Strategie di crescita

Written by  Alfredo Santini

La situazione al 31/12/1999.I piani di sviluppo della Cassa: nuovi strumenti per una presenza più efficace.

La Cassa di Risparmio di Ferrara gode di ottima salute, beneficia di una significativa e crescente redditività e mantiene una consolidata quota di mercato sulla sua tradizionale area di operatività. I dati del 1999 dimostrano una crescita più che soddisfacente.

La raccolta diretta ha presentato un dato finale di 2.750 miliardi di lire, con una crescita del 7,55%, contro il 3,60% nazionale.

Questo risultato è stato agevolato anche dalla prima emissione di obbligazioni, effettuata dalla Cassa nel dicembre scorso, per 75 milioni di Euro. Si è trattato di un prestito triennale a tasso variabile di diritto tedesco, quotato sul mercato del Lussemburgo. Altre operazioni di analoga natura, questa volta destinate alla clientela italiana, sono in corso di emissione in questi mesi.


La raccolta indiretta si è attestata a 5.575 miliardi (+3,59%). mentre la quota di risparmio gestito supera ormai il 50% del totale. La massa amministrata ha quindi raggiunto gli 8.325 miliardi di lire (+4,87%).


I nostri Azionisti.Si tratta un risultato importante, che in termini di quote di mercato rappresenta oltre il 40% del totale nella provincia di Ferrara.

 

Sul fronte degli impieghi, la Cassa di Risparmio di Ferrara ha ancora una volta conseguito una crescita di gran lunga più alta della media nazionale, attestata al 9% circa, arrivando a toccare i 2.438 miliardi di lire (+24,26%).

Non abbiamo trascurato alcun settore, sostenendo le famiglie nei loro consumi, ma ancor più nel finanziamento delle loro esigenze abitative, perfezionando la gamma dei mutui Eurosprint in abbinamento con nuovi servizi di copertura assicurativa dell'immobile e di protezione antifurto.

Un'immagine della sala durante l'Assemblea dei soci, tenutasi nello scorso aprile.Per le imprese, la Cassa ha tenuto contatti con tutti i settori, sia con i singoli imprenditori sia tramite le associazioni di categoria, le cooperative di garanzia e tutti gli altri soggetti deputati al credito agevolato, per dare le risposte più rapide e convenienti nella gestione ordinaria o negli investimenti produttivi. La Cassa, in questo campo, ha dimostrato livelli di efficienza eccellenti, al punto da risultare seconda nell'intera Emilia-Romagna per i finanziamenti Fidindustria e quelli al commercio, mentre è addirittura prima per i finanziamenti erogati nei confronti del mondo cooperativo.

Nel complesso l'impegno della Cassa di Risparmio di Ferrara a favore delle attività produttive, sfiora l'80% del totale impieghi, dimostrando quale sia l'impulso al progresso economico del territorio. E proprio con l'intento di promuovere lo sviluppo armonico del territorio, la Cassa ha mantenuto una attenta distribuzione tra i diversi settori di attività economica e la ripartizione del rischio è risultata equilibrata, senza scompensi tra gli impieghi vivi e le posizioni a sofferenze, che risultano sostanzialmente omogenei.

 

Impieghi (Mld. Lire).Sono stati costantemente monitorati anche il rischio di tasso di interesse e quello di liquidità. Sotto quest'ultimo profilo, l'ottimizzazione delle scadenze viene perseguita anche grazie alle già ricordate emissioni di obbligazioni.

Anche la qualità del credito è rimasta elevata ed anzi è migliorata, come risulta dal rapporto sofferenze nette/impieghi, che si è fermato all'1,52%, contro l'1,69% del 1998.

Sotto il profilo gestionale, va rilevata la buona performance del margine di intermediazione (+3,37%), grazie soprattutto alla ulteriore espansione del comparto commissionale (+27,35%), che ha tratto particolare giovamento dall'incremento delle gestioni patrimoniali e degli investimenti in fondi comuni.

Massa amministrata (Mld. Lire).Ciò, unitamente ad una attenta politica delle spese, ha consentito di raggiungere un rapporto del 37,72% tra spese nette per il personale e margine di intermediazione, in linea con la media europea e ben al di sotto di quella nazionale.
Il costo del personale rappresenta una delle grandezze a cui la Cassa di Risparmio di Ferrara ha sempre prestato la massima attenzione, pur considerando che le risorse umane sono, e saranno sempre, la grande ricchezza di ogni azienda di credito.


Il nuovo impulso dato all'attività della Banca, ci ha permesso di sbloccare il turn over, con 18 assunzioni nel corso del 1999 e ben 32 all'inizio di quest'anno. Un contributo significativo al difficile problema occupazionale della Provincia.


L'Assemblea è stata l'occasione per un cambio della guardia ufficiale fra i due direttori generali, Gennaro Murolo, entrante, e Licinio Bacchelli, uscente.L'altra leva importante è quella dello sviluppo tecnologico, che ha visto la Cassa impegnata - in uno sforzo di creatività e di adattamento - con l'avvio di un piano di informatizzazione della comunicazione interna ed esterna e la realizzazione di una nuova rete geografica di telecomunicazione all'avanguardia per livello di prestazioni e sicurezza. Ciò ci consente di intensificare i rapporti con la clientela. Il servizio di Internet banking, recentemente introdotto, permette già ai clienti della Cassa di Risparmio di Ferrara l'accesso ventiquattro ore al giorno ai servizi bancari: per i clienti, le porte "virtuali" della Cassa sono sempre aperte!

Ma l'attuale contesto bancario e finanziario è caratterizzato da un dinamismo che rende necessarie nuove, continue iniziative strategiche.



L'intervento del Presidente, Alfredo Santini.Fermamente deciso a confermare anche nel futuro il positivo andamento degli ultimi anni, il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha recentemente delineato un progetto di rapido sviluppo della banca che si muove su tre direzioni di intervento: due assolutamente innovative e una di stampo tradizionale, ma non per questo meno importante.  Quest'ultima parte dall'esigenza del completamento del piano di espansione territoriale della Cassa, a integrazione della sua area di mercato storica.

 

Una necessità dettata dalla constatazione che la quota di presenza nella provincia di Ferrara ha raggiunto livelli talmente alti da non essere ulteriormente allargabili, se non penalizzando pesantemente il conto economico.

Da qui, dunque, la decisione di aprire una filiale nelle province di Modena e Mantova ove ancora non siamo presenti. Dopo questi insediamenti la Cassa disporrà di almeno un'unità operativa in ciascuna delle province confinanti, e potrà quindi completare la propria naturale espansione a "macchia d'olio".

 

Patrimonio netto civilistico (Mld. Lire).Significativa anche la decisione di avviare l'apertura di uno sportello operativo nel centro di Roma, ove, per varie e significative ragioni, la Cassa già intrattiene relazioni importanti e quindi può contare su flussi di lavoro già acquisiti e su un potenziale di crescita di grande rilevanza.

Per entrare più rapidamente in questi territori di espansione, la Cassa ha però la necessità di disporre di un nuovo e più dinamico strumento di intervento: la soluzione ideale è rappresentata da una rete di promotori finanziari.

 

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di organizzare una capillare rete di promotori finanziari, con punti commerciali stabili (negozi finanziari, per esempio) da attivare in tutte le province confinanti con la nostra; ed ha assegnato alla Direzione Generale il compito di presentare un progetto dettagliato entro l'anno.



Dividendo unitario (Lire).A proposito di Direzione Generale: da qualche mese, la Cassa di Risparmio di Ferrara può contare sull'apporto della professionalità di un nuovo Direttore Generale, che sostituisce Licinio Bacchelli, alla guida dell'istituto nei proficui esercizi precedenti.

La scelta del Consiglio di Amministrazione, frutto di un profondo ripensamento delle professionalità necessarie per garantire alla banca un futuro brillante quanto il recente passato, è caduta su Gennaro Murolo: formatosi alla eccellente scuola della Banca Commerciale Italiana, ove ha operato per anni anche all'estero, Murolo era da quattrodici anni stimatissimo Direttore Generale di un'altra, attivissima Cassa di Risparmio della nostra regione.

Grazie al suo contributo di professionalità e di esperienza, e dotandosi di questi nuovi strumenti commerciali, la Cassa riuscirà a essere ancora più forte e aggressiva, elevando il livello medio di professionalità del personale e ampliando la qualità dei servizi.

Ma, ancora una volta, il Consiglio di Amministrazione non ha voluto trascurare il territorio sul quale la banca opera da ben 162 anni con una strategia localistica che ha avuto e ha un peso determinante sullo sviluppo economico della nostra provincia.

La Cassa può ancora svolgere il proprio ruolo con gli stessi strumenti d'intervento? Può ancora creare sviluppo e progresso esclusivamente erogando danaro nelle forme tecniche tradizionali? La globalizzazione dei mercati, l'esigenza di sostenere la ripresa di uno sviluppo economico provinciale - che si è sopito lentamente nel tempo - ha indotto la Cassa a vagliare nuove strade d'intervento a sostegno delle nostre imprese.



...un po' dovunque...Uno dei principali ostacoli allo sviluppo è, storicamente, quello della scarsa capitalizzazione delle piccole imprese in forte crescita. Il problema è particolarmente sentito nel nostro territorio, che non può ancora contare su un tessuto industriale consolidato e, per questa ragione, la Cassa ha varato uno studio di progetto per interventi partecipativi al capitale di rischio delle imprese.

La Cassa ritiene così di riuscire a rinnovare, con uno strumento innovativo ed efficace, il proprio ruolo sul territorio, confermandosi nuovamente fattore decisivo dello sviluppo della provincia.

 

Le imprese, incoraggiate e rafforzate dalla presenza del nuovo partner finanziario nel proprio capitale, potranno con maggior intraprendenza e serenità programmare la propria crescita.

Il Consiglio di Amministrazione, nell'avviare queste nuove iniziative, ha conferito alla Direzione Generale il compito di predisporre i piani operativi entro l'anno 2000, così da poterle rendere operative con l'inizio del prossimo anno. Per realizzare queste nuove strategie operative, la Cassa ha anche allo studio l'opportunità di ampliare il proprio patrimonio, anche attraverso un eventuale aumento di capitale, per un ammontare non inferiore ai 100 miliardi.

La nuova rappresentazione del rapporto tra banca e impresa, i nuovi strumenti commerciali da attivare, le aperture di sportelli che garantiscano il costante allargamento della dimensione della banca, hanno la necessità di essere supportati dalla fiducia dei piccoli azionisti locali che, insieme al Consiglio e alla Direzione Generale può condividere il processo di rinnovamento avviato dentro e fuori la banca. In questo senso sarà decisivo il consenso a questo progetto, per poter accrescere nel tempo il valore della Cassa, offrendole occasioni di nuova redditività, per continuare a contribuire fattivamente alla crescita dell'economia della provincia.