Domenica 30 Agosto 2009 11:03

Palazzina Marfisa

Palazzina Marfisa
Pubblicato in Luoghi
Martedì 20 Gennaio 2009 22:12

Visioni e pensieri sull’arte a Ferrara

Un particolare degli affreschi che decorano la “Sala del Tesoro” eseguiti da Garofalo e dai suoi collaboratori presso Palazzo Ludovico il Moro, nelle pagine seguenti alcune immagini dell’allestimento della mostra “La Leggenda del Collezionismo”.Tre grandi progetti per la fine del secolo Ventesimo
L'arte di Ferrara da qualche anno è entrata in possesso di uno strumento di grandissima efficacia evocativa, che nessuna, o quasi, tra le grandi città dell'arte italiana può esibire con altrettanto legittimo orgoglio. Da quando uno storico, Werner Gundersheimer, ha portato alla conoscenza degli amatori dell'arte lo straordinario manoscritto vaticano di mano di Sabadino degli Arienti,
Pubblicato in Num. 29
Sabato 20 Settembre 2008 07:08

Giardini a Ferrara

Un tipico giardino ferrarese, dietro il portone di Palazzo Roverella.Dall'isola di Belvedere alle aiuole di viale Cavour, inseguendo il sogno del Paradiso Terrestre nei giardini della nostra città.

In un triste giorno tra il 1598 e l'inizio del nuovo secolo, Ferrara si svegliò senza giardini, o meglio senza quell'idea di giardino che l'aveva resa famosa in tutta Europa. E sull'Eden estense, sull'isola di Belvedere, si stese la cupa ombra della Fortezza.
Cosa siano stati i giardini di Ferrara, tra mito e realtà, l'hanno scritto e cantato narratori e poeti, l'hanno ammirato sovrani e principi, l'hanno diffuso scienziati e viaggiatori.

Le delizie estensi, i cui nomi evocavano una civiltà cortese che aveva eletto il giardino a paradiso del principe, a luogo carismatico dell'intelligenza e del potere - Belriguardo, Belfiore, Schifanoia, il Paradiso, i Diamanti - tramontavano nel crepuscolo della gloria estense e i loro giardini venivano «rovinati, disfatti, e spianti» come si lamenta il Penna, attento osservatore degli effetti del cambio di potere e del declino di una civiltà che non è improprio chiamare dei giardini.

Pubblicato in Num. 2
Lunedì 15 Settembre 2008 14:01

La rinascita del giardino che non c'è

Il dettaglio della Pianta di Bolzoni con la Palazzina e i suoi giardini."La speranza che altre generazioni e altri tempi rimaterializzino i perduti giardini."

Strana e appassionante storia quella dei giardini a Ferrara! Nel tempo del suo massimo splendore, la città estense aveva costruito, non solo architettonicamente e urbanisticamente ma soprattutto come proiezione dell'immaginario culturale, un sistema di giardini che la resero famosa nel mondo e che servirono a creare quella particolare forma architettonica conosciuta con il nome di delizia.

 

Pubblicato in Num. 5

Uno scorcio della Loggia degli Aranci della Palazzina di Marfisa d'Este.La difficile storia della Palazzina Marfisa.

In fondo a corso Giovecca - poco prima del settecentesco arco trionfale, voluto da papa Clemente XI, che chiude la strada - si eleva la Palazzina di Marfisa d'Este: costruzione nobile e armoniosa, scandita da un ritmo architettonico misurato e contenuto.
Venne fatta costruire alla metà del XVI secolo da Francesco I d'Este, terzogenito di Alfonso I e Lucrezia Borgia, affacciata sulla "via maestosa" - la Giovecca, di recente costruzione, ricavata colmando il fossato delle vecchie mura medievali - dove seguendo una tradizione urbanistica consolidata, gli Estensi incentivarono la costruzione di edifici prestigiosi.
Una serie di modeste case preesistenti fu acquistata di fronte alla chiesa di San Silvestro; in parte queste furono riadattate e in parte demolite per costruire la Palazzina, fulcro nobile della residenza, con le caratteristiche di una costruzione di svago e chiamata in origine i "casini di San Silvestro".

Pubblicato in Num. 5