte più astruserie algebriche e linguistiche.
Tale compito viene egregiamente assolto dalla Relazione degli Amministratori sulla Gestione, allegata al bilancio; un documento di non facile lettura per chi non abbia una solida preparazione specifica. Ma, come Esopo ha scoperto molto tempo fa, i dettagli della realtà possono celare alla vista verità essenziali che emergono in tutta la loro evidenza nella finzione. Esopo chiamava queste finzioni favole, gli evangelisti le chiamavano parabole, gli economisti le chiamano modelli. Ne avete appena letto uno.

Ecco dunque raccontata, in termini comprensibili a chiunque, la complessa realtà di un anno difficile per la Cassa di Risparmio di Ferrara. Difficile perché un processo di fusione tra e aziende di credito è complicato quanto quello di accorpamento di due tenute agricole e gli effetti operativi si cominceranno a vedere solo dai prossimi esercizi. Difficile perché questo processo, indipendentemente dalla volontà di chi lo ha voluto, si è svolto in circostanze poco favorevoli sui mercato del credito e delle attività finanziarie. Difficile perché nessuno ha ancora trovato una maniera facile per continuare a crescere e a prosperare, facendo crescere e prosperare una intera città. Anche se il mondo è pieno di stregoni che hanno pronta in tasca la ricetta per fabbricare la pietra filosofale e di suadenti imbonitori che sanno come far crescere la pianta degli zecchini d'oro.