Un grande affresco

Scritto da  Gennaro Murolo

Un'immagine dell'assemblea dei soci della Cassa di Risparmio di Ferrara, tenutasi lo scorso 27 aprile. Le linee generali del bilancio della Cassa di Risparmio di Ferrara per l'anno 2000.

Nel 2000 abbiamo solennemente celebrato il restauro del "Giudizio Universale" del Bastianino nella nostra Cattedrale. Ricordo ancora con emozione, la sera del 14 dicembre, il momento in cui si sono accesi i riflettori e l'affresco è apparso ai nostri occhi, quasi increduli, in tutta la sua maestosa grandezza. Era uno spettacolo straordinario.

Confesso che in quel momento ho pensato che anche il direttore generale di una banca come la Cassa di Risparmio di Ferrara, ad ogni inizio d'anno, prova lo stesso stimolante senso di sgomento del pittore, quando traccia le prime pennellate davanti ad una enorme parete bianca, su cui realizzerà il dipinto.
Analogamente in banca, da gennaio a dicembre, su di un'immaginaria pagina bianca si aggiungono via via cifre a quel grande affresco che diverrà il bilancio. E il 27 aprile scorso, giorno dell'Assemblea dei Soci, è stato un po' come presentare al pubblico l'opera appena ultimata, frutto del lavoro di una "bottega" con centinaia di collaboratori. Indosso i "panni del critico" e ve la descrivo.


Nel 2000 per la nostra Cassa l'incremento della raccolta diretta tipica (depositi a risparmio, conti correnti e certificati di deposito) si è attestato all'1,80%, risultando superiore alla media del Sistema (0,81%) pur avendo scontato un consistente decremento dei certificati di deposito, per i quali viene confermata una disaffezione ormai definitiva da parte della Clientela, che preferisce rivolgersi verso altre tipologie di investimento meno penalizzate dal punto di vista fiscale. Per contro si è rilevata una decisa crescita dei conti correnti (+2,00%), che rappresentano oltre il 70% dell'aggregato.

 

f14_105b_popupPer quanto riguarda la raccolta diretta complessiva, sono notevolmente aumentati i pronti contro termine (+44,53%), ma il fatto di maggior rilievo è stata l'emissione di obbligazioni collocate presso la clientela ordinaria, a tasso fisso o variabile, per nominali 90 milioni di euro. Il volume complessivo della raccolta diretta si è quindi attestato a Lire 3.073 miliardi, con un incremento dell''11,8%.
La raccolta indiretta ha mostrato una performance più che soddisfacente, arrivando a toccare i 6.205 miliardi di Lire contro i 5.575 dell'anno precedente, con un incremento dell'11,29%. La percentuale di risparmio gestito è il 40% del totale. In particolare abbiamo rilevato un eccezionale gradimento della Clientela per le Gestioni Patrimoniali in Fondi, che in un anno sono passate da 1003 a 1293 miliardi di lire (+28,9%), mentre i Fondi Comuni di Investimento hanno denotato un sensibile rallentamento (-34%), a causa del negativo andamento dei mercati finanziari internazionali.
Nel complesso la massa amministrata ha raggiunto Lire 9.278 miliardi (+ 11,4% sul dicembre 1999).

Nel corso del 2000 la nostra Cassa ha fornito l'usuale sostegno ai consumi delle famiglie, intervenendo in misura più spiccata per agevolare la soddisfazione delle esigenze abitative. Sul fronte delle imprese, i finanziamenti a breve, finalizzati alla gestione ordinaria, hanno denotato un discreto sviluppo. Ma la nostra attenzione si è focalizzata anche sul comparto del medio lungo termine, per favorire gli investimenti produttivi nel settore industriale, come in quello artigiano, nel commercio e nell'agricoltura.

Nel complesso gli impieghi totali netti alla Clientela si sono attestati a Lire 2.854 miliardi (+18,9% nel periodo), fornendo un importante apporto in termini di redditività ai risultati della Cassa. Questo sviluppo dei volumi e l'aumento dei tassi ha portato ad un incremento del margine d'interesse del 12,83%. La percentuale degli impieghi sul totale dell'attivo risulta del 72,7% contro il 68,24% del precedente esercizio, quale segno dello spiccato dinamismo della Cassa.
In corrispondenza del forte incremento degli impieghi economici, gli impieghi finanziari (in titoli e depositi interbancari), si sono ridotti a Lire 685 miliardi, contro i 764 del precedente esercizio, passando dal 21,39% del totale attivo al 17,15%.
Nel corso del 2000 la dinamica dei tassi di interesse è risultata elemento determinante nella formazione delle componenti reddituali aziendali, per l'effetto combinato di un'espansione degli impieghi verso clientela e di un miglioramento dei tassi di interesse: ne consegue un incremento, in termini di margini di interesse, del 12,83% ed un apporto al margine di intermediazione che passa dal 57,6% al 58,4%. Tale risultato è tanto più rilevante, considerando che il margine di interesse del 1999 includeva una significativa erogazione di dividendi straordinari.

 

Un'immagine dell'assemblea dei soci della Cassa di Risparmio di Ferrara, tenutasi lo scorso 27 aprile.In conseguenza anche dell'aumento di operatività, i ricavi commissionali migliorano del 10%, sia per l'introduzione di nuovi prodotti, che per la maggiore dimensione del portafoglio della clientela. Il margine di intermediazione si attesta ad un +11% come sintesi dei fenomeni sopra descritti. 
Un'attenta politica di controllo dei costi ha poi consentito di mantenere entro livelli fisiologici l'incremento delle spese generali ad un modesto +0,6%.
Il risultato lordo di gestione si è pertanto attestato a Lire 112,852 miliardi (+ 23,03% rispetto all'esercizio 1999).
La politica della Cassa in materia di accantonamenti e rettifiche ha confermato la tradizionale linea di grande prudenza, sia per quanto riguarda i crediti, sia per le altre voci. Nell'esercizio 2000 si è poi ritenuto di effettuare accantonamenti prudenziali al Fondi Rischi Bancari Generali per Lire 4,5 miliardi, oltre a Lire 5,4 miliardi a Fondo Rischi su Crediti, ulteriori rispetto al plafond fiscale.
Il risultato di gestione si è quindi attestato a Lire 64,820 miliardi (+ 36,58%).

Tenuto conto dell'apporto dai proventi straordinari per Lire 5,751 miliardi e dell'incidenza delle imposte sul reddito, l'utile d'esercizio ha chiuso a Lire 32,360 miliardi (+ 11,51%). E' stato pertanto distribuito un dividendo di Lire 950 per azione contro  le 850 del 1999 (+11,8%)

Questa è la sommaria descrizione dell' "affresco". Però, in sintesi, il pur brillante dato reddituale deve essere valutato sulla base di un'ulteriore riflessione finale.
La capacità reddituale di un'impresa va misurata non solo in relazione all'utile di esercizio, ma anche in base alla considerazione da un lato della capacità di sostenere gli investimenti e lo sviluppo aziendale, mantenendo sempre una liquidità adeguata, e dall'altro di rafforzare i presidi patrimoniali, al fine di consentire, negli anni, la ripetizione delle performances reddituali di oggi.
Questo è, in fondo, il vero valore per gli azionisti.