Le Fondazioni si stanno avviando a diventare una fondamentale realtà che svolge una azione coordinata e organica non solo di erogazione di finanziamenti, ma anche di progettazione e di programmazione degli interventi, con lo scopo di promuovere lo sviluppo sociale ed economico dei territori di competenza.
Restauro '97, il salone internazionale del restauro tenutosi presso la Fiera di Ferrara nelle giornate dal 4 al 9 aprile ha rappresentato, per le Fondazioni e per le Casse di Risparmio, una occasione di incontro, nella quale presentare gli interventi più recentemente sviluppati nel settore della salvaguardia del patrimonio artistico del territorio sul quale operano.
Alla manifestazione hanno aderito, oltre alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, che è stata ispiratrice e sostenitrice della manifestazione fin dalle primissime fasi della sua progettazione, le Fondazioni delle Casse di Risparmio di Genova e Imperia, delle Provincie Lombarde, Parma, Torino, Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, e Bologna, e le Casse di risparmio di Cento e di Firenze.
Il padiglione delle Fondazioni è stato realizzato dallo studio Simone Micheli di Firenze, che ha allestito una sala molto suggestiva dove, tra l'altro, si è anche svolto il convegno La conservazione del patrimonio culturale del Paese. Ruolo e prospettive delle Casse di Risparmio, delle banche del Monte e delle Fondazioni Bancarie, organizzato dall'Acri.
Tale convegno ha costituito un'attesa occasione di confronto tra i responsabili delle diverse Fondazioni. Oltre al presidente dell'Acri, Sandro Molinari, e al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Filippo Sassoli de' Bianchi, hanno preso la parola critici d'arte, soprintendenti e tecnici.
Nelle relazioni esposte, e nel vivace dibattito che ne è seguito e che è continuato per tutta la durata della manifestazione, anche al di fuori della sala del convegno, il mondo delle Fondazioni si è delineato come una realtà in grande fermento, ansiosa di proporsi come una sorta di agenzia di sviluppo socio-culturale in grado di vitalizzare, animare e promuovere i soggetti che producono sviluppo civile e culturale.
Al fine di crescere in questo senso e proporsi proficuamente per questo ruolo, per le Fondazioni è necessario essere sempre attente a capire il nuovo che avanza e ad avere chiaro il convincimento che, nell'epoca della globalizzazione, la storia continuerà a passare dalle realtà locali.
Questo non significa - riferendosi a Ferrara - che ci si debba chiudere nella sola esaltazione del nostro splendido rinascimento. A Ferrara, riprendendo l'esperienza tipica delle grandi fondazioni americane e francesi, stiamo producendo studi e contatti per prevedere le grandi scelte, definendone funzionamento e soggetti partner.
Dopo la fase di analisi e di ricerca, procediamo sempre alla verifica delle priorità, attraverso un confronto con gli Enti locali, l'associazionismo e l'Università. Da tale confronto scaturisce anche la definizione dei ruoli, degli aspetti finanziari e del supporto di servizi. Attualmente, tra le altre iniziative, stiamo perfezionando con gli Enti Locali e l'Arcidiocesi gli obiettivi e i progetti per ottenere finanziamenti statali in occasione del Giubileo; da oltre un anno programmiamo iniziative per il 1998, per ricordare il quarto centenario della devoluzione dello stato estense alla Chiesa.
La ricerca di intese a livello locale e nazionale - stiamo pensando all'accordo tra Ministero dei Beni Culturali e Confindustria - e la formulazione di strategie di medio periodo - quella che abbiamo l'ambizione di definire una "politica culturale" dei nostri interventi - è stata una costante del nostro operare e riteniamo possa essere di esempio per ogni altra Fondazione. Infatti, la grande forza istituzionale delle Fondazioni risiede proprio nella capacità di essere "agitatrici di uomini e di idee" e di coinvolgere in questa grande progettualità tutti i soggetti pubblici e privati che hanno un senso della propria funzione sociale.
Quello che ancora manca, alla nostra come a ogni altra Fondazione, è la capacità di comunicare con l'opinione pubblica nazionale, per trasmettere il significato della nostra presenza, quale momento di raccordo tra pubblico, privato e interessi collettivi. È questa la funzione di manifestazioni come Restauro '97.
E questa è la ragione per la quale abbiamo proposto Ferrara come sede di un incontro nazionale annuale della nostra associazione di categoria (l'Acri, appunto) che serva a dare rilievo nazionale alle mille, straordinarie iniziative locali che il sistema delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio riesce a ideare, progettare e realizzare.
a.s.