Una storia nuova

Scritto da  Alessandra Chiappini

Filippo Rodi, Annali di Ferrara, Modena, Biblioteca Estense.f11_64a_popupUna nuova Storia di Ferrara, per far luce anche sulle vicende e sulle personalità meno conosciute del passato della città.

Potrebbe essere la Storia di Ferrara per il terzo millennio e sarà varata nell'anno del Giubileo. Per la citta costituirà un'occasione di guardare al passato dal futuro: opportunità che, in fortunata concomitanza con la congiuntura millenaria, la Cassa di Risparmio di Ferrara ha voluto cogliere. È inevitabile e scontato che il debutto del nuovo millennio offra il destro alla riflessione in ogni ambito; tanto più in questo, per sua natura luogo ideale di decantazione di ricerche, disamine e valutazioni.

 

E, comunque, una Storia che nasce insieme al millennio è, di per sé, un evento epocale. Poche città sono tanto sinceramente amate dai propri cittadini per la loro storia quanto Ferrara.

 

Il ricordo dei secoli passati, specie del Quattro e del Cinquecento, rafforza nei ferraresi la dimensione di appartenenza a un'eredità storica e culturale importante, fondamento dell'unica identità in cui la città si riconosce.

E si tratta di una matrice e di un collante troppo forti per poter pretendere di trovarne di altrettanto efficaci nei secoli successivi o nella contemporaneità. D'altra parte, è innegabile che un interesse e un'attenzione collettivi così fortemente centrati sulla stagione in cui Ferrara fu capitale del Ducato Estense non hanno favorito un'adeguata considerazione dei secoli che l'hanno preceduta e seguita.


Battista Dossi (attribuito a), Alfonso d'Este.Dunque, mentre per l'epoca di cui si è detto si può contare su una ricca e aggiornata bibliografia, ampie lacune rimangono sugli eventi e sulle tematiche che ne sono al di fuori. E su tale cono d'ombra si sono innescati pregiudizi storiografici, come quello che, alimentato nel secolo scorso dalle tensioni risorgimentali antipapaline, percepisce il buio completo sulla città dopo la partenza degli Estensi.
In conseguenza, non è difficile comprendere come sia inevitabile lasciarsi sfuggire o non valutare a fondo situazioni e fatti anche di rilievo, benché sicuramente meno smaglianti di quelli più noti. La nuova Storia non è una continuazione della precedente, gloriosa, ma, ahimè, interrotta impresa, connotata dal medesimo titolo.

 

Per i tipi dell'Editore Corbo e con la consulenza scientifica generale di Luciano Chiappini, Adriano Franceschini e Antonio Samaritani, consterà prevedibilmente di sette volumi, che verranno verosimilmente realizzati fra il 2000 e il 2006. Anche se prende l'avvio dal punto in cui la precedente indagine aveva segnato il passo, la nuova Storia si propone diversamente ai suoi potenziali lettori.


Topografia degli antichi alvei del Po (circa 1570), Bologna, Biblioteca Universitaria.Sarà più agile, avrà un altro formato, verrà caratterizzata da un apparato illustrativo e iconografico più sviluppato e riserverà maggiore attenzione alla storia economica e al territorio ferrarese. Il primo volume, disponibile al pubblico per il Natale 2000, proporrà all'attenzione alcuni aspetti meno noti della storia ferrarese dei secoli Quindicesimo e Sedicesimo.  Si parlerà di magistrature locali, come il Maestrato dei Savi, che, trascurato a causa dell'interesse nei confronti di più visibili e brillanti funzioni di governo, a tutt'oggi non è stato pienamente acquisito alla memoria storica cittadina; si tratterà degli illegittimi di Casa d'Este; di quanto accadeva nel Ducato Estense durante i periodi di interregno; delle finanze estensi; della politica estense nel quadro composito dei due secoli; dei rapporti sociali nelle campagne; del difficile governo delle acque; ma anche della cultura geografica a Ferrara, prima e dopo la scoperta delle Americhe; della corte di Renata di Francia, di eresie, di musica.

 

Attraverso le sue letture e le sue opere si conoscerà Celio Calcagnini, figura caratterizzata da suggestioni al limite dell'eresia, ma ancora poco nota ai ferraresi; si incontrerà il poco frequentato Francesco d'Argenta, le cui disavventure e la cui triste fine sono paradigmatiche di un'epoca di grande inquietudine spirituale e religiosa.

A partire dal 2001, la Storia entrerà nel vivo dei secoli successivi, meno noti. Se è vero che è necessario guardare anche al passato per affrontare con consapevolezza ed equilibrio il presente, particolarmente delicato e importante diverrà il proposito di recuperare alla conoscenza e alla coscienza dei ferraresi questa estesa porzione di passato a cui, per molti aspetti, Ferrara e il proprio territorio sono, a tutt'oggi, tanto intrinsecamente legati.