Non ci si soffermerà, qui, a elencare gli interventi di solidarietà umana dell'istituto, ma semmai a osservarne il tipo di operatività nel corso della sua evoluzione.
Nei primi tre lustri di attività, la Cassa ha devoluto sussidi, prima ai pochi istituti di carità esistenti e alla Casa di Ricovero, quindi alla Società di San Vincenzo de' Paoli e alla Compagnia di Carità. Con quell'impronta era già stata scelta una filosofia intelligente d'intervento: elargire ad associazioni con provata esperienza nell'organizzazione e nella distribuzione mirata della beneficenza. Da allora si è proceduto sempre in quella direzione.
Ora la Cassa di Risparmio è diventata più grande, riuscendo a imporsi nelle nuove realtà dell'attività creditizia, mentre la Fondazione, con la sua istituzione ormai decennale, è chiamata alla vocazione filantropica originaria dell'istituto.
Cos'è mutato nel tempo?
"Fin dall'inizio - spiega il dottor Sergio Lenzi, attuale presidente della Fondazione - ci si è imposti di utilizzare professionalità specifiche e ben motivate nei diversi settori d'intervento. Si è deciso di dover operare, sia pure nelle nostre specifiche competenze, IN parallelo alla crescita della Cassa.
L'esigenza prioritaria era quella di darci un assetto più dinamico e rispondente alle esigenze dei tempi. In breve, il nostro impegno è stato ripagato dalla soddisfazione per i risultati conseguiti".
Le elargizioni in beneficenza, da parte della Fondazione, si realizzano, nella quasi totalità dei casi, in risposta a segnalazioni e a richieste. Spesso si interviene in progetti articolati nel tempo al fine di poter osservare le iniziative durante il loro percorso, ma a volte si opera anche per la soluzione di problemi individuali ai quali taluni enti non possono dare adeguate risposte in tempi necessariamente brevi.
Alla porta della Fondazione bussa sempre la necessità, ma a volte a bussare è anche la disperazione. Le elargizioni di beneficenza, da parte della Fondazione, si realizzano, in buona parte dei casi, in risposta a segnalazioni e a richieste, per la soluzione di problemi individuali ai quali taluni enti preposti, non possono dare le risposte adeguate in tempi necessariamente brevi. Non sono mancati però, sin dai primi momenti, progetti ed iniziative articolati nel tempo, con un costante monitoraggio della situazione e della sua evoluzione nel tempo..
Contro il rischio di abusi nelle richieste, ma non solo a quel fine, fin dalla sua istituzione, la Fondazione si è dotata di un archivio dettagliato e assolutamente riservato, sui singoli interventi effettuati.
L'operato della Fondazione può essere interpretato come strumento di risonanza con ritorno d'immagine per l'attività creditizia della Cassa di Risparmio nello stesso territorio di operatività delle due realtà?
La risposta viene, questa volta, da un funzionario che premette: "Ciascuno è libero di interpretare come meglio crede, ma possibilmente dopo aver riflettuto IN serenità." Poi prende a leggere dallo Statuto: "La Fondazione svolge la propria attività nella provincia di Ferrara, territorio di tradizionale radicamento, e IN quelle limitrofe. Nei casi d'interventi ad alto contenuto sociale, può operare anche nel territorio nazionale e in quello internazionale".
Per avere riscontro su ciò, pur tenendo conto che in ogni provincia italiana sono presenti una o più casse di risparmio con finalità statutarie spesso analoghe e singolarmente interpreti delle singole esigenze locali, sono documentati più aiuti dell'istituto ferrarese a popolazioni colpite da calamità naturali nel nostro Paese.
Negli altri settori d'intervento della Fondazione ci si trova sempre più frequentemente a preventivare iniziative da realizzare e articolate nel tempo, perseguendo programmi ben delineati; meno frequentemente si riceve l'impressione che vi sia un analogo riscontro nell'assistenza. Si tratta soltanto di un'impressione? Il quesito sembra stimolare l'interesse del presidente Lenzi che, subito, afferma: "Sì, nel settore dell'assistenza, proprio per sua natura, è meno facile delineare progetti a lungo termine, quanto meno IN una loro compiutezza, anche se talvolta ci si è riusciti. Fin qui abbiamo cercato di 'rispondere' a richieste, ma il nostro obiettivo più ambizioso sarebbe, anche IN questo settore, arrivare a promuovere e, quindi, a perseguire dei progetti. Questo potrebbe essere il futuro. Nel presente continuiamo a intervenire là dove c'è bisogno e questo, posso assicurare, è già gratificante".
Un'antica vocazione
Scritto da Angelo GiubelliL'assistenza e la tutela dei deboli nell'operato della Cassa e della Fondazione.
Tra gli scopi e i settori d'intervento, indicati nello statuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, l'assistenza e la tutela delle categorie più deboli sono le prime a essere contemplate. Una priorità casuale? No, non proprio. È sufficiente andare a ritroso nel tempo, partendo dai motivi che ispirarono, nel 1838, l'istituzione della Cassa di Risparmio di Ferrara per comprenderlo.
In un rendiconto del 1857, si insiste sul principio che la Cassa di Risparmio, come strumento di beneficenza, "non deve tesaurizzare ma, conseguito l'intento di possedere un sufficiente fondo di riserva, deve spargere sulle classi povere del popolo l'eccedenza dei suoi profitti; e questo fu il primo voto della società, allorché fu istituita la Cassa".
Nei momenti, soprattutto i più dolorosi, che hanno interessato la storia della nostra collettività, ma non soltanto, la Cassa è sempre stata protagonista nel settore dell'assistenza.