Erano in atto una serie di iniziative per risanare la zona di San Romano nell'ambito della rinascita di Ferrara, dopo la fine della guerra, e l'Avvocato Aldo Azzalli acquista, nel 1919, le casupole e i cadenti edifici che uniscono via San Romano a via Porta Reno. "Gli stabili," continua la cronaca del periodico, "cadenti, privi di luce e di aria, veri centri d'infezione, vengono da lui abbattuti ed un'area di circa tremila metri quadrati, con una cubatura di 45.000 metri, viene tolta al dominio del bacillo e della polvere. IN parte di quest'area sorge il cinema Apollo che, con le sue immense sale d'accesso, col suo imponente salone per gli spettacoli, porta nella vecchia Ferrara, una nota di modernità alla quale il pubblico dimostra subito il meritato favore".
L'Apollo, allora il migliore dei cinematografi cittadini, coi suoi 1200 posti a sedere, conservava il suo primato rispetto ad altre sale, che pur si ammodernavano e si rinnovavano. Il pubblico mostrò di gradire questa nuova sala cinematografica anche perché, nel 1923, Aldo Azzalli aprì una nuova sala per dancing-pattinaggio-tearoom e le feste che avvenivano in quella sala richiamavano anche "molte signore e signorine della migliore società". Le autorità poi erano molto contente per il lavoro di risanamento di via San Romano.
Entrando nell'ufficio di Antonio Azzalli, tappezzato di ricordi cinematografici, si potevano rivivere molti momenti importanti della storia delle Sale Riunite Apollo. Su un foglio ingiallito, conservato sotto vetro, erano annotati gli incassi che nel giugno 1925 registrò il film "La grande parata" di King Vidor. In dodici giorni incassò oltre 82.000 lire (gli spettatori furono 22.796): una cifra molto elevata.
Come è noto il sonoro arrivò nel cinema nel 1927 con "Il cantante di jazz" di Alan Crosland interpretato da Al Jolson, noto a Broadway come showman truccato da nero. Ma a Ferrara, già nel 1925, Aldo Azzalli volle sperimentare il sonoro e lo fece proprio con "La grande parata", realizzando i "rumori" con appositi strumenti come tamburi e raganelle, mentre l'orchestra suonava dal vivo sotto lo schermo.
A un certo punto il protagonista del film, il soldato Slim, attraversava un bosco e scorgeva un soldato tedesco in agguato sopra un albero. Nel preciso momento in cui Slim sparava contro il nemico, l'avvocato Azzalli, arrampicato su una passerella sotto un finestrone dell'Apollo a quattro metri di altezza, sparava un colpo con la propria pistola di ordinanza, terrorizzando il pubblico - solo in seguito informato su come stavano esattamente le cose - che riempiva il locale nei vari ordini di posti.
Antonio Azzalli raccontava divertito questo episodio, mentre mostrava altri reperti cinematografici: la pubblicità per l'uscita al Supercinema Apollo di film come "Napoleon" (1927) di Abel Gance, "Frà Diavolo" (1933) interpretato da Stan Laurel e Oliver Hardy, "Tempi moderni" (1936) di Charlie Chaplin, tutti film che ebbero in quel locale grande successo; ma anche locandine di film che, oltre ad aver avuto successo, erano rimasti nel cuore di Antonio Azzalli.
Accanto all'Apollo, dal 1947 iniziò ad operare l'Apollino, una sala da circa 200 posti che fu al centro dell'attività culturale dei Circoli del Cinema: alla proiezione dei film seguivano vivaci dibattiti fra il pubblico e i più appassionati cinefili del tempo, fra cui Massimo Sani, Renzo Ragazzi, Ezio Pecora, Florestano Vancini. Si può dire che le Sale Riunite Apollo siano state antesignane delle sale polivalenti in Italia.
Nel 1961, esse furono chiuse per esproprio poiché il Comune decise di allargare Porta Reno, ma in Antonio Azzalli il loro ricordo era sempre vivo, tanto che, pur continuando l'attività cinematografica in altre sale, il suo desiderio era di poter costruire un nuovo Apollo. Cosa che avvenne in piazzetta del Carbone, il 12 dicembre del 1970, con la proiezione del film "Waterloo" di Sergej Bondarcuk interpretato da Rod Steiger e Orson Welles. Vi fu un'inaugurazione in grande stile, un'anticipazione degli eventi che, negli anni successivi, la nuova Sala Apollo avrebbe ospitato, sempre per l'appassionata iniziativa di Antonio Azzalli.
Infatti, poco più di una settimana dopo (23 dicembre), in occasione della programmazione del film "Lo chiamavano Trinità", furono ospiti dell'Apollo gli attori Bud Spencer (Carlo Pedersoli) e Terence Hill (Mario Girotti) insieme al regista E. B. Clucher (Enzo Barboni).
Da allora quella sala ebbe come ospiti, fra gli altri, in occasione del Premio Popolarità, gli attori Giancarlo Giannini, Lando Buzzanca, Nino Manfredi. Ospitò anche la Mostra del Manifesto Cinematografico nella storia del cinema e nel western. L'entusiasmo e la passione per il cinema di Antonio Azzalli coinvolsero anche l'Embassy (un'altra delle sale gestite sin dal 1958 da Azzalli che aveva dato vita anche, nel 1973, al cinema Alexander e aveva ampliato l'Apollo con l'Apollo 2 e Apollo 3 che, idealmente, rappresentava il vecchio Apollino).
L'Embassy ospitò per alcune edizioni il Festival della Fantascienza Città di Ferrara, ideato da Vanni Mongini, e per alcuni anni il Premio Popolarità, fra i vincitori del quale figurò anche Ennio Morricone. L'Embassy fu anche sede delle iniziative del FAC (Film Arte e Cultura) che organizzò numerose rassegne, fra cui "Sussurri e grida" dedicato al cinema di Ingmar Bergman, "Ugo Tognazzi: davanti e dietro la macchina da presa", "Film d'autore" per festeggiare i dieci anni dell'Accademy, società di distribuzione italiana che si è distinta per la diffusione del cinema di qualità.
Rassegne FAC furono ospitate anche dal cinema Mignon, durante la gestione di Antonio Azzalli: "Omaggio a John Schlesinger", "Registi italiani degli anni '60", "Pianeta America", "Registi a confronto: Jodorowski-Polanski" e "Film alla sbarra" che diede occasione a un dibattito sulla censura cinematografica IN cui fu presentato il libro dell'avvocato Gianni Massaro "L'occhio impuro" che esamina cinema, censura e moralizzatori nell'Italia degli anni Settanta.
Dall'attività del FAC è nato, nel 1977, con un ciclo di film in edizione originale (tedesco, francese, inglese), il FAC-Scuola: un'iniziativa riservata agli studenti, gestita da un gruppo di insegnanti.
L'intento era, ed è tuttora, quello di utilizzare il cinema nella scuola come strumento didattico. L'iniziativa ha avuto momenti grande sviluppo, tanto da dare origine a livello nazionale al "Progetto Cinema Scuola" che nel 1980 ha avuto il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione. Il progetto è stato sostenuto sin dall'inizio dalla Cassa di Risparmio di Ferrara che per esso ha ricevuto due significativi riconoscimenti: la Croce di Malta (1982) e il diploma di benemerenza del Ministero della Pubblica Istruzione (1987).
"Progetto Cinema Scuola" si prefigge di instaurare un corretto rapporto fra scuola e cinema, informando e formando docenti e studenti con una programmazione mediata dai docenti stessi e realizzata con l'apporto di tutti gli operatori scolastici. L'attività consiste nella programmazione di cicli di film, nel corso dell'anno, per scuole, elementari, medie e superiori, selezionati dagli insegnanti (un delegato per ogni scuola della città), in modo da permettere un approccio didattico a problemi specifici e poter essere, nel contempo, oggetto di valutazione artistica per particolari qualità formali. Una scheda critica, preparata da uno o più insegnanti alcune settimane prima della proiezione, completa e approfondisce la conoscenza del film.
L'operazione tende a favorire soprattutto il cinema di qualità e, attraverso la proiezione di film in lingua originale, a promuovere l'apprendimento delle lingue. Per fornire agli studenti elementi di conoscenza sulle varie problematiche del cinema, si sono tenuti poi dei cine-seminari con esperti supportati da materiale visivo: incontri di carattere tecnico o su tematiche cinematografiche che hanno visto la partecipazione di registi come Pupi Avati, Giuseppe Ferrara, Franco Piavoli, Leandro Castellani e altri, e soggettisti di fama come Ugo Pirro.
Altra iniziativa interessante, il concorso "Cinema chiama scuola", riservato agli studenti che, attraverso le forme espressive preferite (disegni, relazioni, fotografie, collages eccetera), possono commentare i film ritenuti più interessanti, oggetto della programmazione nell'ambito del "Progetto Cinema Scuola". Personalità del mondo culturale, artistico e cinematografico sono stati insigniti della Targa "Progetto Cinema Scuola": fra i premiati, il fisico Antonio Zichichi, i registi Folco Quilici, Giuliano Montaldo, il "mago" degli effetti speciali Carlo Rambaldi. Dal progetto è nato il Cinecircolo degli insegnanti che contribuisce con varie iniziative alla formazione cinematografica dei docenti.
Molte altre le iniziative nate nell'ambito del "Progetto Cinema Scuola", grazie anche all'entusiasmo e alla fattività di Antonio Azzalli che nel suo lavoro ha anche coinvolto, facendoli appassionare al cinema, alcuni giovani, dando vita al "Gruppo Iuventus". Lo stesso fervore Antonio Azzalli metteva nell'attività dell'ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) di cui per oltre vent'anni è stato presidente provinciale. La sua attenzione era rivolta non soltanto ai cinema della città, ma anche a quelli della provincia che, malgrado tante difficoltà logistiche, riusciva a coinvolgere anche nel "Progetto Cinema-Scuola", il tutto allo scopo di tenere in vita l'esercizio cinematografico, malgrado le numerose crisi.
I cento anni dalla nascita del cinema non potevano lasciare insensibile Antonio Azzalli: con la collaborazione di un apposito comitato formato per l'occasione, la ricorrenza del 1995 è stata festeggiata da belle iniziative. Una vita per il cinema, quella di Antonio Azzalli, vissuta con intelligenza, capacità artistica ed eccezionale preparazione professionale e coronata da numerosi premi a livello cittadino e nazionale.