Il 1996 della Cassa

Scritto da  Giovanni Bertoni

Il presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara, Giovanni Bertoni.Un'annata tutta in positivo per la Cassa di Risparmio di Ferrara.

Il mondo bancario italiano sta attraversando un periodo di grande fermento. La rapida discesa dei tassi di interesse nel 1996 ha influenzato in misura importante il margine della gestione del denaro, che in molte banche ha presentato crescita zero, se non addirittura negativa.
Nel frattempo è aperto un intenso dibattito sulla rigidità dei costi - soprattutto del costo del lavoro - e sugli esuberi del personale, con autorevoli interventi da parte della Banca d'Italia e di rappresentanti del Governo.


L'appuntamento con la moneta unica europea sarà ulteriore banco di prova della nostra capacità di reggere al confronto internazionale. Appare ormai chiaro che è in corso una radicale trasformazione del sistema creditizio italiano, che ha abbandonato pregresse certezze sul come e dove fare banca, ricercando nuove fonti di reddito e più elevati livelli di efficienza.
Per la nostra Cassa queste evenienze si sono manifestate al termine di una impegnativa fase di consolidamento, dopo la fusione con la Banca di Credito Agrario. Abbiamo concluso il riassetto territoriale delle dipendenze e la altre attività più urgenti di riorganizzazione del personale, resistendo con buoni risultati alle politiche aggressive portate dalla concorrenza. Nel 1996 è stato quindi possibile dedicare le nostre energie a una nuova strategia di espansione, intrapresa nel passato esercizio, ma che è tuttora in corso e proseguirà nel prossimo periodo.

Questo è il frutto di un importante passo compiuto dalla nostra banca lo scorso anno, con la predisposizione di un piano strategico poliennale. Abbiamo sentito l'esigenza di approfondire e sviluppare in modo tra loro più coerente le più importanti tematiche che emergevano nella nostra attività, fissando in un documento unitario gli obiettivi e il piano di lavoro per raggiungerli.
Si è trattato di un grande sforzo, teso a dare per la prima volta alla nostra Cassa uno strumento organico che fornisca indicazioni e programmi ulteriori per l'attività del Consiglio, della Direzione Generale e della struttura.

 


L' assemblea dei soci della Cassa di Risparmio di Ferrara.Riteniamo che la banca che ne risulterà sarà più moderna ed efficiente, in grado di coprire tutte le esigenze della clientela e di garantire adeguata remunerazione al capitale investito, pur affrontando un mercato severo e concorrenziale come quello attuale. Il piano è incentrato su alcune direttive principali: la più importante è consolidare il rapporto con la clientela tradizionale e attuare una strenua difesa delle quote di mercato. A tal fine abbiamo mantenuto costanti rapporti con le famiglie e con le imprese, sia sul fronte del risparmio, sia su quello dei finanziamenti.

 

Sono state stipulate importanti convenzioni, con particolare attenzione al credito agevolato e alle imprese agricole; per queste ultime si è istituito un gruppo di lavoro che ha definito nuovi prodotti specifici per l'ordinaria attività aziendale o per finanziare investimenti a medio termine.

Inoltre, abbiamo raggiunto importanti risultati nel settore Tesorerie e confidiamo che da queste nuove attività derivi un consolidamento e ampliamento dei rapporti con i soggetti che interagiscono con tali enti.
Oltre a ciò abbiamo dedicato particolare impegno nell'acquisizione di nuova clientela, nelle zone di nuovo insediamento e nella fascia di mercato medioalta. Poi, forte impulso agli impieghi e massima attenzione alle politiche dei prezzi per far rendere al meglio i capitali di proprietà o intermediati. Ancora: sviluppo della consulenza e dei servizi offerti, per diversificare le fonti di reddito e per coprire a tutto campo le esigenze della clientela.

Sul fronte interno, continuiamo a operare per migliorare i processi produttivi, curando l'aggiornamento tecnologico e professionale, ma anche responsabilizzando la struttura per portarla a condividere gli obiettivi aziendali ed esaltare la nostra vocazione commerciale. Va poi riservata particolare attenzione al contenimento dei costi, anche introducendo e rafforzando una cultura di budget.
Su questa traccia ci siamo già mossi nel 1996 e i risultati ci incoraggiano a proseguire per questa strada. Anche il monitoraggio quotidiano dell'andamento dell'azienda fornisce segnali positivi in proposito, del resto, questi argomenti sono oggi condivisi da molta banche e oggetto di dibattito sulla stampa specializzata.


Alcuni grafici significativi dell'ottimo andamento della nostra Cassa nell'esercizio 1996.Nel corso dell'esercizio abbiamo anche ricevuto la visita degli ispettori della Banca d'Italia, a dieci anni dall'ultima verifica, le operazioni sono iniziate a fine aprile e si sono protratte fino a luglio, impegnando attivamente tutta la struttura centrale della banca. Le risultanze finali sono state presentate al Consiglio di Amministrazione nell'ottobre scorso. Si è trattato di una occasione di confronto con un gruppo di esperti che ha consentito di analizzare con occhio critico l'intera struttura aziendale, facendo emergere ciò che andava migliorato, ma anche i punti di forza della nostra Cassa.
In definitiva, gli esiti dell'ispezione sono stati più che positivi, confermando la sostanziale solidità della banca e la qualità del nostro operato. Hanno anche fornito utili suggerimenti per la formazione del Piano Strategico.

 

Il bilancio approvato è a nostro avviso particolarmente importante, perché rappresenta il primo frutto del rinnovato impegno di tutta l'azienda in una visione più dinamica della nostra attività. Tutti i volumi hanno chiuso l'anno con crescite di rilievo, specie se paragonate a un andamento del sistema che ha presentato luci e ombre.
Depositi a risparmio, conti correnti e certificati di deposito sono incrementati del 7,61%, superando ampiamente gli obiettivi di budget. In particolare, i certificati di deposito, nonostante la maggiore imposizione fiscale introdotta, sono incrementati di oltre il 10%.

 

Ma vi è un altro fatto importante: in occasione della fusione, il numero dei conti correnti era diminuito, a causa della unificazione di rapporti plurimi; ora è tornato a crescere di oltre il 2%, mostrando una inversione di tendenza e arrivando a sfiorare il traguardo dei centomila rapporti. Questa dinamica della raccolta diretta tipica ha ampiamente compensato il calo dei pronti contro termine, che hanno risentito di una consistente discesa dei rendimenti.
La raccolta diretta complessiva si è quindi attestata a 2612 miliardi, con un aumento del 3% circa. La raccolta indiretta è aumentata di oltre il 10%, arrivando a toccare i 4608 miliardi, di cui 687 per gestioni patrimoniali. Per queste ultime, l'incremento nell'anno è stato di quasi il 60%. Vi è stato un particolare impegno per espandere questo particolare settore, che consente di assicurare alla clientela i migliori rendimenti, oltre a uno snellimento dei tempi di lavoro allo sportello.

 

In definitiva, la massa amministrata ha raggiunto i 7220 miliardi (+7,4%).
Gli impieghi economici alla clientela sono stati oggetto di particolare attenzione, per controbattere la discesa dei tassi, che ha comportato una decisa contrazione degli interessi attivi sul mercato inter-bancario.
La nostra azienda ha sempre impiegato una consistente quota della propria liquidità concedendo finanziamenti ad altre banche. Oggi, questa attività, come gli investimenti nel comparto titoli, non garantisce più le elevate redditività del passato. Peraltro, per garantire una crescita equilibrata della nostra Cassa, abbiamo ritenuto necessaria una azione su due fronti.


Da un lato abbiamo perseguito una espansione degli impieghi alla clientela, per rendere più favorevole il rapporto di questi con la raccolta; dall'altro abbiamo intensificato l'attività nei servizi, nell'interesse della clientela. Sul primo punto, la risposta del mercato è stata per noi di estrema soddisfazione. La crescita degli impieghi, scorporando i pronti contro termine e prima delle svalutazioni e ammortamenti, è stata di oltre il 16%.
Grande attenzione è stata dedicata alle imprese, che rappresentano il 58% del nostro portafoglio, allacciando anche contatti con aziende di maggiori dimensioni. Inoltre, abbiamo profuso un particolare impegno nei mutui ipotecari, ampliando la nostra operatività diretta, rispetto alle operazioni intermediate per conto di altre banche.

 

L'ispezione della Banca d'Italia ha anche consentito di verificare dall'esterno la qualità del nostro rischio, che è risultata più che buona. Le sofferenze lorde rappresentano il 3,9% degli impieghi (con la media del settore oltre all'11%) e il 15,21% del patrimonio (40,8% nel sistema), nell'esercizio abbiamo anche proceduto ad abbattere nella misura del 95% il credito di 5 miliardi nei confronti della Banca di Credito di Trieste, in liquidazione coatta amministrativa. La decisione adottata corrisponde esattamente al nostro comportamento in tutti i casi di analoghe procedure concorsuali. I ricavi da commissioni sono cresciuti del 40% circa, mentre i profitti da operazioni finanziarie hanno dato un consistente apporto al conto economico (+13,5%).


Alcuni grafici significativi dell'ottimo andamento della nostra Cassa nell'esercizio 1996.Tutti i principali indicatori di volumi sono risultati in netta espansione, testimoniando l'intenso impegno di tutta la struttura. I movimenti Bancomat sono aumentati del 18%, quelli Pos del 35%, mentre più in generale sono cresciute le altre voci quali deleghe per utenze, pensioni e altro.

Sul fronte dei costi, abbiamo contenuto l'aumento delle spese amministrative nel 3,66%, quindi al di sotto dell'inflazione. È chiaro che in questa voce giocano un ruolo importante le imposte indirette, che rappresentano quasi il 30% del totale. Nell'esercizio abbiamo mantenuto il blocco del turn-over, favorendo l'esodo del personale con incentivi.
Ciò ha consentito di portare i dipendenti da 832 a 803, mentre altri esodi incentivati nei primi mesi del 1997 hanno ulteriormente ridotto l'organico a 787 unità.

 

Gli incentivi all'esodo hanno comportato un incremento delle spese per il personale nell'ordine dell'1,6%. Senza tale fattore, queste spese sarebbero risultate in calo, pur avendo recepito gli aumenti contrattuali previsti dai contratti collettivi nazionali. Il risultato lordo di gestione si è quindi attestato a 59 miliardi, con un incremento del 12,5% rispetto al 1995. Riteniamo di poterlo considerare un risultato incoraggiante e in linea con le previsioni fatte dal Piano Strategico.


In presenza di due eventi particolari per la nostra Cassa - la perdita per la Banca di Credito di Trieste e l'esodo incentivato del dottor Paolo Bianchi, ex direttore generale - abbiamo comunque ritenuto opportuno utilizzare nell'esercizio il Fondo Rischi Bancari Generali, disponibile per un ammontare di 4,5 miliardi.

Si tratta di una risorsa a suo tempo accantonata proprio in previsione di simili rischi, il cui utilizzo risulta ora appropriato, ricorrendone le condizioni. Va anche detto che a ciò è abbinato un certo beneficio fiscale.
Comunque, con la ripartizione degli utili approvata, il patrimonio della banca risulta incrementato di 5 miliardi e 600 milioni.


Come di consueto abbiamo operato i necessari accantonamenti e rettifiche, tra cui la terza quota di ammortamento dell'avviamento Bca. In conclusione, tenuto conto di proventi e oneri straordinari, l'utile ante imposte risulta di quasi 30 miliardi e il risultato netto è di 18 miliardi 754 milioni, con un incremento del 51,96% rispetto al precedente esercizio.
Ritengo mio dovere ricordare ancora una volta che, nei mesi scorsi, questo Consiglio ha preso alcune decisioni estremamente importanti per il futuro dell'azienda.

 

Alcuni grafici significativi dell'ottimo andamento della nostra Cassa nell'esercizio 1996.Abbiamo anche intrapreso una collaborazione con Deutsche Bank, in un primo tempo limitata alle carte di credito, ai fondi comuni di investimento e alle polizze assicurative DB Vita. Più di recente abbiamo siglato un accordo commerciale con questa importante banca che ci consentirà di avvalerci di prodotti, servizi e know-how dell'intero gruppo.

Ciascuno dei partner fornirà l'apporto delle proprie specifiche competenze: Deutsche Bank potrà fruire della nostra diffusa rete territoriale e della nostra grande capacità di contatto con una vasta clientela (ovviamente i contatti saranno tenuti dirattamente dalla nostra Cassa e l'intervento di Deutsche Bank sarà solo indiretto); per quanto ci riguarda, potremo acquisire la disponibilità di prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, che non saremmo altrimenti in grado di produrre autonomamente, a causa dei rilevanti costi.

 

Si tratta di un passo di assoluto rilievo, che apre la via a una realtà di dimensioni internazionali, consentendoci di cooperare per raggiungere ulteriori profitti in una posizione paritaria, senza snaturare in nostro tradizionale legame con il territorio. I dati di bilancio e i primi segnali della corrente gestione ci fanno ritenere che le scelte fatte, in definitiva, siano risultate premianti. Va dato atto del grande impegno posto nel lavoro quotidiano dai dirigenti, funzionari e dal tutto il personale, che hanno mostrato grande senso di responsabilità e attaccamento all'azienda.

 

A loro va il nostro sincero ringraziamento, unitamente a un saluto alle organizzazioni sindacali, che anche nelle più recenti fasi di contrattazione aziendale hanno dimostrato senso di responsabilità. Una particolare menzione va al Collegio Sindacale, che ha saputo svolgere il proprio compito con la più elevata professionalità, anche in occasione dell'ispezione di Bankitalia.

Ricordo anche la nostra clientela, che ha continuato a rimanerci fedele e anzi si è ampliata, dimostrando di aver compreso e gradito le nuove politiche aziendali.
Il nostro impegno per i prossimi mesi è di proseguire su questa strada, ricercando una ulteriore espansione degli impieghi e dei servizi e il contenimento dei costi.
Per questo è stato rivisto l'organigramma aziendale, con alcune innovazioni mirate a rafforzare la vocazione commerciale della nostra azienda.

 

Cercheremo quindi di mettere a profitto le potenzialità derivanti dalla nuova struttura e dall'accordo con Deutsche Bank per aprire altri rapporti, anche nelle zone più vicine ai nostri attuali insediamenti. L'opera di rafforzamento della Cassa, che aveva prospettato già un anno fa, è ben avviata e in buona parte attuata, la determinazione, l'impegno e l'entusiasmo di tutti sono finalizzati a dare ancora maggiore solidità alla vostra banca e a premiare la fiducia e le aspettative dei soci.