Alcuni elementi (in una tela, il globo e il compasso; in altre, tabelle o libri), tutti legati allo studio, alla ricerca, alla sapienza umana, hanno suggerito per i quadri della serie il titolo complessivo di Sapienti dell'antichità classica. Così sono apparsi esposti nell'ultima mostra dedicata a Dosso (Ferrara, New York, Los Angeles, 1998-1999), al cui catalogo rimandiamo per ogni più preciso approfondimento.
Dosso ci consegna con questa serie un altro dei suoi appassionanti enigmi. Non c'è, infatti, nessuna certezza né sulla destinazione né sul soggetto e neppure sulla datazione dei misteriosi "sapienti".
Un solo dato pare indubbio: la suggestione michelangiolesca. Le pose artificiose, i corpi potenti, l'assenza stessa di un paesaggio definito non possono che rievocare gli Ignudi della Sistina. All'energia del nudo michelangiolesco Dosso oppone, però, una specie di languore meditativo che pare stemperare la forza e la saldezza delle forme.
È plausibile che la serie sia stata commissionata nell'ambito della corte estense e che, probabilmente, fosse destinata a ornare una biblioteca o uno studio. Com'è stato notato, sia la prospettiva sia il sottinsù suggeriscono un'eventuale sistemazione nella parte alta delle pareti, probabilmente occupate in basso da armadiature o da scaffali per libri.
Ma qual è il soggetto complessivo e chi raffigurano questi personaggi così assorti e pensierosi? Molte ipotesi sono state fatte, come spesso succede per i dipinti di Dosso, destinati spesso a sfidare le possibilità della moderna iconologia e a rimanere chiusi in un loro affascinante mistero. La più plausibile sembra quella di Federico Zeri che ha letto la serie come rappresentazione simbolica delle sette arti liberali (e se tale interpretazione fosse vera, all'appello mancherebbero, dunque, altri due dipinti), anche se, in genere, rappresentate da figure femminili. Dosso era, però, artista capace di permettersi una simile trasgressione. Le due tele, ora a Ferrara, raffigurerebbero, dunque: il Sapiente con compasso e globo, l'Astrologia, cui alluderebbero i due segni zodiacali, Scorpione e Capricorno, visibili, appunto, sul globo; il Sapiente con libro, la Grammatica oppure la Retorica.
Questione tuttora irrisolta è anche quella della datazione: all'ipotesi di una collocazione tarda nel percorso pittorico di Dosso (intorno al 1540), espressa da Gibbons e Volpe, si sono opposti la maggior parte degli studiosi (Mezzetti, Ballarin, Lucco) che preferiscono, piuttosto, una data di poco posteriore al 1520.
Le ipotesi sul soggetto e sulla cronologia sono tuttora aperte. Le due tele, come già avvenuto in passato per altri quadri recuperati e acquistati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, saranno depositate in Pinacoteca. I visitatori subiranno senza dubbio il fascino di una resa pittorica straordinaria e gioiranno, insieme, della soddisfazione di sapere finalmente rientrati a Ferrara due dipinti profani di Dosso Dossi. Non era, infatti, ancora ritornato in città nessuno di quei soggetti colti, elusivi e, talvolta, di difficile interpretazione elaborati dall'artista per la corte estense.
Oltre al merito di riportare nel loro luogo d'origine due capolavori spetta alla Fondazione anche quello di offrire al pubblico del museo un aspetto diverso del pittore. Accanto alla potenza dell'evocazione religiosa del gran polittico Costabili, dipinto in collaborazione con Garofalo, il visitatore potrà ora ammirare una di quelle opere profane misteriosamente complicate dipinte da Dosso nel momento in cui gli Este offrirono un esempio difficilmente ripetibile di raffinata civiltà, d'eleganza e di gusto.
Per dare adeguato risalto al ritorno a Ferrara dei due capolavori di Dosso Dossi, la Pinacoteca Nazionale e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara offrono ai lettori di questa rivista la possibilità di visitare le collezioni della Cassa di Risparmio e della Fondazione in deposito presso la Pinacoteca a prezzo agevolato. Il coupon nell' ultima pagina, da presentare alla biglietteria della Pinacoteca nel periodo 2 gennaio - 16 marzo 2003, è valido per due persone.