Un progetto di cuore

Written by  Gianni Serra

I defibrillatori portatili di cui, grazie alla Fondazione, saranno dotate le ambulanze e i mezzi di soccorso della provincia potranno risultare risolutivi in casi di emergenza.Un'importante iniziativa a tutela della salute dei cittadini.

Un anno e mezzo fa conobbi Sergio Lenzi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, in occasione della cerimonia di consegna di un'ambulanza alla comunità di Mezzogoro, per facilitare l'intensa attività di trasporto malati, che le Associazioni Avis e il Ponte, svolgono a titolo gratuito.

In quella sede, Sergio Lenzi mi coinvolse come medico e come Assessore alla Sanità del Comune di Codigoro, interpellandomi sulle possibilità di aiutare soggetti con necessità di interventi sanitari estremamente urgenti, ai quali anche l'attenta e funzionale organizzazione dell'emergenza territoriale non era in grado di erogare un tempestivo soccorso.


Il dono dell'ambulanza e il concreto e motivato impegno del volontariato furono la chiave di volta per valutare insieme la possibilità che anche persone non inserite in ambito sanitario potessero intervenire in eventi drammatici, quali le crisi cardiache. Era possibile un intervento a supporto della rete di emergenza territoriale, per rendere più capillare le modalità di cura? Risposi affermativamente, e mi fu chiesto se fossi interessato a studiare il problema e preparare un progetto.

Congiuntamente al Direttore del Servizio di Emergenza territoriale dell'AUSL di Ferrara, Carlo Zanotti, sostenuti e accompagnati dall'entusiasmo di Sergio Lenzi e del Segretario generale della Fondazione, Guido Reggio, abbiamo proceduto alla prima stesura di un progetto per l'organizzazione di una rete territoriale legata al volontariato, addestrata a interventi coordinati in caso di arresto improvviso della funzione cardiaca: un evento drammatico che lascia poco tempo a manovre risolutive.

Il tempo di arresto della circolazione sanguigna è infatti estremamente critico per la funzione cerebrale che può danneggiata gravemente già in pochi minuti, fino al coma irreversibile e alla morte cerebrale.
Prendendo spunto da altre esperienze, comunque scarse e spesso relative a territori circoscritti, in una fase successiva si è approntato un progetto pilota esteso ai diversi Comuni della riviera ferrarese, particolarmente lontani dai Presidi Ospedalieri di zona, e interessati da ingenti flussi turistici stagionali.

La presenza sul territorio di appositi apparecchi in grado di intervenire efficacemente in un evento quale la fibrillazione ventricolare cardiaca, cioè una situazione in cui il cuore presenta un'attività elettrica anomala, che lo rende incapace di spingere il sangue nei vasi sanguigni, può scongiurare uno degli eventi più comuni di arresto della circolazione. Questi apparecchi sono in grado di essere utilizzati da personale non sanitario, poiché possono inviare autonomamente, solo nei casi opportuni, senza una scelta dell'operatore e in assoluta sicurezza, la scarica elettrica in grado di far ripartire il cuore.

Il progetto prevedeva come sussidio tecnico l'acquisto di venti defibrillatori automatici da distribuire sul territorio, e l'addestramento di trecentocinquanta operatori volontari, membri delle forze dell'ordine e delle strutture di salvataggio, creando un'organizzazione in grado di fornire consapevolmente tutte le tecniche atte alla rianimazione cardio-polmonare, in attesa dei soccorsi dell'emergenza sanitaria territoriale, coprendo con manovre opportune, quell'intervallo di tempo prezioso ed insostituibile.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e la Cassa di Risparmio di Ferrara, con la decisione di finanziare completamente il Progetto, daranno l'opportunità alla rete del volontariato di usufruire sia di un bagaglio di conoscenze adeguate, sia di apparecchi defibrillatori portatili. I Sindaci e le Amministrazioni dei Comuni coinvolti - Codigoro, Comacchio, Goro, Mesola e Lagosanto - hanno dato una immediata risposta positiva al Progetto, fornendo la collaborazione necessaria per un'idonea collocazione degli apparecchi e per individuare e formare i cittadini desiderosi di contribuire a questo sforzo di solidarietà.

Questo comune impegno favorirà certamente quel processo, già ben avviato, di integrazione dei territori, in passato spesso in posizioni di contrasto, ma che nella solidarietà troveranno sicuramente nuovi e solidi elementi per migliorare e cementare quella aggregazione, amicizia e collaborazione tanto auspicate. Non da ultimo, potrà anche essere favorito il settore strategico dell'offerta turistica, che si arricchirà di un nuovo servizio per la sicurezza e la tutela degli ospiti. Uno spirito altrettanto collaborativo è stato espresso dall'Azienda USL di Ferrara, che ha messo a disposizione l'indispensabile competenza tecnica e organizzativa per i corsi di addestramento, e la collaborazione del personale e dei servizi per l'integrazione necessaria con gli operatori territoriali.

Questo progetto, che ha avuto l'approvazione del Prefetto di Ferrara, verrà realizzato in due o tre fasi fasi in circa 2 anni e terrà conto, nella sua realizzazione, di priorità quali la lontananza dai servizi sanitari o l'affluenza turistica. La prima fase avrà inizio già nell'estate di quest'anno.