Mappe digitali in biblioteca

Scritto da  Paola Zanardi

Disegno delle Valli di Comacchio cavato dall'originale dell'Argenta.La Raccolta Cartografica della Biblioteca Ariostea diventa accessibile anche su supporto elettronico.

L'Associazione Amici della Biblioteca Ariostea, sodalizio nato nel 1993 con lo scopo di sostenere e valorizzare il patrimonio librario dell'illustre istituzione comunale, ha recentemente realizzato un interessante progetto di tutela e valorizzazione della Raccolta Cartografica posseduta dalla Biblioteca Ariostea.

Gli interventi a favore della conservazione e del ripristino dei libri e dei manoscritti cartacei in deperimento si eseguono abitualmente grazie all'opera del restauratore che con arte certosina ripristina le parti erose dal tempo, ma, ora, anche la nuova tecnologia informatica dà una mano al documento antico per contrastare l'usura causata dal tempo e dalle frequenti consultazioni.


Con il generoso aiuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, la collaborazione scientifica di Massimo Rossi, della Fondazione Benetton Studi Ricerche, e di Carlo Lanzoni e Arianna Chendi, bibliotecari presso la Biblioteca Ariostea, l'associazione ha reso consultabile, su supporto informatico, il ricco fondo cartografico con oggetto la città di Ferrara, il suo territorio circostante e altre aree limitrofe: una ricca documentazione, organizzata in cinque collezioni, di disegni, piante e carte topografiche in possesso della Biblioteca comunale, per un totale di più di cinquecento carte.

Nel 1999-2000 è stato realizzato il primo CD-rom, denominato "Fondo Crispi" in cui sono racchiuse nell'ordine: la serie XIV, Topografie della città e provincia di Ferrara (93 carte); la serie XV-XVI, Raccolta di stampe e disegni della città e Stato di Ferrara con altre città confinanti come pure di diverse stampe e disegni di fiumi e del modo di regolare il Reno (143 carte), collezione di proprietà del conte Eustachio Crispi, letterato e ambasciatore a Ferrara presso Clemente XI e Innocenzo III, acquistata a Roma nel 1720 e, successivamente, insieme alla sua biblioteca, acquisita dall'Ariostea;  e, infine, la serie Rossa; Raccolta miscellanea di varia cartografia (48 carte), contenente mappe di vario soggetto, ma per lo più ferrarese, storicamente comprese tra il XVI e XIX secolo.

Un esempio dell'interfaccia di consultazione dei CD-Rom: Fortezza di Ferrara con Baluardo di San Benedetto.Quali immagini mostrano queste carte? Territori a noi familiari, in cui la prima preoccupazione del disegnatore è porre in evidenza le esigenze di un'area che da sempre ha conosciuto impellenti problemi idrici. I titoli delle tavole ci introducono a: "lavori idraulici eseguiti nell'anno 1767 sino al presente giorno del mese di ottobre 1816", o "profilo dell'andamento del canabiolo", o ancora "topografia di tutti i luoghi, i torrenti, scoli ed acque, che riguardano le bonifazioni delle tre provincie di Bologna, Ferrara e Romagna", o "una nuova linea proposta per ricever tutte le torbide e condurle al mare a perpetuo risanamento delle tre provincie di Bologna, di Ferrara e di Ravenna".

L'annoso problema del regime delle acque sovrasta ogni altra preoccupazione, dalla descrizione dell'alluvione di Vigarano, alla proposta di opere di bonificazioni del territorio ferrarese e transpolesano. Compaiono disegni e perizie di tecnici impegnati nel rilievo del territorio che fungono da supporto alla relazione di magistrati ai legati pontifici, come nel caso dei cardinali D'Adda e Barberini, nel 1694.

Scorrendo con il mouse, nella schermata del computer, nelle apposite caselle, l'utente-navigatore può identificare i nomi dei disegnatori, degli incisori, dei possessori della carta, scoprire se la mappa è un dono, un originale o una semplice copia, conoscere le misure, le note di possesso. Riemergono nomi di legati pontifici, forse amministratori solleciti o semplici presidi di un potere che aveva il suo centro, lontano da Ferrara, nella capitale, a Roma.

Si può prendere visione di riproduzioni e rielaborazioni della pianta di Bartolino da Novara, di quella del Coronelli, dello Gnoli, del Capocaccia, di Aleotti, del Bonfadini. Le carte, dalle diverse tematiche geografiche, mostrano chiaramente di non rispondere a un disegno definito, ma di essere una raccolta formatasi secondo la logica del collezionista, di un appassionato raccoglitore di memorie ferraresi e del suo territorio. Uno strumento di ricerca indispensabile per chi è interessato alla storia locale.

Un esempio dell'interfaccia di consultazione dei CD-Rom: Progetto per la Fortezza di Ferrara, Fondo Crispi, Serie XVI - 71A.Il secondo CD-rom contiene la preziosa collezione dell'Aleotti (Raccolta di tavole disegnate o possedute da G.B. Aleotti, CL. I, 763), 187 disegni a penna e colorati a tempera o acquerello e 4 incisioni a bulino, che oltre a illustrare l'arte del celebre architetto e di mostrare allo studioso, o al semplice curioso, la sua straordinaria mano di disegnatore, offre la possibilità di visionare le sue idee e i suoi progetti di ripristino ambientale, come nel caso della navigazione del Po passante di nuovo per Ferrara.

Nella raccolta sono compresi anche i disegni dell'Argenta relativi al teatro Farnese di Parma, di straordinario impatto scenografico. Nel fondo sono contenute anche carte non progettate dall'Aleotti, ma da lui recuperate o semplicemente commissionate a scopi operativi. Come non rimanere affascinati da fortificazioni, manufatti idraulici, disegni di valli, corografie, piante, alzati e sezioni di chiese di Ferrara, tutti soggetti che ci parlano della storia di questa città dal punto di vista del suo assetto idrologico e strutturale, viario e difensivo, architettonico e urbanistico?

L'ultimo CD-rom, recentemente realizzato, contiene l'Atlante di Alberto Penna (Carte generali e particolari dello Stato di tutto lo Stato di Ferrara levate dagli originali di Bartolomeo Gnoli e d'altri ancora da Alberto Penna (in Ferrara l'anno 1658), NA. 49), 37 carte disegnate e acquerellate, sapientemente predisposte dal notabile ferrarese che ambiva a ricoprire un ruolo politico importante nella vita cittadina nella seconda metà del Seicento.

Alberto Penna fu membro del Maestrato dei Savi, prima in qualità di rappresentante del secondo ordine e, successivamente, grazie all'acquisizione del titolo nobiliare, del primo ordine; la sua attività principale fu quella di amministratore di beni pubblici e privati, ma seppe nel contempo sviluppare e coltivare interessi letterari. Fondatore dell'Accademia letteraria degli illuminati, compose un volume manoscritto, Memorie, che rappresenta un utile documento per la raccolta di fonti storiche da lui approntate per la composizione del suo Atlante.
Studioso ed esperto di problemi idraulici, ci ha lasciato varie opere sull'argomento.
Di grande rilevanza per lo studio delle acque sono le Scritture d'acqua ferraresi, conservate presso l'Archivio di Stato, sito nel palazzo di proprietà del Penna, che destinò all'istituzione di un collegio per giovani.

Un esempio dell'interfaccia di consultazione dei CD-Rom: Pianta della città di Ferrara con tutte le strade in propria forma Atlante Penna, N.L'Atlante del 1658, anno cruciale nella sua carriera politica, risponde nella sua composizione alla logica di chi tende a sostenere un preciso e determinato punto di vista sul territorio.
Come sostiene Massimo Rossi, nella presentazione dell'Atlante inserita a corredo delle tavole digitalizzate all'interno dello stesso CD-rom, "il destinatario dell'Atlante è l'Autorità: il nuovo principe, lo Stato della Chiesa. È a Roma che il Penna si rivolge per segnalare quali sono le risorse e i problemi della sua città, difendendo con passione (e talvolta con faziosità) il punto di vista ferrarese nelle questioni più controverse (sistemazione definitiva dei fiumi Reno, Panaro e Lamone) che toccano gli interessi dei "signori bolognesi'".

Scorrendo le singole carte e i disegni, si può percorrere la storia di questo proteiforme territorio ferrarese, IN cui sono lontani i conflitti con Venezia, ma più impellenti e urgenti si fanno i problemi ALL'interno dello stato pontificio per la regimentazione delle acque con il territorio bolognese e ravennate, per via della gestione delle acque del Reno. La proposta è tornare a separare il Primaro dal Reno.

L'analisi delle tavole e delle sue descrizioni fa comprendere al lettore che la cartografia è concepita come lo strumento più persuasivo e convincente per illustrare lo status quo e l'auspicabile cambiamento a chi, per la prima volta, giunge a Ferrara per governare per qualche anno. I legati pontifici si alternano, ma il territorio ferrarese resta, prospero sì, ma minacciato dalle sue acque e bisognoso di interventi regolativi. La descrizione cartografica eseguita da Bartolomeo Gnoli viene integrata dal Penna allo scopo di promuovere interventi organici di riassetto idraulico, miglioramento della rete idroviaria e, conseguentemente, delle condizioni ambientali.

Tutto questo è possibile scoprire navigando nella rete dell'Ippogrifo della Biblioteca Ariostea da una postazione nella sala dell'Orologio, ora adibita a Sala Cataloghi. Un clic e via, si naviga in rete, e nel contempo anche nelle acque del territorio ferrarese.

Un esempio dell'interfaccia di consultazione dei CD-Rom: Recinto di Ferrara disegnato in propria forma da Bartolomeo Gnoli, profilo di Ferrara verso mezzogiorno.Con la realizzazione dei Cd-rom cartografici si è raggiunto l'obiettivo di coniugare due compiti, non sempre compatibili fra loro e che rappresentano il fine del mestiere del bibliotecario: la conservazione e la divulgazione. La frequente consultazione di materiali preziosi, come i manoscritti e i fondi archivistici, procura spesso danni irreversibili, che devono essere evitati. Nel contempo, non si può eludere la richiesta, a volte pressante, di consultazione proveniente da un'utenza, che, per motivi didattici o necessità di studio, ricerca tracce, disegni e testimonianze storiche. Il supporto informatico ha reso possibile lo scioglimento del dilemma.

Non è neppure da sottovalutare la rilevanza culturale dell'aver reso accessibili a un vasto pubblico tavole, disegni, carte topografiche che solo gli addetti ai lavori conoscono e abitualmente consultano. Il sistema di interrogazione, studiato per questi cd ed elegantemente realizzato dallo Studio Le Immagini di Ferrara, consente un rapido confronto fra carte e disegni diversi, collocati in momenti storici distanti fra loro, ma di soggetti analoghi (la fortezza, il profilo della città, le proprietà, paesi della provincia).
Sempre dalla propria postazione, è possibile osservare, ingrandire, riprodurre a stampa le immagini proiettate sullo schermo del computer.

Familiarizzarsi con una storia del territorio dal punto di vista della configurazione dei suoi fiumi, delle sue possessioni, delle sue terre emerse, significa essere in sintonia con quella tradizione storiografica della scuola delle Annales che, in polemica con la storia evenemenziale, istituì una metodologia fondata sull'esame che la struttura materiale esercita sulla storia politico-sociale, epifenomeno di movimenti più profondi e permanenti.

L'iniziativa dell'associazione non vorrebbe fermarsi qui; altre idee affiorano: il sogno di riuscire a riportare a Ferrara anche quelle carte che la devoluzione del 1598 ci ha sottratto, trasferendole altrove, nella vicina Modena. Perché non pensare a un loro ritorno sotto forma di immagini elettroniche? Oggi l'informatica consente di avvicinare ciò che è distante e conservato altrove.