Le attività della Fondazione

Scritto da  Silvio Carletti

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, Silvio Carletti.Interventi, progetti e finanziamenti per la crescita del territorio, nelle parole del presidente della Fondazione ai soci.

 

In due recenti occasioni assembleali, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, Silvio Carletti, ha chiarito ai soci alcune tematiche legate alla gestione e al futuro della Fondazione. Riportiamo qui di seguito i tratti salienti dei suoi interventi.
«Nel concludere il dibattito, in occasione dell'Assemblea del 20 dicembre 1996, ho preso un duplice impegno, anche a nome del Consiglio di Amministrazione. In primo luogo, non si procederà a definire eventuali dismissioni senza aver sentito il parere, per noi vincolante, di questa Assemblea. In secondo luogo, ho assicurato che, in tempi brevi, avremmo discusso l'argomento in una serie di Assemblee al fine di avere una conoscenza approfondita del quadro entro il quale siamo chiamati a operare.

 

 

Un quadro complessivo che deve tener conto della normativa attuale e di quella in itinere riguardante lo status delle Fondazioni, nonché l'evoluzione del mercato in connessione con quella in atto nel sistema bancario e l'operatività della nostra banca in una prospettiva di consolidamento e non di rinuncia a un ruolo di guida dello sviluppo socio-economico del territorio di competenza.

Al di là degli aspetti istituzionali, abbiamo inteso comunque rafforzare la nostra presenza con una operatività costante in tutti i settori previsti dal nostro Statuto. Abbiamo completato in questi giorni l'esame di numerosi progetti, dando priorità a quelli che rispondono realmente all'obiettivo di una crescita umana, sociale ed economica del territorio.


Sul piano dell'arte e della cultura, gli investimenti sono numerosi e rivolti a rendere Ferrara sempre più all'altezza del recente riconoscimento di "Città patrimonio mondiale dell'umanità" da parte dell'Unesco. Dalla Basilica di Santa Maria IN Vado, alla cella del Tasso, alle Basiliche di San Giorgio e di Santo Spirito, alle Tombe degli estensi nel Monastero delle Clarisse, sino al progetto della Ferrariae Decus, numerosi sono i contributi nel settore dei restauri.

 

Parimenti impegnati nel campo museale, sosteniamo le iniziative di Ferrara Arte, del Museo di Spina, del Museo Ebraico, di Casa Romei, sino alla Pinacoteca di Bondeno, al Castello della Mesola e alla mostra Restauro '97. Convinti che vadano sostenuti i grandi eventi, come le iniziative locali, siamo soci di Ferrara Musica e contribuiamo all'attività del Conservatorio Musicale e delle varie associazioni del settore.

 

Infine, una intensa attività editoriale che, in questo periodo, è culminata con la pubblicazione di una ponderosa biografia di Filippo De Pisis, mentre con l'ausilio del Fondo del Collezionismo Ferrarese appositamente creato, cureremo la stampa di importanti contributi alla conoscenza di questo fondamentale fenomeno.

Ma altrettanto qualificata è la nostra azione in altri settori. Sul piano dell'istruzione e della ricerca, abbiamo approvato un piano poliennale che parte da un contributo iniziale di mezzo miliardo per la creazione della Facoltà di Economia, mentre manteniamo l'impegno con l'Università degli Studi per trentatré borse di studio per attività di ricerca post-dottorato, per la creazione di un corso finalizzato al conseguimento di un diploma universitario in agrobiotecnologie, e per borse di studio per ricerche in vari campi e per progetti (come quello europeo sulle ipoacusie ereditarie e quello del polo dell'acustica e del rumore).

 

Per concludere, l'impegno per la sanità, per le categorie deboli, con l'acquisto - congiuntamente alla cassa spa - di una Tac per il Basso ferrarese e un sostegno a vari progetti Caritas, Anffas (diretto con grande impegno dal Socio Onorario Orazio Poltronieri), Aias, Oasi, Associazione per l'ausilio ai tossicodipendenti, alla Confraternita san Vincenzo e altri.» (28 febbraio 1997)

 

«Quello dell'arte, e in modo particolare della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico, è un settore nel quale - secondo un recente rapporti dell'Acri - il sistema delle Fondazioni ha impegnato la maggior quantità di risorse: il 28,6% delle erogazioni effettuate nel 1995, pari a oltre 50 miliardi. E' un campo nel quale il sistema Casse ha acquisito nei decenni passati particolari meriti. Ma è anche uno dei campi ove maggiormente si misurerà la nostra capacità di presa sul territorio.


Un quadro complessivo che deve tener conto della normativa attuale e di quella in itinere riguardante lo status delle Fondazioni, nonché l'evoluzione del mercato in connessione con quella in atto nel sistema bancario e l'operatività della nostra banca in una prospettiva di consolidamento e non di rinuncia a un ruolo di guida dello sviluppo socio-economico del territorio di competenza. Leggendo la stampa, si sente parlare di una possibile evoluzione dei nostri enti, del rischio che diventino degli Ipab degli anni 2000. La risposta non verrà dalla legge, ma dalla nostra capacità di inserirci nel territorio, di compiere scelte qualificanti e strutturali, in sintonia con i vari soggetti interessati. E' proprio questa la sfida che abbiamo colto, riducendo le erogazioni "a pioggia", impegnandoci nella creazione di nuove strutture come la Facoltà di Economia, elevando il livello di preparazione e di ricerca dei nostri giovani - oltre trenta borse di studio - sostenendo iniziative grandi e piccole, ma capaci di dare una spinta verso l'alto alla nostra società.


Abbiamo allargato l'orizzonte del nostro impegno con interventi qualificanti in vari centri della provincia. Comacchio, Codigoro, Mesola, Argenta, Bondeno; e in provincia di Rovigo. Con il prossimo bilancio proporremo altri progetti riguardanti realtà altrettanto importanti.
L'Acri - la nostra associazione nazionale - ha posto a confronto alcuni indicatori economici e patrimoniali di ogni singola Fondazione con le medie regionali e nazionali.

 

 

Per quanto attiene la conservazione e il restauro del patrimonio artistico, la nostra Fondazione ha impegnato il 16% delle risorse, rispetto al 7% della regione e al 14,1% del sistema nazionale. Nell'ambito degli eventi culturali siamo al 15%, contro il 13,9% della media regionale e del 9,1% nazionale. Infine, per quanto riguarda le borse di studio,  abbiamo investito il 16% dei fondi erogati, contro una media dell'1,3% a livello regionale e dell'1,8% a livello nazionale. Ne emerge un impegno per valorizzare il passato, ma anche una forte scommessa sul futuro.

 

In tutte le nostre iniziative non abbiamo mai chiesto diritti di primogenitura, ma - come ribadito anche nella mozione finale del recente Congresso Nazionale delle Casse di Risparmio e delle Fondazioni Bancarie - abbiamo cercato di svolgere un utile ruolo nei settori di competenza, attraverso efficaci sinergie con altri soggetti che operano sul territorio.
Ho già avuto modo di citare nelle ultime due assemblee gli interventi più qualificanti da noi effettuati; stiamo lavorando alacremente per la realizzazione compiuta di questi, ma anche per vagliare proposte e impostare una serie di progetti da sottoporre alla vostra attenzione nell'ormai imminente Assemblea dei Soci chiamata ad approvare il bilancio preventivo.


Silvio Carletti parla di fronte alla assemblea dei soci della Fondazione.Ci siamo fortemente impegnati, a Roma come a Ferrara, perché il sistema Casse e Fondazioni partecipasse a Restauro '97, il salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali, svoltosi dal 4 al 7 aprile scorso. Ci sembrava assurdo che non fosse posto all'attenzione pubblica l'impegno dei vari istituti (Casse e Fondazioni) per valorizzare le nostre ricchezze artistiche nazionali. Si pensi al ripristino architettonico del complesso monumentale di S. Ignazio a Genova, al recupero del complesso dell'Ambrosiana a Milano (costato oltre 50 miliardi) o al restauro della statua di Perseo di Benvenuto Cellini a Firenze. Ma penso anche a noi, ai tanti interventi compiuti in questi pochissimi anni.

 

I nostri sforzi sono stati premiati e l'Acri ha partecipato ufficialmente alla esposizione e alle manifestazioni, ha organizzato un convegno nazionale e ha dato un segno tangibile del proprio interesse con la presenza del presidente Molinari, di vari membri del Consiglio Nazionale, del direttore generale e dei responsabili dei vari uffici.
L'eco dell'iniziativa ha sortito l'ipotesi di scegliere Ferrara quale sede, punto di incontro annuale, del sistema Casse italiano per un bilancio delle iniziative in atto e la scelta di programmi di ampio respiro. 

E' un risultato eccezionale per Ferrara, che può aprire spazi a un confronto nazionale che si allarghi anche agli enti locali e alle soprintendenze. Parallelamente, stiamo lavorando per una serie di iniziative che vedano la sinergia di tutti gli organismi impegnati nel settore della valorizzazione culturale, una iniziativa nella quale ci sarà di valido aiuto uno dei massimi studiosi europei, oltre che un amico e un collaboratore sincero, il professor Andrea Emiliani.» (18 aprile 1997)

Da Silvio Carletti