Editoriale - 'Ferrara - voci di una città'

Scritto da  Alfredo Santini
Quando ci riuniamo con gli amici del Comitato editoriale della rivista, è sempre motivo di gioia e orgoglio constatare come Ferrara sia un crogiolo infinito di argomenti che varrebbe la pena trattare. Ogni volta che compiamo una scelta, ci rendiamo conto di quanto più ampio dovrebbe essere lo spazio da dedicare a ciascun tema.

In questo numero, per esempio, parlare di Girolamo Savonarola ha significato concentrare l'attenzione solo su un aspetto della sua presenza a Ferrara; allo stesso modo, volendo ricordare che Ferrara non è solo città di pittori e musicisti, ma anche di poeti, ci siamo dovuti limitare a considerare le giovani promesse letterarie; e, ancora, per rendere omaggio all'appassionato lavoro di salvaguardia del nostro dialetto abbiamo dovuto comprimere in poche pagine tanti anni di gloriose testimonianze.

Ci accorgiamo che l'immagine riflessa della nostra città viene vista dai "foresti" come un luogo privilegiato, terreno di coltura per fertili proposte. Occasione ne è stata Restauro '98, dove un puntuale convegno sul ruolo delle Fondazioni bancarie nell'ambito della tutela del patrimonio artistico ha tracciato originali linee guida su come sia diventato necessario che detti enti si diano un programma preciso di interventi.

La sensazione è - specie in questi giorni che vedono le nostre strade silenziose affollarsi di visitatori - che Ferrara sia un palcoscenico di rara attrazione dove, ovunque ci si volti, fra mostre eccellenti, palazzi incantevoli, ciliegi in fiore, automobili d'epoca e vita quotidiana, sia possibile ancora riservarci una vita di qualità.
Riuscirà questa rivista, in rappresentanza del nostro ente, a ricordarci che lo sforzo per conservarla vivibile deve compiersi da parte di tutti noi? In fondo, Ferrara. Voci di una città è solo un taccuino di appunti, uno spazio di attenzione, una occasione di memoria.