Un’eredità di cui andare orgogliosi

Written by  Sergio Lenzi
Giovan Francesco Maineri, (Parma, notizie dal 1484 al 1506) Sacra Famiglia, Collezione d'arte della Cassa di Risparmio di Ferrara. Dall'Assistenza alla Tutela, alla Sanità, Cultura, Arte, Famiglia, Istruzione, Ricerca Scientifica, Giovani, Volontariato...
170anni fa per iniziativa di un gruppo di privati e lungimiranti cittadini, che decisero di investire i capitali propri, venne costituita la Cassa di Risparmio di Ferrara. Ad animarli fu il preciso intento di stimolare la previdenza ed il risparmio nelle classi meno abbienti, destinando gli utili ad attività di beneficenza. Traducendo questi concetti in termini più vicini ai giorni nostri, possiamo affermare che quel gruppo di fondatori si pose come obiettivo di perseguire fini di sviluppo economico e sociale della comunità ferrarese. Questa è la radice che accomuna Cassa e Fondazione e le guida lungo un percorso che si snoda ormai nell'arco di tre secoli e che le ha portate a costruire uno stile, un modo di operare che è patrimonio comune dei due enti.  E' proprio la saggezza degli avi che in questi giorni, in cui la criticità degli assetti internazionali si riverbera anche sulla nostra economia, ci conduce a rivisitare i principi che devono essere posti a presidio per Cassa e Fondazione. All'ingresso della Sala Masi nella sede Centrale della Cassa è posta la frase tratta dalla Vulgata Clementina "IN DIE BONA FRUERE BONIS ET MALAM DIEM PRAECAVE". Conservazione e tutela del patrimonio artistico ferrarese non sono semplicemente un omaggio alla grande civiltà dalla quale veniamo, ma incentivo e stimolo alla creazione di nuova cultura. L’area absidale del Tempio di San Cristoforo, danneggiata dai bombardamenti dell’ultimo conflitto bellico, è tornata a essere centro di culto e di cultura, grazie agli interventi della Fondazione.Conservazione e tutela del patrimonio artistico ferrarese non sono semplicemente un omaggio alla grande civiltà dalla quale veniamo, ma incentivo e stimolo alla creazione di nuova cultura. L’area absidale del Tempio di San Cristoforo, danneggiata dai bombardamenti dell’ultimo conflitto bellico, è tornata a essere centro di culto e di cultura, grazie agli interventi della Fondazione.Essa incarna il motto a cui si sono voluti ispirare i nostri padri fondatori ed al quale, ancora oggi, con maggior convinzione vogliamo guardare. "Raccogli i frutti nei giorni d'abbondanza e preservali per i momenti di bisogno". Animate da questo principio Cassa e Fondazione mantengono un'unità d'intenti, guidate dallo stesso spirito che in un momento di crisi porta una famiglia ad operare scelte nell'interesse comune alla conservazione delle risorse. L'occasione del 170° anniversario della Cassa di Risparmio costituisce un momento di riflessione anche per la Fondazione che dalla sua nascita si è posta sul solco tracciato dall'Ente Morale, dal quale ha raccolto il testimone nel 1992 subentrando alla politica sociale di intervento della Cassa, riuscendo ad operare senza soluzione di continuità quale attenta interprete delle istanze e della volontà di progresso della comunità locale, in collaborazione con le istituzioni territoriali. La Fondazione Carife è nata infatti con l'emanazione dell'ormai famosa legge Amato, che diede inizio al processo di privatizzazione degli istituti di credito teso a rendere più moderno ed efficiente il sistema creditizio italiano. Venne quindi previsto che gli enti pubblici bancari - Casse di Risparmio - dovessero scindersi in due distinti soggetti di cui l'uno (società per azioni di nuova costituzione) avrebbe avuto conferita l'azienda bancaria, l'altro (la fondazione) avrebbe scorporato tale azienda mantenendo le originarie funzioni di assistenza e beneficenza alle categorie deboli, ampliandole con compiti di sostegno alla sanità e alla ricerca scientifica e di promozione e tutela del patrimonio artistico locale. La Fondazione persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, nel rispetto delle tradizioni originarie. Ha mantenuto e consolidato il legame con il territorioAnche la sede della Fondazione, Palazzo Muzzarelli Crema, è stata oggettto di un attento e filologico restauro, che ne ha fatto un raro esempio di recupero funzionale di una dimora patrizia ferrarese sviluppatasi fra Trecento e Ottocento.Anche la sede della Fondazione, Palazzo Muzzarelli Crema, è stata oggettto di un attento e filologico restauro, che ne ha fatto un raro esempio di recupero funzionale di una dimora patrizia ferrarese sviluppatasi fra Trecento e Ottocento.Anche la sede della Fondazione, Palazzo Muzzarelli Crema, è stata oggettto di un attento e filologico restauro, che ne ha fatto un raro esempio di recupero funzionale di una dimora patrizia ferrarese sviluppatasi fra Trecento e Ottocento.; ha scelto, sperimentato, gestito e innovato nei settori dell'Assistenza, della tutela delle Categorie Deboli e della Sanità, dell'Arte e della Cultura. Nel periodo relativamente breve trascorso dal consolidarsi del quadro normativo che la riguarda, la Fondazione è riuscita, interpretando la visione originaria, a costruirsi un attento ruolo di investitore istituzionale, forte di una prospettiva di lungo periodo. La partecipazione maggioritaria al capitale della Banca s.p.a. ha sostenuto nel tempo la redditività del patrimonio contribuendo al conseguimento dei fini istituzionali. Oggi nessun investitore, grande o piccolo che sia, è immune dalla conseguenza della crisi finanziaria che attraversa il mondo intero. Le cautele previste dall'impianto normativo, l'oculata e prudente gestione mantenuta negli anni dell'abbondanza a tutela e presidio del patrimonio, possono oggi aiutare la Fondazione a superare, non senza sacrifici, un periodo difficile. Seguendo questa impostazione, nelle scorse settimane si è provveduto a intervenire, Locandina della mostra di ceramiche graffite estensi organizzata nel 2004 dalla Fondazione in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Ferrara;Locandina della mostra dedicata ai fasti estensi organizzata a Bruxelles per il semestre di presidenza italiana al Parlamento Europeonell'aumento di capitale della Cassa di Risparmio s.p.a.. Portare nuove risorse finanziarie alla banca significa preservare gli interessi di tutta la collettività attraverso l'incremento delle disponibilità a sostegno delle attività economiche del territorio, con particolare riguardo al sistema delle piccole e medie imprese sulle quali regge la nostra economia. Le difficoltà a soddisfare i bisogni sociali più urgenti sono in aumento: la crisi rischia di mettere ulteriormente ai margini della nostra società anziani, giovani, disabili e poveri. Nel documento programmatico previsionale per il 2009, appena approvato, si è inteso lanciare un importante messaggio in questa direzione dedicando particolare attenzione ai settori della Famiglia, della Crescita e Formazione giovanile, e a tutta la rete di corpi intermedi privati che svolgono funzioni sociali. Guardando ai progetti sostenuti dalla Fondazione nella sua storia, emerge una volontà evidente di trasmettere alle istituzioni coinvolte un "metodo collaborativo". Paradigmatico in questo senso risulta il monumentale recupero di San Cristoforo alla Certosa. Si tratta del Tempio facente parte del complesso monastico voluto dagli Este alla fine del quindicesimo secolo e divenuto nell'Ottocento il cimitero monumentale di Ferrara. L'obiettivo che si è voluto conseguire con l'intervento è stato quello di riuscire a soddisfare da una parte le esigenze storiche e dall'altra quelle estetiche, mettendo cioè d'accordo lo studioso e il semplice visitatore; esigenze alle quali va aggiunta quella del fedele, perché è sembrato fondamentale che questa chiesa tanto cara alla comunità ferrarese non fosse stravolta nella sua primaria funzione liturgica, e non venisse snaturata dalle necessità museali. Stand della Fondazione presso il Salone del Restauro che si tiene annualmente a Ferrara.Il restauro architettonico è iniziato nel gennaio 2004, promosso dall'Amministrazione Comunale che ha finanziato l'intervento con la partecipazione della Regione Emilia - Romagna e del Ministero ai Beni Culturali. Il progetto, coordinato dall'Ufficio Restauri del Servizio Beni Monumentali del Comune, è stato affidato a un pool di professionisti, architetti, storici dell'arte e restauratori di comprovata fama e professionalità. Contestualmente, in continuo contatto con la direzione lavori dell'edificio, i Musei d'Arte Antica del Settore Attività Culturali del Comune, in accordo e condivisione con la Soprintendenza per il Patrimonio Artistico e Demoetnoantropologico di Bologna, hanno iniziato la lunga opera di riordino e restauro degli arredi e delle opere. Queste sono state ricollocate grazie al sostegno della nostra Fondazione, che si è concretizzato in un impegno economico davvero imponente. L'intesa tra l'Amministrazione Comunale e la Fondazione è stata formalizzata in una Convenzione che ha definitivamente sancito la collaborazione diretta e paritaria tra le due istituzioni ferraresi. Per completare il clima di sinergia va sicuramente ricordato il rapporto con la Soprintendenza bolognese, che non ha soltanto contribuito al progetto con le sue competenze tecnico-scientifiche, ma ha messo a disposizione di San Cristoforo opere restaurate e conservate nella locale Pinacoteca, oltre ad essersi fatta garante della collocazione nei transetti delle due imponenti pale del Bastianino, passate in epoca napoleonica alla competenza della Pinacoteca di Brera e oggi tornate a Ferrara. L’area absidale e la navata centrale della Basilica di Santa Maria in Vado, uno dei monumenti più insigni dell’architettura sacra ferrarese e un frequentato e sentito luogo di culto, riportato all’originario splendore anche grazie agli interventi della Fondazione.L’area absidale e la navata centrale della Basilica di Santa Maria in Vado, uno dei monumenti più insigni dell’architettura sacra ferrarese e un frequentato e sentito luogo di culto, riportato all’originario splendore anche grazie agli interventi della Fondazione.Scientificamente l'impresa ha implicato una conduzione virtuosa. Due consulenti, uno per i dipinti ed uno per gli arredi lignei, hanno formulato schede puntuali con procedure essenziali e l'indicazione dei relativi costi, traccia fondamentale per l'assegnazione dei lotti di restauro. La Fondazione, animata dalla volontà di contenere i tempi entro i quali concludere l'intero progetto, pur mantenendo esiti di alto livello, ha ideato una procedura contrattuale innovativa, per cui i restauratori interessati a partecipare sono stati invitati a formulare un'offerta d'intervento di restauro. Il nostro ente, avvalendosi dei dati forniti dai consulenti, ha potuto procedere all'assegnazione dei lotti in tempi rapidi dando immediato avvio ai lavori, le cui consegne sono state rispettate entro i tempi previsti. La supervisione da parte della Direzione dei Musei Civici di Arte Antica e della Soprintendenza ha inoltre reso omogeneo l'esito dei lavori eseguiti da laboratori diversi. Purtroppo non sempre accade che questi esempi positivi di organizzazione siano applicati. Al contrario si assiste ad una parcellizzazione delle richieste anche da parte di chi, pur rientrando in un sistema che ha un rapporto consolidato con la Fondazione e ne riceve sostegno, si ritrova a richiedere un ventaglio di contributi in modo disorganico. Si tratta di una situazione per certi versi difficilmente superabile perché dipendente da carenze strutturali di alcune istituzioni, che comportano un novero amplissimo di esigenze, le quali oltretutto emergono al verificarsi del bisogno, senza una adeguata programmazione. Un obiettivo determinante che si deve dunque porre la Fondazione è quello di indirizzare i beneficiari verso una "buona amministrazione", caratterizzata da coordinamento ed oculatezza. Oggi più che mai, alla luce della crisi attuale, i contributi elargiti dalla Fondazione risultano doppiamente preziosi. Tra i primi importanti interventi di recupero ricordo quello di Santa Maria in Vado, antica basilica edificata nel 1495 per volere di Ercole I, che sorge a pochi passi dalla splendida delizia di Schifanoia. Il nostro intervento all'epoca fu dettato dall'urgenza scaturita dal crollo del tetto in corrispondenza del transetto. Il cedimento strutturale oltre a minacciare l'integrità della preziosa cappella in cui si conservano le vestigia del miracolo del sangue, manifestatosi nel 1171, aveva determinato la chiusura al pubblico del tempio. Inizialmente si provvide in tempi stretti ad un primo stanziamento per i lavori. Dopo questo coinvolgimento repentino ed oserei dire quasi emotivo, solo successivamente si definirono apposite convenzioni con la Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Ravenna, con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Bologna e con la Parrocchia di S. Maria in Vado, per i piani particolareggiati dei restauri. Queste convenzioni hanno inaugurato un nuovo modus operandi, che ha trovato altre successive applicazioni, ad esempio nel restauro del Giudizio Universale affrescato da Sebastiano Filippi nell'abside del Duomo di Ferrara, condotto in parallelo alla salvaguardia delle architetture esterne, quest'ultima ad opera della Soprintendenza di Ravenna. Gli elementi di novità che si ritrovano in Santa Maria in Vado sono essenzialmente due: prima di tutto la programmazione, in un adeguato lasso temporale, di interventi scanditi da una pluralità di fasi e quindi finalizzati non solo a coprire l'emergenza, pur se da ciò originati. In secondo luogo la consapevolezza che la convergenza degli sforzi di più soggetti, deputati alla conservazione del monumento, dei suoi arredi e decori, poteva condurre a buon fine il reperimento delle ingenti risorse necessarie, assicurando quindi finanziamenti dallo Stato, dalla Regione e dalla Fondazione. Il Salone del Restauro si tiene dal 1995 a Ferrara tra la fine di marzo e i primi di aprile e costituisce un appuntamento da sempre sostenuto dal nostro ente. Oltre a rappresentare la manifestazione fieristica di maggior rilievo per la nostra città, costituisce per i molti addetti ai lavori nazionali ed internazionali una sede appropriata per godere della giusta visibilità. Al grande pubblico, offre una panoramica sui progetti intrapresi di anno in anno. Per la Fondazione Carife costituisce una importante vetrina tramite la quale presentare ogni anno al pubblico gli interventi di restauro eseguiti e i recuperi di beni artistici effettuati. Il tutto secondo un'idea di Restauro vista in prospettiva: oltre a preservare l'identità storica originaria il recupero è pensato in funzione della sua fruizione attuale. La Fondazione mantiene da sempre una viva collaborazione con Ferrara Arte, responsabile dell'organizzazione, per conto del Comune di Ferrara, degli eventi espositivi di largo richiamo presentati presso Palazzo dei Diamanti. Tale liaison si è rivelata preziosa nella campagna di promozione del restauro del Tempio di San Cristoforo. La consolidata esperienza di Ferrara Arte, nel settore della promozione culturale, è stata messa a disposizione della valorizzazione di un intervento così importante per la città di Ferrara. In parallelo all'attività di Ferrara Arte si stanno muovendo i primi passi della neonata Fondazione Ermitage Italia, l’inaugurazione di un’apparecchiatura donata dalla Fondazione al Centro Donatori del Laboratorio di Immunogenetica di Ferrara.che a sua volta si propone come un punto di eccellenza a livello internazionale per ricerche, pubblicazioni ed iniziative espositive. Si tratta di temi che sono nel DNA della Fondazione Carife e che ci vedono attenti osservatori. Sempre in tema di sinergie con Istituzioni pubbliche va ricordata la storica Convenzione con la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, grazie alla quale la collezione di dipinti della Fondazione è depositata presso Palazzo dei Diamanti, secondo un accordo che ha fatto scuola in ambito nazionale. Il recupero delle opere ferraresi disperse risulta interamente godibile da parte di chi voglia recarsi in Pinacoteca. Il ruolo di tutore della Soprintendenza dei beni culturali fa della Pinacoteca il miglior conservatore di un patrimonio così prezioso, affiancando la Fondazione nella gestione di tali beni e nella loro movimentazione in relazione ai grandi e piccoli eventi culturali che possono richiedere in prestito le opere della collezione. All'importante recupero di parte della Collezione Sacrati Strozzi si sono succeduti, in tempi diversi, numerosi acquisti di opere che idealmente ripristinano una parte di quel "Paradiso perduto" che, ad iniziare dalla fine del Ducato degli il presidente della Fondazione, Sergio Lenzi, con Teodorico Nanni ed esponenti religiosi locali all’inaugurazione dell’ospedale di Nilaveli, in Sri Lanka, realizzato grazie al contributo della Fondazione dopo la catastrofe dello tsunami del 2006.Este a Ferrara, ha visto una progressiva frantumazione, con una conseguente dispersione di capolavori ferraresi per tutto il mondo. Tra gli acquisti più importanti si menzionano i due capolavori di Giovanni Luteri, detto Dosso Dossi, l'Astronomo con il libro e l'Astronomo con il compasso e il globo, ambedue provenienti dalla collezione di Barbara Piasecka Johnson, e la cosiddetta quadreria CA.RI.FE., dalla Cassa di Risparmio di Ferrara. Citiamo infine anche gli acquisti più recenti quali l'Allegoria con Bacco di Bastianino e la Cantante mondana di Boldini. Le iniziative culturali promosse dalla Fondazione hanno trovato un prestigioso riscontro anche in ambito internazionale. E' questo il caso dell'organizzazione della mostra tenutasi a Bruxelles, in occasione della presidenza italiana al semestre europeo, sulla civiltà estense: "Une Renaissance singulière. La cour des Este a Ferrara".
Dal 2004 la Fondazione ha ampliato gli orizzonti del suo panorama di recupero acquistando una delle più importanti collezioni private di Ceramica Graffita Estense. Ciò può inoltre consentire lo sviluppo di un artigianato artistico che nei giorni nostri sta riprendendo vigore. Accanto a questo primo importante nucleo si sono affiancati altri due lotti che vanno ad implementare la raccolta. Tale apertura mira a valorizzare un settore, quello delle cosiddette arti minori, spesso trascurate, ma alle quali è giusto dedicare la dovuta attenzione, visti gli Alcuni dei preziosi volumi dell’Ariosto recentemente acquisiti dalla Fondazione Carifefirma autografa di Torquato Tasso su in un volume di poesie del Bembo, appartenuto al poeta, oggi parte del patrimonio librario della Fondazione.importanti risultati raggiunti in antico nelle nostre produzioni locali. In tema di recuperi siamo piuttosto orgogliosi di essere stati nel 2006  gli autori della restituzione alla Curia di Ferrara dell'antica chiesetta di San Giuliano che sorge a pochi passi dal Castello Estense e comunemente conosciuta in città come la chiesa dei giornalisti. In questo edificio infatti hanno avuto sede, fin dai tempi più antichi, diverse arti e mestieri, mentre dalla metà del ‘900 è stato concesso in uso all'Associazione della Stampa, e all'Ordine del Santo Sepolcro. Attualmente si è appena chiusa la prima fase , che ha compreso la ricerca storica sulla chiesa, i rilievi e la progettazione degli interventi di restauro necessari alla riapertura al culto. Il ricco percorso editoriale, iniziato dalla Cassa, è stato affiancato dalla Fondazione che in tutti questi anni è stata motivata dalla volontà di sostenere un settore particolarmente delicato. Molte valide iniziative editoriali infatti trovano difficoltà nel concretizzare la pubblicazione, con probabile danno al veicolo fondamentale nel "sistema cultura". La Fondazione cerca da sempre di ovviare a questa situazione sostenendo i progetti propri, come quelli nati in seno ad istituzioni dal riconosciuto rilievo. Non mi soffermo oltre su questo argomento e rimando il lettore al contributo di Gianni Venturi che ne traccia un sapiente quadro. L'impegno della Fondazione nel settore dell'Istruzione e della Ricerca Scientifica si è sempre concretizzato grazie alla collaborazione delle istituzioni territoriali quali l'Università, l'Azienda Ospedaliera e gli altri Enti ed Istituti che operano sul nostro territorio o semplicemente per lo sviluppo dello stesso. Ogni anno la Fondazione finanzia numerose borse di studio e diversi assegni di ricerca, cercando di sostenere i progetti più meritevoli e i percorsi di ricerca tracciati dalle istituzioni più autorevoli. Quello che si vuole evitare o perlomeno limitare, per quanto possibile, è infatti che capaci ricercatori, che intendano approfondire ulteriormente un lavoro riconosciuto di utile applicazione, siano nell'impossibilità di farlo per mancanza di risorse. Inoltre tale sostegno  trae motivazione dal radicato convincimento che un'elevata qualità dell'insegnamento e della ricerca costituisca un apporto fondamentale al mondo del lavoro, i cui benefici sono riscontrabili a molti livelli. A livello universitario sono stati intrapresi percorsi atti a favorire l'accostamento degli studenti al mondo del lavoro, sia consentendo loro esercitazioni pratiche, sia sostenendo progetti utili a facilitare i contatti tra facoltà ed imprese, fornendo anche consulenza ai laureandi o neo laureati. La Fondazione dal 2004 ha inoltre ritenuto importante sostenere lo sviluppo dell'Università entrando a far parte del Comitato dei Sostenitori dell'Università di Ferrara, insieme alle più importanti Istituzioni del territorio. Anche la tutela della formazione primaria e secondaria rientra tra gli obiettivi promossi dalla Fondazione.  Numerosi sono i laboratori realizzati nelle scuole secondo il preciso intendimento di introdurre fondamentali aggiornamenti tecnologici anche nell'ambito scolastico. Dal 2007 la Fondazione Carife è tra le 13 fondazioni che sostengono il Progetto Ager - Agroalimentare e Ricerca, un progetto mirato alla ricerca scientifica in campo agroalimentare. Il tema è particolarmente adatto a una collaborazione trasversale in virtù della sua importanza economica, della leadership del prodotto italiano e del crescente bisogno di ricerca e innovazione legato ai problemi della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale. Le fondazioni coinvolte hanno aderito ad un'Associazione Temporanea di Scopo ed hanno messo a disposizione complessivamente quasi 30.000.000 di euro, da utilizzare nel corso di un triennio per il sostegno a progetti di ricerca selezionati da un Comitato Scientifico altamente qualificato. Si tratta del più grande investimento filantropico mai realizzato in Europa a favore della ricerca scientifica. L'obiettivo è favorire il miglioramento dei processi produttivi, lo sviluppo di tecnologie e la promozione e valorizzazione del capitale umano in un settore che, con un fatturato di oltre 180 miliardi di euro (il 22% di export), rappresenta il 12% del Pil nazionale e conta più di 270.000 imprese per complessivi 1.650.000 occupati. L'impegno della Fondazione a sostegno della Sanità locale risulta costante e motivato dalla volontà di tutelare un bene così prezioso come la Salute Pubblica. Numerose sono le apparecchiature donate sia all'Arcispedale cittadino, così come ad altri enti ospedalieri della provincia. Molto spesso si tratta di macchinari, se non indispensabili, altamente qualificanti per la struttura sanitaria, come per esempio la Risonanza Magnetica a Copparo, insieme alla Cassa di Risparmio, e il Laboratorio di Emodinamica a Lagosanto. In altri casi le attrezzature sono molto specialistiche e di grandissima rilevanza. Solo per ricordare alcuni esempi citiamo per il reparto maxillo-faccia-le al S. Anna, le strumentazioni per operare in chirurgia mininvasiva, nonché tante altre apparecchiature per i vari reparti di cardiologia, ortopedia, oculistica, endocrinologia, ematologia. All'inizio del 2002, la Fondazione Carife, insieme alla Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A, all'AUSL di Ferrara e a diversi amministratori locali, ha avviato il progetto "Delta Cuore". Si è trattato di predisporre una rete territoriale di personale volontario addestrato ad intervenire tempestivamente per far fronte a casi di arresti improvvisi della funzione cardiaca. Tale rete doveva coprire i diversi Comuni della riviera ferrarese: un'area che presenta zone particolarmente lontane dai presidi ospedalieri locali, e che nei mesi estivi registra un notevole aumento della popolazione per via del turismo balneare. L'organizzazione di questa rete ha previsto l'addestramento di trecentocinquanta operatori volontari, compresi tra le forze dell'ordine e le strutture di salvataggio, e l'acquisto di venti defibrillatori automatici esterni da distribuire sul territorio in questione, in modo da raggiungere ogni punto dell'area interessata entro i fatidici cinque minuti durante i quali si può salvare una vita. Grande rilievo ha avuto per noi la donazione all'Azienda Ospedaliera di Ferrara di un impianto di Cobaltoterapia con fasci esterni che è andato a colmare una situazione di particolare urgenza: la necessità di sostituire l'unità di telecobaltoterapia presso l'ospedale cittadino, per superare una attrezzatura obsoleta e non più adeguata ai moderni requisiti assistenziali. Si è infatti rischiato di determinare uno stato di pericolosa carenza in tema di radioterapia nella unica sede provinciale di erogazione. La Fondazione ha anche deciso di sostenere l'Azienda Sanitaria Locale e l'Azienda Ospedaliera di Ferrara nello sviluppo della cosiddetta Rete Oncologica, un progetto in grado di mettere in rete le varie necessità legate all'oncologia, sia dal punto di vista terapeutico che della ricerca scientifica, al fine di agevolare la condivisione ed omogeneizzazione dei percorsi assistenziali oncologici, delle procedure e linee guida nonché della promozione di aggiornamenti e formazione del personale medico e paramedico. Il progetto ha previsto l'acquisto di dieci postazioni lavoro da collocare nei poli della rete; la realizzazione di un sistema di teleconsulto oncologico; la creazione di una interfaccia informatica che permetta, con riguardo ai pazienti neoplastici, il collegamento del sistema operativo dell'Azienda Sanitaria Locale con quello dell'Azienda Ospedaliera. Il progetto mira inoltre a far colloquiare le diverse realtà pubbliche - sia di tipo assistenziale che di ricerca - con le strutture di volontariato convenzionate e operanti sul territorio provinciale. Infine si ricorda l'azione coordinata della Fondazione sempre con l'Azienda Sanitaria Locale e con il Comune di Ferrara che ha portato al progetto di riqualificazione dell'area di via Porta Catena, che include il Motovelodromo "Fausto Coppi". Il complesso accoglierà il Centro Provinciale di Medicina dello Sport di Ferrara. L'Azienda Sanitaria Locale avrà dal Comune di Ferrara un comodato d'uso trentennale della struttura restaurata; costruirà il Centro ed eserciterà una tutela sanitaria su tutte le attività sportive, agonistiche e non. Inoltre la Direzione dell'USL si farà carico della promozione dell'attività fisica, rivolta alla popolazione cittadina. Infatti in tema di prevenzione rientra il progetto "L'esercizio fisico come farmaco". Il programma promosso dall'Azienda Sanitaria Locale e dall'Università di Ferrara si propone di promuovere tra la popolazione uno stile di vita adeguato a migliorare la qualità della salute. E' stato sostenuto dalla Fondazione insieme alla Cassa di Risparmio di Ferrara ed all'Assofarm Farmacie Comunali. Perno dell'iniziativa è la distribuzione di una strumentazione utile al monitoraggio dell'attività fisica: i contapassi. Ciò consentirà di controllare i progressi dei pazienti cui viene prescritto esercizio motorio e monitorarne, durante l'anno di sperimentazione, i principali parametri ed indicatori dello stato di salute. Per tutti i partecipanti allo studio si punta ad una generale e progressiva riduzione del rischio di contrarre malattie da inattività e cardiova-scolari. Per la sanità pubblica, è, invece, prevista una consistente riduzione della spesa in farmaci e in altre spese sanitarie, miglioramenti clinici ed economici, che si basano su risultati ormai assodati ed affidabili. Come prima accennato nella relazione al documento programmatico previsionale abbiamo formulato un richiamo all'attenzione e responsabilità, meditando le misure da porre eventualmente in atto per portare il nostro sostegno alle emergenze evidenti o nascoste, e distribuire le risorse in modo ancor più accorto di quanto operato in passato. Già qualche mese addietro abbiamo intrapreso una strada innovativa, varando una convenzione con la Carife s.p.a. e con la Provincia di Ferrara, che ha consentito di anticipare il trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria ad oltre 200 dipendenti di un'azienda ferrarese in amministrazione straordinaria. Riteniamo di aver coperto così una vera e propria emergenza, che avrebbe portato tante famiglie a trascorrere oltre sei mesi senza avere uno stipendio cui attingere per le necessità quotidiane. Si tratta di un primo concreto esempio di quel senso di responsabilità cui abbiamo fatto appello nella relazione al bilancio preventivo. Con la descrizione sintetica Categorie Deboli si riassumono in una almeno cinque dei nuovi settori individuati dalla normativa Ciampi-Tremonti nei quali la Fondazione ha inteso operare. In primis l'Assistenza agli Anziani, che è un fatto di grande rilievo in una realtà demografica quale la nostra, ove il fenomeno della denatalità e l'allungamento della speranza di vita concorrono a rendere sempre più pressanti le esigenze di tutela verso chi non può provvedere in autonomia alle incombenze anche più elementari, per motivi fisici ed economici. In questo ambito si cerca di promuovere a vari livelli un ruolo attivo degli anziani nella società odierna, evidenziandone tutto il loro potenziale. Nel contempo cerchiamo di andare incontro alle loro necessità quotidiane, come per esempio facilitarne la mobilità offrendo dei mezzi di trasporto alle associazioni specifiche. O ancora tra le varie realtà assistenziali ferraresi, che nel corso degli ultimi anni ha sviluppato un programma specifico per le patologie degenerative, la Fondazione ha deciso di supportare alcune situazioni, nella convinzione che tali centri non costituiscano solo un valido aiuto alle famiglie nell'assistenza quotidiana ai propri anziani, ma offrano anche una forte azione riabilitativa volta a sostenere le abilità ed i livelli di autonomia. Nel campo dell'Educazione, Istruzione e Formazione sono state promosse numerose iniziative, quali laboratori linguistici ed informatici, per la fascia costituita dagli adolescenti, i quali vivono una fase di grande importanza nella definizione della personalità di ciascuno e che pertanto vanno seguiti e tutelati onde consentire uno sviluppo equilibrato e consapevole. Sono annualmente sostenuti vari progetti di istruzione in diversi ambiti e livelli, sia universitario che di specializzazione post-laurea quali borse di studio e corsi formativi. Tra questi ricordiamo almeno lo "I.U.S.S. -Ferrara 1391", ovvero l'Istituto Universitario di Studi Superiori. Tale progetto è consistito in una scuola di dottorato per l'acquisizione delle competenze necessarie per esercitare attività di ricerca in ambito internazionale. Poi ricordiamo la Crescita e Formazione Giovanile. Per i più piccoli si è inteso confermare una particolare attenzione alla qualità ed all'ampiezza dell'offerta negli asili nido e scuole materne, che sono il primo e basilare gradino di questo settore, sostenendo l'acquisto di materiale ludico e didattico appropriato alla vigente normativa. Il ruolo sempre più attivo delle donne in ambito lavorativo necessita della possibilità di avere luoghi salubri ove affidare i propri bambini alla cura di persone qualificate, per il periodo necessario al sereno espletamento delle proprie attività. Per questo la Fondazione vede nel sostegno agli asili ed alle scuole materne un aiuto concreto, seppur indiretto, alla famiglia. In questo disegno si inserisce anche la propensione a sostenere, anche un altro settore, quello appunto della famiglia e valori connessi. Esso rappresenta la cerniera tra le altre iniziative, il nesso logico che assicura comunità di intenti fra tante persone. Si tratta di promuovere e consolidare un complesso di comportamenti e di regole non codificate che costituiscono però la traccia su cui si muove una intera società. Un grande orizzonte di necessità si apre quando si affrontano le Patologie e Disturbi Psichici e Mentali, con tante associazioni e situazioni che abbiamo inteso affiancare perché non sempre e non solo l'intervento pubblico è utile per fornire risposte adeguate alla esigenza di dare pari dignità ed opportunità, in un disegno di vera integrazione, a coloro che hanno avuto meno fortuna. Infine il Volontariato, Filantropia e Beneficenza, che risulta un compendio della volontà di molti di porre a disposizione energie fisiche ed intellettuali per il bene comune, però spesso senza poter affiancare ad esse adeguate risorse materiali, quali strumentazioni, mezzi di trasporto, locali in cui svolgere le attività a favore del prossimo, quando non anche quelle disponibilità economiche, anche limitate, che rappresentano talvolta ostacoli insormontabili per la soluzione di problemi importanti. Considerando un panorama più ampio, bisogna ricordare che anche la nostra Fondazione è tra i sostenitori della Fondazione per il Sud. Grazie all'attenta mediazione dell'Associazione delle Casse di Risparmio Italiane, è stata data vita ad un'intesa con le rappresentative nazionali del volontariato, per varare un'azione congiunta nel Sud del nostro paese, approntando la Fondazione per il Sud, quale strumento operativo cui è affidata la gestione delle ingenti risorse a tal fine erogate dalle singole Fondazioni. Questa iniziativa è tesa a colmare il divario esistente tra le regioni del Sud e le altre, dotate di maggiori risorse anche sotto il profilo dello sviluppo dei temi sociali e del volontariato. Quella che abbiamo inteso fornire in queste pagine e nelle altre di questo numero speciale di "Ferrara. Voci di una città" è un'ampia carrellata su ciò che Cassa e Fondazione hanno compiuto nel passato. Abbiamo ripercorso i sentieri di uno sviluppo dei nostri enti ed in parallelo quelli della società civile e dell'economia ferrarese. Tutto ciò non abbiamo inteso fare per un senso di autocompiacimento, pur consapevoli dell'importanza di rendere testimonianza del valore aggiunto prodotto da chi ci ha preceduto nei 170 anni di attività. Per noi il messaggio da condividere con i lettori è il forte impegno a riprodurre nel futuro le situazioni virtuose che hanno consentito di raggiungere i passati traguardi; l'auspicio, inoltre, di essere con ciò sempre più partecipi alla realtà civile della nostra amata Ferrara e della sua provincia.