Questo momento di incontro, per i processi che può mettere in moto, non deve però essere visto come un avvenimento isolato nel contesto urbano e nella vita del bambino. Si configura dunque, in senso lato, la necessità di uno "spazio educante" e, in conseguenza, di un contesto ambientale da ripensare e ridisegnare in funzione della presenza dei bambini.
Sono grandi temi che una società - conscia dell'importanza che ha per le giovani generazioni una corretta educazione alla vita e alla frequentazione del mondo - oggi deve porsi come primari e fondamentali.
E deve porseli cominciando a pensare alla città "a misura di bambino", il che non vuoi dire decorare le strade con le statue dei sette nani, ma organizzarla in modo che i più deboli (bambini, anziani, impediti) la possano usare in condizioni di sicurezza e di serena vivibilità.
Ferrara sta elaborando queste sollecitazioni da molto tempo: esiste una vasta area del volontariato che opera con le strutture dell'Amministrazione in quest'ottica. Basti pensare ai Centri per le famiglie del Barco e di via Bologna; a quello straordinario avvenimento urbano e sociale che è l'Estate dei bambini, che coinvolge ogni anno migliaia di famiglie; a quanto è in costruzione: L'isola del tesoro in piazza XXIV Maggio, una "nuova tipologia" favolosa per la ricchezza di spazio e per le sollecitazioni che proporrà agli operatori e ai frequentatori.
Poi i campi gioco attigui a due scuole nel quartiere di via Bologna che saranno attrezzati secondo i progetti, i desideri, le aspirazioni dei bambini che hanno partecipato a un grande lavoro di scelta e di preparazione e che andranno a completare quelli di Parco Massari e del Giardino Pareschi, recentemente riattrezzati e riordinati a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.
Entra a pieno titolo in questo programma di lavoro, che l'Amministrazione ha battezzato Città bambina, la ricerca che le scuole di via Bologna hanno condotto sul quartiere, formalizzata in un diario scolastico recentemente presentato al pubblico e consegnato a tutti i bambini del quartiere.
In questo sforzo, al Comune di Ferrara si è affiancata la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, che ha colto con sensibile attenzione la rilevanza del problema e ha fatto di Città bambina uno dei riferimenti del proprio impegno per la città. Le attrezzature di gioco di Parco Massari, del Giardino Pareschi e di un'area dì via Bologna e l'arredo del percorso delle Mura restaurate con luoghi di sosta che ne rendano più piacevole il godimento, sono stati solo l'avvio di questa alleanza tra Fondazione e Comune per un'attenta messa a punto del programma per una "città a misura di bambino".
Ora, uno dei lavori più urgenti è la conclusione e la messa in attività de L'isola del tesoro, ma accanto a questo l'impegno è anche quello di una organizzazione puntuale ed efficiente di aree di sosta negli spazi verdi del sottomura particolarmente frequentati e negli spazi verdi della città - che sono i luoghi naturali da far vivere con la presenza dei bambini.
Sta anche prendendo concretezza l'impegno, a livello urbanistico, nel ridisegno delle strade di grande traffico, nelle quali la misura del bambino deve essere condizionante: pensiamo alla progettazione in corso di via Bologna.
Saranno questi i luoghi concreti dove la Fondazione, affiancando l'Amministrazione comunale, potrà dare il contributo della sua disponibilità e apertura ai grandi problemi che interessano le generazioni più giovani della comunità ferrarese.