Questi articoli riguardano l'esaltante momento dell'immediato dopoguerra dalla vivace evocazione di Tumiati che trova la sua strada nel giornalismo ancora con il vestito del prigioniero di guerra, alla faticosa ricostruzione di un tempio custode delle memorie della città, all'amore per la cultura e per l'arte di uno straordinario personaggio come Minerbi che ha consegnato a Ferrara una irrepetibile stagione culturale che si è svolta nella sua meravigliosa casa quasi a testimonianza di una nuova stagione dello spirito e della civiltà dopo gli orrori della guerra e dell'olocausto.
Il sommario prosegue con le suggestive evocazioni del piccolo Eden nella natura del Delta di Lucci e le suggestive evocazioni delle "cavallerie" di Vittorio Emiliani e con il racconto di Viana sulle coltivazione del riso del basso ferrarese. Gli interventi sulla restituita statua di Paolo V alla città grazie alla sensibile preoccupazione di Ferrariae Decus e al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della Lopresti e la descrizione del "tesoretto" delle monete della Gulinelli confermano la vocazione della rivista a riportare e a commentare quel tessuto anche minore di storia cittadina nelle sue più svariate forme.
I due interventi di Venturi tracciano due particolari aspetti della vita culturale ed economica della città, quasi a siglare la vocazione di Cassa e Fondazione ad operare nel segno della restituzione artistica ed economica di una capitale dell'arte ma anche di una Ferrara attiva e presente nell'economia.
Il lavoro sui rapporti tra la corte estense e milanese è il discorso tenuto a Milano a Palazzo Reale il 10 aprile 2003 in occasione dell'apertura della filiale di Milano della Carife, presenti le autorità della città ospite e quelle ferraresi: un modo per dimostrare la continuità tra un passato straordinario e un presente che non vuole essere da meno. L'articolo sulle grandi mostre in Castello e l'apertura del monumento più insigne della cittù secondo il nuovo percorso ideato da una équipe di studiosi e realizzato dall'architetto Gae Aulenti vuol dar conto di un evento straordinario che ha riscosso l'ammirazione entusiasta dei visitatori di ogni parte d'Europa e d'Italia. Evento che non sarebbe stato possibile senza la fattiva e fondamentale presenza della Cassa e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.
Proprio a questo proposito abbiamo inteso allargare il discorso sulla Cassa e sulla Fondazione, in un anno di vitale importanza per entrambi gli istituti. Della Cassa per sottolineare traguardi ed obiettivi, con un accento particolare alla costruzione del nuovo gruppo italiano di banche locali e al rapporto di fiducia con i clienti. Della Fondazione per richiamare il momento magico grazie a scelte parlamentari, ma anche per l'impegno per una crescita sociale culturale del territorio.