Solidità ed espansione

Scritto da  Alfredo Santini

Il Presidente Alfredo Santini.Da anni la Cassa raccoglie i frutti di una politica attenta ed efficace. Anche il 2004 è stato un anno di soddisfazioni.

Non c'è bisogno di ricorrere al mito per ammantare di nobiltà intellettuale l'iniziativa di costituire nel 1838  la Cassa di Risparmio di Ferrara, come dovettero fare per esempio, gli antichi romani che, per dare prestigio alle  loro origini, fecero narrare da Virgilio un lungo e pericoloso viaggio del figlio di Venere, Enea, in fuga da Troia,  terminato guarda caso, proprio sul litorale laziale.

I fondatori della Cassa di Risparmio di Ferrara, il conte Alessandro Masi e Gaetano Recchi, eminente uomo politico nazionale e consigliere segretario della Cassa, erano sicuramente all'epoca nobiluomini eccellenti e dotati di una visione imprenditoriale originale e preveggente oltre che di una forte tensione filantropica.


Infatti, già nella relazione del 1840, Recchi auspicava lo sviluppo mediante la creazione di succursali e filiali, poiché rilevava: "se le Casse in ogni luogo prosperavano, ciò succedeva per altro maggiormente e con più rapidità laddove eranvi succursali o Casse affiliate".

Doveva probabilmente pensare a qualcosa di simile a quello che oggi è il gruppo bancario Carife, soggiungendo che il "miglior esito" delle filiali e delle banche del gruppo dipendesse in sostanza "dal modo più ovvio con che  venivano poste alla portata di tutti gli abitatori sia delle comune adiacenti, sia de' villaggi più lontani".

L'antico amministratore aveva già indicato con chiarezza che lo sviluppo della banca sarebbe passato per  l'estrema attenzione al localismo, inteso come atteggiamento di disponibilità nei confronti delle esigenze dei soggetti economici operanti sulle diverse piazze.

E la Cassa, seguendo quell'indicazione, creò la struttura di quella che sarebbe diventata la propria rete di vendita aprendo filiali e partecipando alla nascita, sul territorio provinciale, di varie Casse di Risparmio autonome che  poi, nel corso del tempo, incorporò.

I profondi cambiamenti che hanno coinvolto nella storia la Cassa di Risparmio di Ferrara non ne hanno intaccato i tratti originari basati su una combinazione di diversi valori, tra i quali le finalità sociali, il radicamento al  territorio, l'attenzione e la vicinanza al cliente, la capacità di cogliere le opportunità di mercato introdotte dall'innovazione tecnologica, l'offerta di prodotti competitivi e sempre all'avanguardia.

Monsignor Paolo Rabitti. Con lui il Presidente Alfredo Santini e il direttore generale Gennaro Murolo in occasione del saluto al Consiglio di Amministrazione della Carife.Ripercorrendo le tappe dell'espansione dell'istituto, è facile verificare che è sempre avvenuta in seguito a precise richieste provenienti dai territori interessati. Così fu al tempo della sua nascita. Così fu, circa un secolo dopo,  quando incorporò tutta una serie di banche locali, da Copparo a Bondeno a Portomaggiore a Comacchio ad  Argenta. Così fu negli anni '80 quando la Cassa uscì dall'ambito provinciale e assurse al rango di Banca  Regionale e quando nel 1994 acquisì il pacchetto azionario della Banca di Credito Agrario di Ferrara.

Allo stesso modo oggi la presenza della Cassa su piazze diverse da quella che l'ha vista nascere e progredire risponde alla crescente richiesta di "banca locale", in conseguenza della perdita d'identità degli istituti coinvolti nei processi di fusione e ristrutturazione dei grandi gruppi.

L'accelerazione impressa negli ultimi anni alla politica di gruppo non è frutto d'improvvisazione ma trova le  sue radici nell'intera storia della banca, tanto che già nel 1988, in occasione dei 150 anni di vita della Cassa, il professor Roberto Ruozi ebbe occasione di scrivere: "La Cassa dovrà perseguire nelle politiche dimensionali finora intraprese, cercando di espandere le dimensioni medesime anche mediante un ulteriore allargamento territoriale e, soprattutto, utilizzando al massimo l'interessante rete di partecipate di cui dispone (...)".

Per come si stava delineando il processo di riorganizzazione e concentrazione del sistema bancario italiano di quel tempo, la linea tracciata per la Cassa da Ruozi era una vera e propria rivoluzione copernicana, in cui veniva capovolta la prospettiva da cui guardare il fenomeno delle aggregazioni, in un ambito del tutto originale.

Da fenomeno imposto e totalizzante, che allontana i centri decisionali dai territori di riferimento, a volontaria  adesione ad un progetto che non annulla ma amplifica la vocazione locale e fornisce strumenti idonei alla sua  realizzazione.

Del resto, i dati di Banca d'Italia relativi al processo di riorganizzazione e ristrutturazione del tessuto creditizio  italiano confermano la bontà delle scelte effettuate.

Negli ultimi anni si è verificato un calo del numero degli  istituti e, parallelamente, è continuato a crescere il numero degli sportelli sul territorio; ma a questo quadro  generale di ristrutturazione, che ha visto rafforzare i grossi gruppi, la clientela ha reagito invertendo la rotta.

Il momento dell'inaugurazione della sede di Reggio Emilia avvenuta il 18 gennaio scorso.I  depositi affidati alle grandi banche infatti, nel periodo che va dal 2001 al 2004, presentano una crescita minore  rispetto a quella degli istituti di Le grandi banche sembrano perdere posizioni in quasi tutte le regioni italiane.

I  loro continui spostamenti verso i settori di attività ritenuti più remunerativi hanno dato l'avvio a una sorta di  "caccia alla volpe"; in ciò i grossi gruppi si stanno confinando in territori di business sempre più ristretti e  selettivi, lasciando liberi ampi spazi di mercato, da loro forse ritenuti meno interessanti, in cui prosperano i  piccoli istituti. E da lì i "piccoli" guardano lontano, oltre le mura...

Così, mentre le grandi banche italiane sono impegnate a metabolizzare le acquisizioni fatte in passato e a  rivedere le strategie di creazione del valore, le banche straniere hanno fatto passi significativi sul mercato  italiano.

Sarebbe allora un grave errore ignorare il nuovo valore strategico e le opportunità di crescita che, in questo  cenario di progressiva concentrazione dei centri decisionali, vengono ad assumere quelli che sono tuttora tra gli elementi fondanti e caratterizzanti di questa banca quali il nostro radicamento nel territorio, la diffusa  ramificazione della rete, la vicinanza al cliente.

Nel 2004 la Cassa ha ottenuto risultati mirabili, sviluppato compiutamente la logica di gruppo bancario, impostato progetti di sviluppo utili, innanzi tutto, al suo naturale bacino di riferimento. E'stata impegnata nel consolidamento della strategia di ampliare le dimensioni operative in nuove aree sia attraverso l'acquisizione di  partecipazioni in aziende di credito a vocazione locale e sia tramite l'apertura di nuove dipendenze, da parte delle partecipate e della Capogruppo.

Credito Veronese è stato inserito nel Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di Ferrara che dopo poco ha aperto due nuovi sportelli, uno a San Bonifacio e uno a San Giovanni Lupatoto.

Nel gennaio di quest'anno Banca Modenese è entrata a far parte a pieno titolo del Gruppo, col suo programma di espansione che prevede l'apertura di varie filiali nel corso del 2005, due delle quali già operative, a Spilamberto  e a Savignano sul Panaro.

Banca Treviso recentemente ha aperto altri due sportelli, a Motta di Livenza e a Montebelluna. Banca Popolare  di Roma ha inaugurato altre quattro agenzie, la 7, la 8 e recentemente la 9 e la 10.

Vittorio Sgarbi con il presidente Alfredo Santini. Ai lati la madre di Sgarbi, Rina Cavallini, e il direttore generale Gennaro Murolo.Contestualmente, sono state avviate trattative per l'acquisizione di altre rilevanti partecipazioni. Banca della Provincia di Macerata, che vedrà la Cassa tra i fondatori con una partecipazione operativamente significativa e Banca Farnese di Piacenza, che nel maggio scorso ha visto concludersi felicemente l'offerta pubblica di acquisto  promossa dalla Cassa.

Contemporaneamente, l'istituto ferrarese ha proseguito nell'espansione della propria rete, perseguendo così un modello di sviluppo nel segno della continuità territoriale e complementare a quello del Gruppo.

Ma Carife è stata molto attiva anche in ambito socioculturale.

Lo scorso dicembre la Cassa e la Fondazione hanno aderito al Comitato Sostenitore dell'Università di Ferrara  che  sostiene i programmi di ricerca e innovazione tecnologica dell'Ateneo. Recentemente ha contribuito alla  realizzazione del Centro di Oncologia Sperimentale dell'Università che, non a caso, porterà il nome  dell'avvocato Raffaello Collevati, presidente della Cassa dal 1981 al 1987, nonché presidente dell'arcispedale S.  Anna dal 1961 al 1976.

Ha sponsorizzato manifestazioni culturali di grande rilievo per tutto il territorio ferrarese: la mostra intitolata "Gli Este a Ferrara", quella dedicata all'artista statunitense Robert Rauschenberg, quella sul cubismo e infine l'ultima retrospettiva dedicata al pittore inglese Joshua Reynolds.

La banca ha contribuito alla realizzazione di importanti pellicole: "Le Grandi Dame d'Este", presentato a Cannes  al Club Italia, e il recente lungometraggio storico intitolato "E ridendo l'uccise", del regista ferrarese Florestano  Vancini.

E' stata inoltre ridata luce all'antica chiesetta sconsacrata dei Santi Simone e Giuda, ora pronta a ospitare il patrimonio librario della Cassa e destinata quindi alla pubblica fruizione.

Ma non è ancora finita perché la Cassa continua a sostenere tutto lo sport estense, dalle prime squadre che ogni giorno riempiono le pagine dei quotidiani locali, a quelle amatoriali e giovanili, nella ferma convinzione che il valore di tali sponsorizzazioni vada ben oltre il mero risultato sportivo.

Ha sostenuto tantissime iniziative di carattere solidale e numerose ne sosterrà in futuro, tanto che sarebbe forse impossibile e riduttivo elencarle tutte quante.

Tutto questo l'istituto estense lo fa per dare continuità ai principi e ai valori che hanno informato la costituzione della Cassa nel lontano 1838 ma, poiché oggi la Cassa è una società per azioni, anche in piena consapevolezza che il perseguimento dell'etica, con un atteggiamento socialmente responsabile, sia apprezzato da clienti e  cittadini, e costituisca un indubbio vantaggio competitivo rispetto a chi tali comportamenti non assume.


LUCI PUNTATE SUL BILANCIO 2004: UN ANNO RICCO DI SODDISFAZIONI


Nel corso del 2004 il livello di rating attribuito dall'agenzia internazionale Moody's, conferma che la Cassa rientra tra le migliori banche di media dimensione e ne testimonia al contempo il buon andamento e la validità del suo modello di sviluppo.
E' il risultato di una strategia che ha portato all'ulteriore rafforzamento della capacità di penetrazione nel proprio territorio tradizionale abbinato alla crescita dell'attività nelle aree di più recente insediamento, sia direttamente con il proprio brand, sia attraverso le banche del Gruppo.


LE QUOTE DI MERCATO


S'incrementano sensibilmente le quote di mercato nella Provincia di Ferrara, sia per quanto riguarda la raccolta, sia per quanto concerne gli impieghi. Il dato si attesta, per la raccolta diretta al 43,02% dal 42,82% del settembre del 2003 e per gli impieghi al 33,13% con un incremento di quasi l'1% rispetto ai dodici mesi precedenti.


LA RACCOLTA

Il Direttore Generale Gennaro Murolo.Nel corso del 2004 è proseguita a ritmi serrati la crescita della raccolta diretta, da sempre oggetto di particolare attenzione da parte della Cassa. In termini aggregati essa è crescita del 21,9% passando da 2.489 milioni di euro  di fine 2003 a 3.033 circa del 31 dicembre dello scorso anno.

Durante l'anno si sono infatti confermate le  strategie di funding già impostate negli anni precedenti, dedicando sempre più impegno e attenzione alle forme  di raccolta più tradizionali, affiancate allo sviluppo di forme alternative, in particolare quelle collegate alle  missioni di bonds sull'Euromercato nonché, verso la fine dell'anno, a una particolare ed innovativa operazione di cartolarizzazione di crediti in bonis.

Per quanto riguarda la raccolta indiretta complessiva della Cassa, rappresentata dalle diverse forme di risparmio gestito e assicurativo, nonché dalle attività finanziarie depositate in custodia e amministrazione, si è attestata a  oltre 7.479 milioni di euro, con una crescita superiore al 26%. Anche nell'anno appena trascorso, quindi, la  banca è riuscita ad aumentare in maniera considerevolela massa di depositi in titoli ed altri strumenti finanziari, a riprova del rapporto fiduciario esistente tra l'istituto e i risparmiatori.

La massa amministrata raggiunge i 10.513 milioni di euro contro gli 8.415 milioni di euro del 2003 (+24,9%).

GLI IMPIEGHI

Gli impieghi "in bonis" per cassa della Banca hanno raggiunto i 2.705 milioni di euro con una crescita, al lordo  dei mutui cartolarizzati, che supera l'11% rispetto alla fine del 2003; nello stesso periodo il sistema bancario ha  registrato un tasso di crescita tendenziale pari al 6,70%.

I dati disaggregati evidenziano una crescita del 24,39% dei mutui ipotecari che hanno raggiunto il livello di 1.025 milioni di euro, mentre è continuata anche nel 2004 la crescita del prestito al consumo al ritmo di oltre il 30%.

La Cassa inoltre ha effettuato, nell'ottobre dello scorso anno, un'operazione di cartolarizzazione relativa a mutui  ipotecari, concessi alla clientela in bonis, per un importo complessivo che, al 31 dicembre 2004, era di circa 273  milioni di euro.


NEL CORSO DEL 2005

Prosegue il processo di consolidamento attraverso l'acquisizione del controllo giuridico delle società. Oltre all'acquisizione della maggioranza di Banca Modenese, contemporaneamente la Cassa ha continuato a  viluppare la rete di vendita e ha aperto la sede di Parma.

Entro l'anno poi saranno operative due nuove filiali, a Montecchio di Reggio Emilia e a Monselice.
Prosegue anche lo sviluppo territoriale in zone dove la Cassa è presente e strategicamente interessata sia dal punto di vista della raccolta, sia da quello dello sfruttamento dell'esperienza che la banca può vantare come Capogruppo.

Si è conclusa inoltre con successo l'Opa lanciata su Banca Farnese, il piccolo ma prestigioso  istituto con sede a Piacenza, che viene a colmare la soluzione di continuità tra la provincia di Milano e le  province dell'Emilia Romagna ove era già presente il Gruppo Carife. Ma ulteriori e importanti progetti sono stati avviati nei mesi scorsi, progetti che vedranno la loro compiuta realizzazione nel corso del 2005.