Solidità, redditività e produttività: tre sani frutti dell'operosità concreta di Carife
Sono passati 170 anni da quando il conte Alessandro Masi e Gaetano Recchi, rispettivamente il primo presidente e il consigliere dell'Istituto, per iniziativa di un gruppo di cittadini ferraresi, costituirono la Cassa di Risparmio di Ferrara, la quarta in ordine di tempo nelle terre papaline, dopo quelle di Roma (1836), Spoleto e Bologna (1837), formata da una società di private persone. Più di un secolo e mezzo nei quali il maggiore istituto di credito ferrarese non si è mai arrestato, espandendosi territorialmente, inaugurando agenzie e filiali in città e provincia, e successivamente andando oltre i tradizionali confini per guardare verso orizzonti più ampi, arrivando a essere un solido gruppo bancario costituito da sei istituti di credito e cinque società prodotto. 170 anni in cui la Cassa di Risparmio ha affrontato numerose sfide e raggiunto importanti traguardi, così come tanti sono stati i successi ottenuti nel corso del 2008 che ha visto la banca estense impegnata sui più diversi fronti, nell'intento di diventare sempre più competitiva a livello nazionale. Non a caso lo scorso ottobre la Cassa ha promosso un consistente aumento di capitale, progetto pensato e approvato oltre un anno prima dal Consiglio di Amministrazione, per assicurare maggiore efficienza a tutta la rete commerciale del gruppo bancario e allo stesso tempo garantirne la massima competitività. 71 milioni di euro la cifra proposta - il 67 per cento del quale sarà sottoscritto dalla Fondazione - che serviranno a rafforzare patrimonialmente la banca, garantendo prestiti alle aziende anche in base alle nuove normative europee, fornendo maggior sostegno finanziario agli istituti e società del Gruppo e alla Cassa stessa che potrà in tal modo continuare il suo graduale processo di espansione. Una prima azione di sviluppo la Cassa l'ha attuata lo scorso luglio, aprendo una nuova dipendenza a Faenza, a pochi passi dal centro cittadino, in una zona densa di attività commerciali, raggiungendo i cinque sportelli in Romagna. E sempre in Romagna ha acquisito il controllo della forlivese Banca del Credito e Risparmio della Romagna, con l'intento di rilanciarla e di radicarsi maggiormente in un'area altamente strategica che vanta tra i più alti tassi di crescita della regione. Lo scorso marzo, poi, la Cassa di Risparmio ha acquisito il 10 per cento del capitale sociale di Nord Est Banca, l'istituto di credito friulano fortemente radicato sul territorio che conta al suo interno circa quattrocento soci e con due sedi: a Udine e a Pordenone. Ma così come la Capogruppo, anche gli altri istituti di credito hanno continuato a espandersi aprendo nuove filiali nei propri territori d'appartenenza. Banca Popolare di Roma, realtà creditizia fra le più importanti nel sostegno del commercio e imprenditoria romana, in continuità con la strategia di consolidamento della banca, nel mese di settembre ha inaugurato una nuova dipendenza a Guidonia Montecelio raggiungendo i 14 sportelli e presto ne aggiungerà un'altra, quella di Monterotondo, arrivando a quota 15. Anche Banca Modenese ha continuato a espandersi e, dopo l'apertura nel 2007 della filiale di Mirandola, ha recentemente avviato una nuova sede nel grosso comune di Carpi, in provincia di Modena. Taglio del nastro anche per Banca Treviso, il primo istituto di credito a fare il suo ingresso in Carife, con la filiale di Conegliano (Treviso) e ora può contare sulle filiali di Castelfranco Veneto, Montebelluna, Motta di Livenza, Oderzo, Spresiano, Casale sul Sile e Quinto di Treviso, oltre alla sede in viale Brigata e alla presidenza e direzione generale in piaz za Indipendenza. Una nuova dipendenza è stata avviata anche da Crever Banca, nel paese di San Pietro di Legnago; la banca veronese costituita nel 2002 grazie a un gruppo di imprenditori e professionisti ben radicati sul territorio, ora può contare su cinque sportelli distribuiti capillarmente nella provincia di Verona, più la sede a San Giovanni Lupatoto. Infine, Banca Farnese, che al suo interno vede circa 1.600 soci, con l'intento di estendersi nella zona occidentale della provincia piacentina ha aperto una nuova dipendenza a San Nicolò. E ha continuato a muoversi Carife Sim, la società di intermediazione mobiliare inaugurata nel 2006 con sede nel centro storico di Bologna, che si occupa della gestione di grandi patrimoni mobiliari, e ciò nonostante la forte volatilità dei mercati tra l'altro cresciuta più che mai in quest'ultimo periodo. Allo stesso modo, anche Commercio e Finanza di Napoli, la società che si occupa di leasing finanziari e factoring, entrata in Carife nel 2002, ma presente sulla piazza da oltre venticinque anni, ha continuato ad andare a gonfie vele, così da contribuire in maniera fattiva alle brillanti perfomances di tutto il Gruppo Carife. Finproget, infine, costituita nel 2004 e con sede a Ferrara, rappresenta un valido supporto per il Gruppo nel ramo del contenzioso e della consulenza legale. Ma non è finita qui, perché a queste società quest'anno se n'è aggiunta un'altra: si tratta della società di brokeraggio Carife Broker, nata in primavera dalla fusione di Assiplanet srl di Piacenza e Ariostea srl di Ferrara. La neo società, di cui la Cassa detiene una quota pari al 70 per cento, si occupa di intermediazione assicurativa e, a differenza delle agenzie di assicurazioni, opera su incarico del cliente non essendo legata da obblighi nei confronti di alcuna compagnia e pertanto nessun onere è a carico del cliente. La famiglia Carife, quindi, si rafforza ulteriormente con l'intento di offrire servizi sempre più competitivi e altamente qualificati a tutta la sua clientela e, a differenza di molti big bancari, la Cassa non risente delle turbolenze abbattutesi sui mercati finanziari di tutto il mondo grazie al suo modo tradizionale e avveduto di ‘fare banca'. E che il modo di operare di Carife fosse ottimale è testimoniato anche dai dati relativi al Bilancio 2007. La Cassa di Risparmio di Ferrara ha registrato un utile netto di 35,5 milioni di euro, in aumento dell'8,8% rispetto all'esercizio precedente, dopo accantonamenti e rettifiche per circa 34 milioni di euro. L'utile netto del Gruppo Carife è pari a 39,1 milioni di euro (+15,3%). Il margine di interesse è di 133,5 milioni di euro (+13,3%), il margine di intermediazione è di 187,8 milioni di euro (+6,3%). La raccolta diretta da clientela si è attestata a 4.747 milioni di euro (+5,7%), quella del Gruppo ha raggiunto i 6.304 milioni di euro (+10,77%). La massa amministrata si è incrementata di 125 milioni di euro, arrivando a 13.164 milioni di euro, mentre a livello consolidato è a 15.175 milioni di euro (+4%). Note positive anche sul fronte degli impieghi: il totale degli impieghi alla clientela è passato a 4.594 milioni di euro (+8,8%), mentre a livello di Gruppo si attestata a 6.389 milioni di euro (+16,2%). Si è poi ridotto ulteriormente il rapporto tra crediti problematici e impieghi (3,87%), con un calo dello 0,39%. Il totale dell'attivo è passato a livello individuale a 5.925 milioni di euro (+6,9%), il consolidato è pari a 7.440 milioni di euro (+11,5%). Il risultato lordo ha superato i 60 milioni di euro, con un incremento del 10,5% rispetto all'esercizio precedente; il consolidato ha registrato 75,9 milioni di euro, più 27,2% rispetto al 2006. La stessa crescita che si è riscontrata nel valore delle azioni arrivate a 41,5 euro, con un incremento della quotazione di oltre il 9 per cento rispetto all'anno passato, e del 137 per cento rispetto al 2000, quando un'azione valeva 17,50 euro. Ma non sono solo i numeri a sorridere a Carife, sono anche i media locali e nazionali che non hanno mancato di mettere in luce il buon operato della banca e i conseguenti positivi risultati ottenuti in questi dodici mesi. Il mensile economico Banca Finanza lo scorso ottobre ha pubblicato lo "Speciale Classifiche" e ha inserito il Gruppo Cassa di Risparmio di Ferrara al quinto posto nella classifica di sintesi, la cosiddetta Superclassifica (Carife compare fra i gruppi di medie dimensioni, cioè con un attivo tra i 12.900 e i 5.200 milioni di euro). Carife appare poi al settimo posto per solidità, al terzo per redditività e al secondo per produttività, davanti ad importanti istituti di credito nazionali. Risultato di non poco conto tenendo conto che le aziende prese in esame sono ben settecento, delle quali cinquantanove sono gruppi bancari, e fonte dei dati sono i bilanci al 31 dicembre 2007. Contemporaneamente, il quotidiano finanziario MF ha pubblicato "L'Atlante delle Banche Leader 2008" e, secondo il superindice Lombard che misura tre anni di bilanci, Carife è al sedicesimo posto. Tali prestigiosi risultati sono la migliore conferma della validità della strategia adottata finora da Carife: crescere gradualmente e all'insegna del localismo, creare ricchezza da far ricadere sui territori in cui si è presenti e continuare a rafforzare il Gruppo Carife per mantenerne la completa autonomia e conservare in tal modo le antiche radici. Dunque Carife si è mossa e si muoverà ancora in futuro sul solco della sua grande tradizione di operosità concreta sorta 170 or sono. Si può correttamente affermare che Carife ha 170 anni, ma non li dimostra e ha un futuro altrettanto importante e lungo davanti a sé!.