Tiziano e i pittori del 'Parlar disgiunto'

Scritto da  Gianni Venturi

F. Podesti, Tasso alla corte di Ferrara, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo.Una mostra per celebrare i fasti di una scuola pittorica ispirata dalle teorie estetiche del Tasso.

Il recente restauro - operato dalla bottega di Ottorino Nonfarmale - dell'Ascensione di Tiziano proveniente dalla Chiesa di San Salvatore a Venezia, sarà l'occasione di una raffinata mostra che, attorno al capolavoro tizianesco, raccoglierà una serie di pittori che dal quadro, ma soprattutto dalla teoria stilistica di Tasso, operarono una profonda rivoluzione sul concetto della rappresentazione.

 

 


Essa viene infatti sganciata dalla tradizionale indagine sul chiaroscuro e ottenuta per accostamenti sensoriali, per sinestesie, come ha suggerito Andrea Emiliani nelle sue relazioni al "Convegno internazionale per il centenario della morte del Tasso" - organizzato dal Comitato per le Celebrazioni tassiane e dall'Istituto di Studi Rinascimentali nel dicembre 1995 al castello Estense di Ferrara - e al Louvre - sempre per le celebrazioni tassiane - nel novembre 1996.

 

In altri termini, il Tasso, in una celebre lettera, datata 1 ottobre 1575, al protettore e amico Scipione Gonzaga - incaricato della revisione del poema appena concluso - giustifica l'uso di un procedimento stilistico che egli stesso chiama "parlar disgiunto", per mezzo del quale la coordinazione e la subordinazione delle parole avviene per via congetturale e sensoriale, piuttosto che per ordinato e logico uso della copula e delle tecniche di subordinazione del discorso. Nell'antichità, questo procedimento chiamato dissoluta locutio era stato teorizzato da Demetrio Falereo. Questo procedimento porta, secondo Tasso, a una nobiltà e grandezza di linguaggio degne del poema epico, cioè dell'espressione più alta della poesia.

Al Tasso, che - come sostiene Raimondi - è l'ispiratore della pittura di quel periodo tra Ferrara, Veneto e Bologna, può sicuramente rifarsi la splendida tela di Tiziano, che affronta il problema della luce e della composizione come se fosse un problema nato e risolto con la tecnica del parlar disgiunto, «una specie di condizione liquida, mobile e fatta di associazioni del tutto libere, dove si elimina dunque ogni consequenzialità e alla fine prende altra forma anche il governo sintattico del discorso (e della pittura)» come sottolinea Emiliani.

Al problema, che ebbe uno sviluppo assai interessante dagli anni Cinquanta, parteciparono Argan, che individuava soprattutto nella luce il rapporto tra poesia e pittura di quegli anni, individuando in Tintoretto il "correlativo oggettivo" in pittura della tecnica tassiana del parlar disgiunto; Arcangeli, che per Bastianino e la sua pittura indicava il magistero del tardo Tiziano e proprio quello di San Salvatore; Emiliani, che indirizzava le sue ricerche sul Barocci e sulla scuola emiliana di fine Cinquecento anche su questa indicazione.

Riprendendo, dunque, questo principio di poetica che tanta parte ebbe nel dibattito sulle arti e nel rapporto fra le arti sorelle, è possibile ipotizzare una mostra, accompagnata e commentata da un convegno sull'argomento e dai risultati a cui approderanno gli interventi sul catalogo attorno al grande quadro di Tiziano, eccezionalmente ospitato a Ferrara sulla via del ritorno a Venezia dopo il restauro. Attorno al Tiziano si potranno leggere e confrontare una serie di opere esemplari per dimostrare l'impatto del parlar disgiunto sulla pittura dell'ultimo venticinquennio del Cinquecento e la successiva reazione, capeggiata da Galileo Galilei, avversario della poesia tassiana e della tecnica pittorica che aveva trovato grandi assertori presso i pittori di fine secolo.

Gli autori che faranno corona al capolavoro di Tiziano saranno, tra gli altri, Bastianino, Jacopo Bassano, Tintoretto, Palma, Barocci e qualche altro, sensibile alla nuova poetica. La mostra sarà allestita a Palazzo dei Diamanti negli spazi della Galleria Nazionale. Il progetto - che porta avanti il lavoro scientifico della bella mostra organizzata nel 1985 dal Comune di Ferrara, sotto la direzione di Andrea Buzzoni, su Tasso e le arti - sarà organizzato dalla Fondazione, con l'Istituto di Studi Rinascimentali e la Soprintendenza per i beni artistici, architettonici e culturali dell'Emilia Romagna. Durante il convegno annesso, verranno anche presentati gli atti del Convegno tassiano di Ferrara (dicembre 1995) e del convegno su Tasso e le arti del Louvre (1996).