La risposta di Carife all'emergenza terremoto
Le ricerche e le analisi formulate per l'anno che si è appena concluso, avevano previsto una moderata contrazione per la nostra economia. Poi, nel maggio 2012, lo scenario è nettamente peggiorato.
Gli eventi sismici di forte magnitudo e le numerose scosse di assestamento, restano impressi nella memoria collettiva. Il 2012 passerà alla storia purtroppo – per l'Emilia in generale, per il nostro territorio in particolare – come "l'anno del terremoto". Ferrara, "città patrimonio dell'UNESCO" ne reca evidenti i segni nelle case, nei palazzi, nelle chiese, persino nel suo Castello; così come l'Alto Ferrarese, tra i principali motori dell'economia provinciale, ha pagato un prezzo altissimo. La Cassa di Risparmio di Ferrara ha attuato, fin da subito, una serie di provvedimenti tempestivi, finalizzati a superare le emergenze. In sinergia con la Fondazione Carife e coordinandosi con le principali Istituzioni locali, ha attivato un conto corrente di solidarietà denominato "CARIFE AIUTI TERREMOTO" volto alla raccolta fondi per le zone colpite nella provincia di Ferrara e di Modena. Quindi, è stata costituita una Commissione – composta da Prefettura, Amministrazione Provinciale, Carife e Fondazione – per valutare gli interventi più urgenti e destinare le relative somme di denaro. Le linee guida attorno alle quali si è svolta l'azione di Carife vanno dagli interventi organizzativi (interni ed esterni), a quelli di sostegno al reddito, e per la ricostruzione. Sul piano organizzativo, sono stati sottoposti ad evacuazione per motivi di sicurezza i locali della sede storica di corso Giovecca 108 e, attraverso un Disaster Recovery Plan, sono state attivate postazioni alternative in via Bologna 389 per garantire la continuità operativa. A livello territoriale, sono state chiuse le filiali di Mirabello e Cento 2, mentre Banca Modenese ha chiuso le filiali di Mirandola e Finale Emilia. Il primo sportello è stato sostituito da una sede provvisoria in una struttura prefabbricata, mentre la filiale di Finale Emilia è stata riaperta a fine agosto, dopo aver ottenuto l'agibilità sismica.
Anche l'organizzazione aziendale si è attivata per dare risposte efficaci in tempi rapidi alla popolazione ed ha costituito un'apposita task force, suddivisa in due gruppi operativi: uno per dare attuazione alle disposizioni legislative in ordine alla sospensione del pagamento delle linee di credito a scadenza per il periodo maggiosettembre (poi prorogato al 30 novembre 2012); l'altro si è occupato dei vari accordi proposti dalla Regione Emilia Romagna, dell'applicazione delle iniziative prese dall'Istituto, delle convenzioni ABI-Cassa Depositi e Prestiti, relative ai finanziamenti per il contributo a fondo perduto e dare alla clientela risposte veloci. Il coordinamento della task force è stato affidato a un comitato-guida con compiti di indirizzo e poteri decisionali, mentre – per quanto attiene agli aspetti comunicativi – hanno fatto riferimento all'Ufficio Relazioni Esterne sia per una corretta informazione all'esterno che alla clientela attraverso la rete. Carife, assieme a molti tra gli istituti bancari che operano sui territori colpiti, ha adottato nell'ambito delle misure a sostegno al reddito una "moratoria emergenza sisma" nel pagamento delle rate di mutuo per 12 mesi, in linea con quella ABI-Famiglie, emanata in precedenza. Per rendere ancor più rapido il riavvio dell'economia del nostro territorio, il primo intervento della Cassa a favore della popolazione colpita dal sisma ha riguardato lo stanziamento di un plafond, destinato sia ai privati cittadini che alle imprese, di complessivi 50 milioni di euro, per finanziamenti chirografari a copertura delle spese di prima necessità. La Cassa ha aderito, inoltre, a tutti i protocolli e convenzioni proposte dalla Regione Emilia Romagna finalizzati al sostegno sia dei privati cittadini – con interventi di riparazione, ripristino e ricostruzione di beni immobili a uso abitativo – che delle attività produttive danneggiate dal sisma.