La ragione per cui si è dedicata larga parte di questo numero al terremoto che nel maggio del 2012 ha colpito la città e la sua provincia è stata la volontà di fissare nella memoria un evento epocale che ha ferito drammaticamente Ferrara e il suo territorio, di analizzare i danni subiti e la reazione all'accaduto.
I punti di vista da cui trattare questo tema così ricco di implicazioni avrebbero potuto essere più numerosi. Lo spazio disponibile ha obbligato ad una scelta difficile.
Apre la serie degli articoli il bilancio redatto da Vasco Errani, Presidente Regione Emilia-Romagna Commissario delegato alla ricostruzione, un bilancio che non poteva non muovere da un riepilogo delle terribili conseguenze del terremoto in Emilia, a cominciare dalle sue vittime.
Segue l'intervento di Claudio Castagnoli che ricorda i protagonisti delle iniziative prese fino dalle primissime ore per affrontare l'emergenza. È poi Roberto Bonora a farci riflettere sulla peculiarità del sisma che ha sconvolto le province di Modena e Ferrara: mai, prima d'ora, un territorio a così alta vocazione industriale era stato vittima di un terremoto. Successivamente, Paolo Govoni ci introduce nel mondo dei piccoli imprenditori e degli artigiani che hanno visto distrutti o gravemente danneggiati migliaia dei loro capannoni. Segue Giacomo Agarossi che ci fa scoprire i danni arrecati al patrimonio immobiliare rurale, e non solo, ed ai redditi agricoli dell'Alto Ferrarese. È quindi Giulio Felloni a raccontarci la reazione del mondo del commercio volta a superare l'emergenza. Isabella Cattania documenta il crollo del turismo in città. Un'altra vittima è stata la scuola. Mauro Borsarini testimonia dell'attenzione prioritaria che le Istituzioni le hanno dedicato. Pasquale Nappi narra poi che i rilievi effettuati hanno decretato
l'inagibilità, totale o parziale, di quattro edifici storici di proprietà dell'Università. Quanto al culto, don Stefano Zanella spiega come siano state colpite soprattutto le chiese, ma anche le canoniche, i locali per il ministero pastorale e gli asili parrocchiali, cosicché cinema, appartamenti, case private, tensostrutture e magazzini sono divenuti luoghi di devozione e sede di catechesi e di convivialità, provocando
nella vita pastorale un cambiamento profondo. Carla di Francesco evidenzia che i tempi per il ripristino del patrimonio culturale saranno lunghi, a causa della vastità dell'area colpita e della gravità dei danni subiti, e che dobbiamo d'ora in poi "fabrichare con più sicurtà", ovvero aggiungere alle opere di restauro quei presìdi che rinforzino le strutture e le rendano, nei limiti del possibile, in grado di
sopportare possibili ulteriori terremoti. Quanto alla reazione a questa sciagura, ogni articolo conferma che è stata immediata e straordinaria da parte di tutti, che da subito si è dimostrata coi fatti la volontà di ripartire e la capacità di farlo, senza chiedere nulla più del necessario, ma anche nulla di meno.
Si è verificato poi un altro terremoto nel terremoto che ha scosso profondamente la nostra rivista, ma soprattutto la città intera e non solo: mi riferisco alla scomparsa di Gaetano Tumiati e di Paolo Ravenna, entrambi componenti del nostro Comitato Editoriale. A rendere loro omaggio è Gianni Venturi. Come lui stesso scrive "ricordare la figura di Paolo Ravenna [...] è in fondo ricostruire la condizione,
l'evoluzione, di Ferrara" nel secondo Novecento. Non meno importante è stata la sua figura di intellettuale ebreo che ha posto "in rilievo non solo l'immensa tragedia della Shoah ma la funzione, il ruolo, il senso della cultura ebraica nel panorama della nazione". Gaetano Tumiati durante la seconda guerra mondiale fu fatto prigioniero e internato in Texas dove strinse amicizia con Alberto Burri e Giuseppe
Berto. Vinse il premio Campiello nel 1976 con Il busto di Gesso, romanzo che lo introdusse ad una prestigiosa carriera giornalistica: prima inviato speciale de "L'Avanti", poi de "La Stampa" e, infine, vicedirettore di "Panorama".
Si segnalano, inoltre, due importanti pubblicazioni legate alla nostra città: il ricco Catalogo generale dei disegni di Giovanni Boldini, curato da Bianca Doria e l'ultimo romanzo del nostro Roberto Pazzi, D'amore non esistono peccati.
Da ultimo si rende conto dei provvedimenti disposti dalla Cassa a favore dell'emergenza sisma come, per esempio, l'attivazione del conto "Carife aiuti terremoto" o l'attuazione delle disposizioni legislative in ordine alla sospensione del pagamento dei mutui. Seguono l'apertura delle nuove filiali Active e una carrellata sulle iniziative 2012 dell'Istituto: la fusione delle banche del Gruppo che hanno dato vita a Carife One; il Nuovo Web. Al via per il 2013 il nuovo Programma Socio Carife.
The earthquakes of May 20th and 29th, 2012
A provisional report of a dramatic experience
The earthquake in Emilia has left profound scars, caused suffering and added further difficulty to what was already a complex economic situation. There has, however, been an extraordinary response to this disaster.
The reaction to the devastating “earth breath”
Courage and solidarity
Several months have passed since the profound and lethal "earth breath" of May 20th which made us discover how fragile we are. If it is when faced with difficulties that we see how a community reacts, then Ferrara has shown extraordinary strength.
Doing business in an earthquake zone
Will, pragmatism and creativity
The earthquakes of May 2012 extensively and violently damaged the most productive district of our province - the upper Ferrara area which houses most of the industrial activity of the area.
“We’re still here, we haven’t left”
Small businesses and craftsmen
Eight months after the earthquake it is possible to take stock of the situation, analyzing what has been done. I can testify that, after the initial pain and discomfort, my colleagues and craftsmen reacted by rolling up their sleeves and removing the rubble from homes and businesses.
Tha agricultural sector and the earthquake
Facts and considerations
Old rural culture has always been cautiously afraid of leap years. In the 2012 leap year we witnessed a catastrophic earthquake and a devastating drought that
extensively damaged not only agricultural buildings but also the farm revenue for a large part of the upper Ferrara area.
extensively damaged not only agricultural buildings but also the farm revenue for a large part of the upper Ferrara area.
Editoriale
Written by Alfredo Santini
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Published in
Num. 36