Domenica 30 Agosto 2009 12:39

Sant'Antonio in Polesine

Pubblicato in Luoghi
Domenica 14 Settembre 2008 20:20

Città di periodi simultanei

La Certosa, uno dei luoghi di Ferrara più cari all'autore."Quasi tutto ciò che riguarda Ferrara è fatto in modo da costringerci a percepirla come un oggetto unico nel tempo..." (traduzione dall'inglese di Marisa Guglielmini).

Ferrara non guarda ai risultati, solerti risultati raccolti e disseminati negligentemente da menti pigre. In alcuni casi, come negli affreschi di Giugno e Luglio in Palazzo Schifanoia, le opere hanno sofferto più per premura che per incuria.
Secondo me, i ferraresi non hanno mai esaurito la bellissima ricerca del romanzo. Il Castello ha l'impronta dell'istituzione; la Palazzina di Marfisa d'Este l'autenticità del singolo.
Ferrara è costituita da casuali simultaneità. Percorrendo corso Ercole I d'Este si trovano strutture neoclassiche a fianco di splendidi palazzi rinascimentali e facciate Art-Déco. Si cammina attraverso il tempo: dall'ordine all'entropia, all'ordine nuovamente.

Pubblicato in Num. 9
Domenica 14 Settembre 2008 21:14

Un monastero restituito alla città

Il convento di Sant'Antonio in Polesine.La storia del Convento di Sant'Antonio in Polesine rivisitata grazie agli scavi archeologici.

Il convento di Sant'Antonio in Polesine, che ospita tuttora un piccolo nucleo di monache benedettine, costituisce uno dei complessi monastici più antichi di Ferrara e l'unico a continuità di vita dal medioevo a oggi. Nel 1910, l'Amministrazione comunale, essendo venuto meno il numero di monache prescritto dalla legge, acquistò una parte del complesso, affidandolo in uso e custodia alle stesse; il secondo claustro, più lontano dal convento, fu invece adattato a caserma.

 

Pubblicato in Num. 8
Lunedì 10 Marzo 2008 09:51

Il volto della corte

Jacopo Bassano, Ritratto di Torquato Tasso, Kisters, Kreutzlingen Coll.La cultura estense al tempo del Bastianino, fra classicismo e nuove inquietudini.

Annus mirabilis, il 1573, per la corte di Ferrara. Il lento esaurimento del terremoto che aveva tormentato la città per più di due anni, il fervore di ricostruzione degli edifici lesionati dal sisma, la speranza di una risoluzione politica ottenuta attraverso le alleanze con la Spagna e l'Impero, allontanavano nel tempo, pur non rimuovendo la questione, la minacciata, temuta, devoluzione allo Stato della Chiesa.
Gli argomenti in campo non erano pochi; primo fra tutti, la precedenza che formalizzava, attraverso tutta una serie di diritti acquisiti dagli Estensi, la priorità di procedere alla destra dell'Imperatore - come segno simbolico del gradimento imperiale a considerare i feudatari estensi primi inter pares tra le famiglie regnanti italiane - e di conseguenza aspirare al granducato che secondo i ponderosi volumi scritti dagli storici di corte, spettava agli Estensi. Un'opera ancora oggi preziosa come la Historia de' principi di Este scritta nel 1570 dal segretario di Stato Giambattista Pigna, è un vero trattato di diritto oltre che una fonte preziosa dell'ideologia di corte al tempo di Alfonso II.

Pubblicato in Num. 13
Lunedì 01 Dicembre 2008 16:22

La Ferrariae Decus ha cento anni

Il cortile interno del Castello Estense di Ferrara: intervento di restauro promosso da Ferrariae Decus.Si festeggia un'associazione che ha preservato la bellezza della nostra città

 

"Il più importante motivo della nostra riunione è questo: non dico, celebrare - il vocabolo parrebbe troppo orgoglioso in confronto con l'opera modesta spiegata dalla Ferrariae Decus - bensì, ricordare che trascorsero ormai trenta anni da quando, sotto gli auspici della Deputazione Ferrarese di Storia patria, io fondai la Società. Rammento la numerosissima adunanza di costituzione, il 7 gennaio 1906; ricordo la cordialità del consenso unanime...". Queste la parole di Giuseppe Agnelli all'apertura dell'Assemblea della Ferrariae Decus del 22 marzo 1936.

 

Pubblicato in Num. 26