Solidarietà

Written by  Angelo Artioli

Il volontariato rappresenta una delle realtà più forti della società civile italiana e ferrarese; in questa realtà gli enti pubblici dovranno sempre più investire negli anni a venire, per colmare le carenze di uno stato sociale eccessivamente costoso e non più in grado di soddisfare tutti i bisogni della popolazione.Di fronte a mille richieste, a mille istanze, si riesce a capire che cosa sia il rammarico dello scoprire la larghezza del bisogno rispetto alle disponibilità.

Non ci si abitua a esaminare le richieste di aiuto che provengono da associazioni, cooperative sociali, gruppi, istituzioni caritative, anche istituzioni pubbliche.
Ogni volta si scorge uno spaccato dolente, emarginato della nostra società, quasi sempre dignitosamente riservato ma vivo e presente, che chiede solidarietà attraverso (e questo è l'altro aspetto che pure va evidenziato) una moltitudine di persone che, per puro spirito di volontariato, dedica tempo ed energie per affrontare situazioni difficili.

 

 

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara sostiene l'attività dell'Anffas, della Caritas e di moltissime altre espressioni del volontariato locale, con l'obiettivo di tutelare in modo coordinato, continuato ed efficace le categorie più deboli della società. E' così che scopi statutari dal suono malinconico - "sostegno alle categorie deboli" - vengono perseguiti dalla Fondazione con senso di partecipazione e con il rammarico del dover constatare la larghezza del bisogno rispetto alle disponibilità.

Non è infrequente che a un sopralluogo, a un incontro di verifica, si colga uno sguardo grato per un obiettivo realizzato: un apparecchio telefonico per non vedenti; una attrezzata sede di lavoro per disabili; un piccolo parco giochi in un asilo di provincia; un pulmino attrezzato per gli anziani; un centro di ascolto perché un ammalato particolare e i suoi famigliari possano affrontare meglio i disagi e le angosce della malattia; un pasto caldo per chi non ha dimora; un centro di accoglienza per la prevenzione dei disagi giovanili...

 

 

Un'iniziativa di volontariato.In questo contesto di partecipazione umana nasce, tuttavia, una vera e propria politica di intervento della Fondazione che, muovendosi tra grandi e piccoli bisogni, si sforza di finalizzare la propria opera all'efficacia. Esistono decine di situazioni (per esempio scuole materne, associazioni locali di volontariato) per le quali contribuzioni modeste rappresentano tutto quello di cui c'è bisogno per conseguire una finalità; altre necessitano di attenzioni più importanti, poiché riguardano progetti destinati a organizzare e sostenere nel tempo le azioni.
Nel formulare il proprio bilancio preventivo, la Fondazione destina circa l'ottanta per cento delle disponibilità a progetti, realizzati in proprio o, più frequentemente, in concorso con i proponenti. Talvolta gli interventi avvengono assicurando tranche poliennali, in rapporto alla complessità e alla durata del progetto stesso.
Il restante venti per cento viene impiegato verso la domanda più frazionata ma, come vedevamo, non meno importante per i singoli casi che vengono affrontati.

 

Bambini e anziani rappresentano i due poli non produttivi, ma portanti, di ogni società. Nel settore della sanità, la Fondazione non si pone, ovviamente, obiettivi che spetta al sistema pubblico affrontare. Tuttavia è intenso il dialogo con la Usl, con l'Azienda ospedaliera, con le cliniche universitarie per affrontare problematiche cui la programmazione della spesa pubblica non è in grado di fornire rapide risposte.
In tale contesto è stato finanziato l'acquisto di una Tac per il distretto del Basso Ferrarese e si stanno definendo gli aspetti tecnici e amministrativi per contribuire all'installazione di un'altra ad Argenta; è stato destinato un forte contributo per l'acquisto di due autolettighe attrezzate per il pronto soccorso per alleviare i disagi della riorganizzazione ospedaliera; sono state acquistate molte attrezzature diagnostiche per le cliniche universitarie e per i reparti ospedalieri, per mantenere tecnologicamente avanzate le apparecchiature già in dotazione o per consentire azioni vaste di studio e di prevenzione.

 

In una logica di no profit che richiede un grande impegno morale, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara ha creato, con il Parco della vita, le premesse per un incontro tra disabili e normodotati.Progetti di rilievo verso le categorie deboli spaziano in molti campi. Tra i significativi se ne possono citare alcuni. L'Asilo Villaggio Pio XII del Barco, a suo tempo costruito dalla Cassa di Risparmio di Ferrara, oggi gestito dalle suore Teresiane tramite una convenzione con la Fondazione, che assicura un consistente sostegno finanziario. Ai bambini e agli anziani è rivolto l'intervento con il quale la Fondazione ha attrezzato con strutture ludiche e per la sosta alcuni parchi, una parte delle Mura e giardini di Ferrara.
Agli anziani ancora sono stati rivolti interventi per il completamento di residenze, per l'attrezzatura di palestre riabilitative, per l'acquisto di letti speciali. 
In via di completamento è il "Parco della Vita": un complesso che consentirà ai disabili di ogni condizione di praticare attività sportive, di socializzare sotto la guida di personale professionale, di trovare motivi di interesse e sviluppare quindi attività creative.

 

Panchine lungo le mura cittadine.Anche le finalità caritative vengono incoraggiate, attraverso il sostegno al Centro Operativo Caritas o alla Società San Vincenzo de' Paoli, assieme ad altri. Infine, grande interesse è rivolto a chi si occupa del disagio giovanile. Fino a qualche tempo fa, l'attenzione era particolarmente rivolta ai centri che si occupano delle tossicodipendenze, un problema acuto nella società che però oggi le strutture pubbliche sembrano affrontare con maggiore coordinazione di sforzi e di mezzi, in rapporto e con sostegno a organismi di volontariato e caritativi.


Il Vicepresidente della Fondazione Angelo Artioli mentre consegna le due ambulanze all'Azienda Ospedaliera ferrarese.La Fondazione interviene ancora, certamente; ma sono emersi con maggiore evidenza altri problemi, indotti dalla diffusione delle cosiddette droghe leggere, dalla sempre più prolungata inattività giovanile, dall'immigrazione, dall'isolamento di alcune comunità, che creano zone grigie sulle quali sono necessari interventi, azioni di sostegno, aiuti materiali che assicurino una capacità di raccordo tra questi problemi e la società viva, sana, operosa.

Anche queste sono le "nuove povertà" di categorie che la società ha interesse a non abbandonare, perché sono una parte del futuro di tutti.
Ed ecco quindi gli interventi per l'Associazione Viale K, per La Ginestra, per il Centro di accoglienza di Salvatonica, per l'Oasi di Santa Giustina, per l'Oasi-Hospice, per limitarsi a citarne alcuni, che pure non esauriscono né l'attenzione della Fondazione, né - tanto meno - quella grande, spesso sconosciuta, ricchezza di uomini, donne, giovani alla cui generosità si deve l'attenzione prima verso chi ha bisogno di aiuto, ai quali si affianca la Fondazione, a nome dei ferraresi.

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