Alla tavola rotonda hanno partecipato: Vasco Errani (presidente della Regione Emilia Romagna), Gaetano Sateriale (sindaco di Ferrara), Pier Giorgio Dall'Acqua (presidente della Provincia di Ferrara), Carlo Alberto Roncarati (presidente della Cciaa di Ferrara), Francesco Conconi (rettore dell'Università degli Studi di Ferrara), Patrizio Bianchi (preside della Facoltà di Economia dell'Università di Ferrara), Alfredo Santini (presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara Spa), Sergio Lenzi (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara), Alberto Pivetti (presidente della Cassa di Risparmio di Cento Spa), Ugo Campanini (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento), Mario Guidi (presidente dell'Unione provinciale agricoltori di Ferrara), Mauro Tonello (presidente della Federazione Provinciale coltivatori diretti), Mauro Ferrari (presidente della Confederazione italiana agricoltori di Ferrara), Gianni Negrini (presidente dell'Unione Industriali della Provincia di Ferrara), Simonetta Monica Talmelli (presidente dell'Api Provincia di Ferrara), Paolo Govoni (presidente del Cna associazione provinciale di Ferrara), Aleandro Capatti (presidente Confartigianato Provincia di Ferrara), Giulio Felloni (presidente dell'Associazione Commercianti Provincia di Ferrara), Fabrizio Angelini (presidente Confesercenti Provincia di Ferrara), Paolo Bruni (presidente Confcooperative Provincia di Ferrara), Egidio Checcoli (presidente Lega cooperative provincia di Ferrara).
Nella sala erano presenti inoltre il direttore generale Gennaro Murolo e i consiglieri di Cassa e Fondazione.
La scelta di essere ospitati nella sede della Cassa di Risparmio di Ferrara ha posto in evidenza il ruolo della banca che rappresenta, da oltre 164 anni, il motore dell'economia estense.
Ad Alfredo Santini è stato affidato il compito di introdurre la tavola rotonda e di delineare un profilo dell'economia estense:
"Signor Presidente, a nome dell'intera comunità economica locale desidero ringraziarLa profondamente per il grande onore concessoci di svolgere in questa sala l'incontro per approfondire lo stato e le prospettive della nostra provincia. (...)
Come Le è noto, Ferrara ed il suo territorio sono state al margine dell'Emilia Romagna; la storia di bonifiche, di grande impresa chimica, di grandi impianti saccariferi ci avvicinano di più a Mantova e Ravenna, che non a Bologna e Modena. Quindici anni fa quell'economia è entrata IN crisi. IN sede regionale era l'epoca in cui l'Emilia Romagna dei distretti industriali proponeva un modello di programmazione policentrica IN cui ogni area doveva ritrovare una vocazione produttiva. Forse più per assenza di vocazioni distrettuali che per effettiva convinzione, a questa provincia venne IN un certo qual modo assegnato il ruolo di città d'arte e di cultura, e noi - tutti noi - abbiamo accettato quella sfida e con massicci investimenti collettivi, abbiamo puntato sulla ricostruzione di una identità per Ferrara come città di arte e cultura non trascurando lo sviluppo economico e la crescita sociale del territorio.
Tre furono le linee prioritarie di investimento: restauri di grandi complessi caratterizzanti la città, innanzitutto le mura rinascimentali, e recupero di grandi collezioni artistiche; forti investimenti in eventi qualificanti, le grandi mostre, orchestre giovanili europee - Chamber e Mahler - e il rapporto con Claudio Abbado, Ferrara Musica, Ferrara Arte; l'Università, con l'apertura di Architettura, Ingegneria e infine Economia. L'Università aveva in quell'epoca poco meno di 5 mila studenti, ora ha più di sedicimila studenti, e facoltà leader in Italia.
Mi si permetta di sottolineare l'accentuazione al termine "noi". In questa città le istituzioni, Comuni, Provincia, Camera di Commercio, Cassa di Risparmio e Fondazione, Università, hanno accettato contestualmente con tutte le forze produttive la sfida ed insieme, pur nella dialettica e nella distinzione dei ruoli, hanno investito in questo programma di lungo periodo, condividendo un forte rischio politico ed economico. [...]
In questo contesto i problemi centrali del territorio sono, fra gli altri, la riqualificazione urbana e produttiva della grande zona industriale cittadina, l'area del petrolchimico, con la discussione aperta se si debba puntare ancora su attività industriali di derivazione chimica, il ruolo di un grande impianto di produzione elettrica, le attività di bonifica dei suoli. Egualmente si stanno facendo o progettando grandi opere di viabilità, sia viaria che idroviaria e questi interventi agiranno profondamente sul territorio.
D'altra parte negli ultimi anni ha cominciato a svilupparsi una piccola imprenditoria come raramente in passato. Su tutti questi temi abbiamo stipulato un accordo con la BEI, per permetterci di proiettare in avanti questi progetti e questa programmazione, con una convenzione che lega la Provincia come ente di programmazione e la nostra banca e che risulta essere fra i primi in Europa [...]. Abbiamo investito molto in cultura, ricerca, solidarietà, siamo cresciuti, portando il valore di un efficiente localismo al di fuori della nostra realtà locale.
Se molti problemi rimangono davanti a noi, molti sono stati affrontati.
Molti dei protagonisti sono attorno a questo tavolo per testimonarLe, Signor Presidente, la convinzione in un metodo di concertazione e responsabilità collettiva, che è parte della nostra identità".
Ma la visita alla sede della Cassa di Risparmio di Ferrara ha riservato anche altri momenti di primo piano: il Presidente della Repubblica ha potuto subito apprezzare i due capolavori di Dosso Dossi acquistati dalla Fondazione Carife, presentati dal presidente Sergio Lenzi: il Sapiente con il libro e il Sapiente con il compasso e il globo, di cui si parla estesamente nelle prime pagine della rivista.
Il presidente della Fondazione Sergio Lenzi ha spiegato ai coniugi Ciampi che quest'ultima acquisizione si inscrive in un progetto di recupero del "Paradiso Perduto", ideale collezione di tutte le opere artistiche estensi disperse nello spazio e nel tempo, per riportare quel patrimonio a casa. Carlo Azeglio Ciampi e la moglie Franca hanno ammirato le due tele, chiedendo delucidazioni sulla provenienza e sulla storia dei dipinti, acquistati dalla collezione americana Barbara Piasecka Johnson.
Poi, durante la pausa caffè nello studio presidenziale, Alfredo Santini ha offerto in dono al Presidente della Repubblica la prima copia della riedizione artistica dell'Offiziolo, il libro delle Ore di Alfonso d'Este e La fabbrica del mondo di Francesco Alunno, un'opera edita nel 1581 con aggiornamento del Cardinale Pietro Bembo. Sergio Lenzi ha consegnato invece alla Signora Franca una preziosa Guida di Ferrara redatta da Antonio Frizzi nel 1787.
Una parentesi di confidenzialità, nel corso della quale il Presidente Ciampi si è mostrato interessato ed attento alle ultime vicende di Cassa di Risparmio e Fondazione, esprimendo compiacimento per i risultati raggiunti dalla banca.