Il gruppo oggi ha un complesso dei mezzi amministrati che si avvicina ai 10 miliardi di euro e può contare su un personale di oltre milleduecento dipendenti e sull'operatività di 120 sportelli distribuiti su undici province italiane.
Ma non si tratta di un traguardo, bensì di un ulteriore punto di partenza.
La crescita della raccolta diretta, da sempre caratteristica della Cassa, è proseguita anche nel corso del 2003; in termini aggregati (clientela più banche) essa è cresciuta del 18,8%, passando dai 2.407 milioni di euro di fine 2002 a 2.859 circa al 31/12/2003.
Durante l'anno si sono infatti perseguite le strategie di funding già impostate nel corso dell'esercizio precedente, strategie che si basano sulla costante attenzione rivolta alle più tradizionali forme di raccolta, affiancate allo sviluppo di forme alternative, in particolare quelle collegate alle emissioni di bonds sull'Euromercato.
La quota di mercato in provincia di Ferrara è passata a settembre 2003 (ultimo dato disponibile) al 42,82% contro un 40,93% dello stesso periodo dell'anno precedente.
Ancora una volta va rilevato che tali dati testimoniano la continua crescita dell'Istituto e, abbinati all'ampia frammentazione numerica dei rapporti, confermano la stabilità della raccolta diretta come uno dei punti di forza della Cassa.
Il già complesso contesto finanziario in cui si è operato nel corso dell'anno, caratterizzato dai buoni recuperi dei mercati azionari, dalla sostanziale tenuta di quelli obbligazionari, pur nell'ambito di una elevata volatilità, e da una accentuata debolezza del dollaro è stato senz'altro condizionato ulteriormente dalle note vicende che, coinvolgendo emittenti diffusi sul mercato, hanno sensibilmente modificato l'atteggiamento degli investitori.
A ciò si deve senz'altro aggiungere, per completezza di dati, un contesto economico non brillante, sia a livello nazionale che più specificatamente locale, che non ha di fatto favorito l'aumento del risparmio detenuto da famiglie ed operatori.
Nonostante ciò, alla fine del 2003 la raccolta indiretta complessiva della Cassa, rappresentata dalle diverse forme di risparmio gestito ed assicurativo nonchè? dalle attività finanziarie depositate in custodia ed amministrazione, si è attestata a 5.925 milioni di euro, con una crescita superiore al 44%.
Tale dato, di indubbio valore sia in termini assoluti che relativi, è frutto di una costante presenza sul territorio e della contestuale capacità della Cassa di cogliere opportunità sia nell'ambito delle aree di sviluppo diretto che tramite le Banche del Gruppo.
A qualificare ancor più l'ottimo lavoro svolto nell'ambito della raccolta indiretta, è il dato relativo all'andamento della raccolta gestita, la cui crescita conferma la fiducia che la clientela ripone nella Cassa come interlocutore privilegiato per la gestione del proprio risparmio. Ciò è frutto di alcune linee guida, confermate nel 2003 ma perseguite con coerenza dalla Banca sin dagli anni precedenti, linee che si possono sintetizzare nell'attenta valutazione del profilo di rischio del cliente.
Tale valutazione prosegue con il costante monitoraggio del relativo portafoglio, garantendo una buona corrispondenza tra portafoglio ideale e portafoglio effettivamente detenuto dal cliente; tale approccio è posto in atto sia dai consulenti che operano in un'ottica di Private Banking, che dal personale specializzato presente in ogni dipendenza della Banca e sul quale v'è stato nel tempo un forte impegno formativo.
La massa amministrata raggiunge gli 8.785 milioni di euro contro i 6.522 milioni di euro del 2002 (+34,7%).
Gli impieghi per cassa della Banca, hanno raggiunto Euro 2.807 milioni con una crescita del 17,4% rispetto al dicembre 2002, il sistema ha avuto nello stesso periodo una crescita del 6,7%.
Entrando nel dettaglio hanno avuto incrementi di valore i mutui che sono cresciuti del 30% raggiungendo Euro 823.925, i finanziamenti estero +34%, in termini percentuali è interessante segnalare la performance dei finanziamenti al consumo che evidenziano un +86%. Il totale attivo individuale passa da 2.899 a 3.459 milioni di euro (+19,31%), quello consolidato da 3.451 a 3.987 (+15,5%).
Il Patrimonio Contabile prima del riparto dell'utile è passato da 302 a 407 milioni di euro (+34,8%), mentre il Patrimonio di Vigilanza complessivo della Banca ammontava a 379,6 milioni di euro (un anno prima era di 255,7 milioni di euro).
Le attività di rischio ponderate, tenuto conto dei rischi di mercato, ammontavano a 2.938 milioni di euro in bilancio e fuori bilancio.
Il coefficiente di solvibilità individuale complessivo (dato dal rapporto tra patrimonio di vigilanza e attività ponderate in base al rispettivo grado di rischiosità) ha fatto registrare un dato di eccellenza, essendosi attestato sul 12,9% contro un 7% previsto dalla normativa di vigilanza, ed ha evidenziato un'eccedenza patrimoniale di 175,7 milioni, che può essere considerata una base fondamentale per lo sviluppo di nuovi importanti investimenti.
Il risultato complessivo dell'esercizio 2003 si attesta su 23,3 milioni di Euro, dopo accantonamenti, ammortamenti e svalutazione crediti per oltre 37 milioni. Il ROE passa al 6,1% dal 7,94% dell'anno precedente. Il dato va letto favorevolmente in quanto influenzato dall'incremento del patrimonio netto che passa da 288,321 a 393,283 milioni (+36%) senza considerare il Fondo Rischi Bancari Generali. Meglio un grande patrimonio a presidio della solidità, che un grande Roe con un debole patrimonio.
La strategia universale della Banca ha consentito di incrementare sia il Margine gestione denaro (di oltre il 10%) che i Ricavi da Servizi (circa +7,7%).
Il cash-flow è ammontato a poco meno di 76 milioni di euro.
L'utile netto risulta pertanto pari a 23,3 milioni di euro con un incremento del 10,15% rispetto all'esercizio precedente.
Tale risultato è da ritenersi soddisfacente anche alla luce delle forti difficoltà dell'economia nazionale entro la quale si è svolto l'esercizio 2003.
Tale incremento inoltre conferma un trend positivo di crescita della redditività che si manifesta con costanza oramai da diversi anni.
E' a tutti noto, infatti, come negli ultimi tre esercizi la redditività aziendale si sia costantemente incrementata, sostenendo efficacemente la crescita aziendale e le aspettative degli azionisti.
Abbiamo camminato nel 2003 su un percorso accidentato, irto di difficoltà esterne ed interne, ma nonostante ciò siamo riusciti ad arrivare alla meta creando nuovo valore e nuova redditività per la nostra azienda.
Il nostro impegno è stato massimo (quello di noi tutti, intendo dire), non solo per l'adempimento di un proprio comune dovere, ma nella consapevolezza della mission che ci è stata affidata: quella di perseguire una politica localistica in chiave di modernità.
Lo abbiamo fatto con entusiasmo, con piena condivisione dell'obiettivo; abbiamo portato anche oltre le mura ferraresi il vessillo della nostra città. Ne siamo particolarmente fieri.
Il piano strategico 2002-2004 era ambizioso: ricco d'impegni e d'obiettivi importanti. Una rapida sintesi del lavoro svolto in questi tre anni: la raccolta diretta è cresciuta del 56,8%, quella indiretta dell'84,9%, la massa amministrata del 75,6%, mentre gli impieghi sono aumentati dell'85,4%. In rapida sequenza, a maggio 2001 è stata aperta la sede di Modena ed è stata costituita Vegagest Spa, che sarebbe diventata anello fondamentale per il risultato economico del gruppo bancario, polo aggregante e simbolo delle banche alla strenua ricerca dell'autonomia societaria.
Con un occhio attento allo sviluppo ma anche alla solidità patrimoniale, a luglio 2001 è stata approvata l'operazione di aumento del capitale di 102 miliardi di lire. Ad ottobre Carife ha aperto a Padova e a dicembre a Mirandola, mentre a conclusione dell'operazione di aumento di capitale, i soci sono passati da 16.710 a 23.541.
Il 29 aprile 2002 l'Assemblea ha approvato il primo bilancio del nuovo Consiglio d'Amministrazione, che ha registrato un incremento dell'utile del 28,8%, con un dividendo che superava per la prima volta la soglia delle 1.000 lire (euro 0,52). L'acquisizione di partecipazione di rilievo nella Banca Popolare di Roma, nella Banca di Treviso Spa e nella Banca Modenese Spa, così come l'acquisizione della società di leasing e factoring Commercio e Finanza Spa, ha modificato definitivamente la mission della Cassa di Risparmio di Ferrara, divenuta la capolfila di un gruppo multifunzionale. Risale ad agosto 2002 l'apertura di una sede a Milano, mentre ad ottobre Carife ha partecipato alla costituzione del Credito Veronese Spa (entrato poi a far parte del gruppo bancario). Il 29 ottobre del 2002 il Presidente Ciampi ha visitato la Cassa di Risparmio di Ferrara, scelta come sede per accogliere una prestigiosa tavola rotonda sull'economia ferrarese. A fine anno, ancora, la Banca di Treviso ha aperto a Conegliano e a Castelfranco Veneto.
La cronaca del 2003 si connota anche per le aperture delle sedi di Napoli e Bologna 2 e per la brillante operazione di aumento di capitale di oltre 98 milioni di euro: il patrimonio sfiora oggi la soglia dei 400 milioni di euro.