La cucina del cuore

Scritto da  Marianna Pellegrini

Il classico risotto allo zafferano.I consigli della Società Italiana di Cardiologia per tenere a bada il colesterolo senza perdere il buon umore.

 

Recentemente, è uscito un curioso volume pubblicato dalla Società Italiana di Cardiologia e divulgato dalla Cassa di Risparmio di Ferrara. Si intitola: La cucina del cuore. Curioso a cominciare dagli autori: Roberto Ferrari, professore di Cardiologia presso la nostra Università, e sua moglie Claudia Florio, regista e  sceneggiatrice cinematografica.

Gli stessi autori ci dicono che "da una cuoca non professionista e un cardiologo professionista" è nato il libro,  sapientemente illustrato da un fotografo tutto ferrarese: Paolo Zappaterra.
Non a caso la foto iniziale rappresenta una serie di zucche, ingrediente tipico della cucina ferrarese. Trattandosi di tenere a bada il colesterolo, la nostra cara salamina ha dovuto lasciare il passo alla zucca.


Le patologie dell'apparato cardiovascolare purtroppo costituiscono ancora la prima causa di decessi della popolazione e si stima siano responsabili del 43% delle morti nel nostro Paese. Per questo la lotta alle malattie cardiovascolari costituisce un obiettivo prioritario non solo della medicina, ma anche della società civile.

Le attuali conoscenze scientifiche hanno più volte dimostrato come l'incidenza di molte patologie sia  strettamente correlata all'adozione degli stili di vita errati: il tabagismo, l'abuso di alcool, l'alimentazione  scorretta o eccessiva e l'inadeguata attività fisica sono tutti fattori che predispongono a un maggior rischio di  contrarre malattie cardiovascolari, e non solo. Per questo è necessario motivare i cittadini ad adottare stili di vita  più salutari, e in questo senso la Cucina del Cuore fornisce indicazioni generali sui cibi più adatti per preservare la salute.

Il volume, quindi, contribuisce in modo importante alla creazione di una cultura dell'alimentazione in un Paese  come il nostro nel quale non è raro riscontrare quanto sia radicata l'abitudine al disordine in quest'ambito.
Il volume è diviso in due parti. Nella prima, si trovano una serie di informazioni riguardo alimenti, consigli di cucina e una tabella esaustiva sui contenuti calorici nonché sulla composizione dei vari cibi; nella seconda, si offre un'ampia scelta di ricette che prendono in considerazione salse, antipasti, apertivi, pane, pizze, brodi, creme, minestre, paste e risi, pesci, carni varie, legumi, verdure e insalate; e poi, per finire, i dolci. Il tutto è tratto  in modo chiaro, semplice e arricchito dall'accorto obiettivo di Zappaterra e dalla sapiente scenografia della  signora Florio.

 

Crema di piselli con moscardini.Molto spesso ci viene detto che "dobbiamo alimentarci in modo equilibrato". Altrettanto spesso questa  affermazione crea problemi di tipo pratico a chiunque desideri diventare virtuoso da un punto di vista alimentare.
Conoscere i menu ideali per un'alimentazione sana e che voglia tenere a bada il colesterolo non è cosa semplice,  ne è facile tanto meno metterli in pratica. È questo il quesito al quale il professor Ferrari risponde in modo  piacevole e preciso, offrendo una serie di consigli culinari che soddisfano il palato senza danneggiare la salute. Qualcuno forse ricorderà che anni or sono venne editato un volume dal titolo provocatorio e contro corrente "Le diete fanno male". In esso si sottolineava come regimi alimentari forzati influiscano negativamente sul nostro  umore. Di questo aspetto se ne ricorda il professor Ferrari, sottotitolando il suo lavoro "Per tenere a bada il  colesterolo senza perdere il buon umore".

Spigola alla griglia con salsa di pomodori secchi e olive nere.Un auspicio al quale tutti ci associamo con entusiasmo, augurandoci che il volume formi cuoche e cuochi ambasciatori di una nuova cultura alimentare.
Ammalarsi non è una bella cosa. Ammalarsi di cuore, poi, può essere angosciante. Si sa che le malattie  cardiovascolari sono tristemente famose, "i killer" del momento. Nell'immaginario collettivo, il cuore è il centro della vita e dell'affetto: "al cuor non si comanda" e "con il cuore non si scherza".

Fortunatamente, i progressi nella cura delle malattie cardiovascolari negli ultimi anni sono stati strabilianti e hanno permesso di salvare molte vite umane.
Una volta superato il momento critico, però, cominciano i veri "dolori". Il cardiologo, da "salvatore" si trasforma in "tiranno".
"Caro amico, non solo da ora in poi dovrà prendere queste medicine, ma dovrà cambiare stile di vita, smettere  di fumare, smettere di mangiare quello che le piace, smettere di stare in panciolle davanti alla televisione,  ridurre il sesso, stare attento con il sale e così via..." Per il malcapitato che se l'è vista brutta e ha appena  assaporato la luce, lo scenario si fa cupo.

"Ce la farò a rinunciare a tutto? Riuscirò a mantenere la pressione al di sotto dei valori normali (che, per altro, ogni anno vengono sempre più abbassati dai medici). E poi il colesterolo. Eh! Il colesterolo ...! È un bel  problema, devo alzare quello buono e diminuire quello cattivo. Non potrò più andare al ristorante con gli amici  e dovrò rinunciare a quei bei pranzetti di mia suocera la domenica."

Meringhe.A questo punto la tensione cresce, la pressione sale e il paziente commette l'ingenuo errore di volersi organizzare.
E cosa fa? Chiede al cardiologo quale dieta deve seguire.
Niente paura, ci pensa la capo sala. Al malaugurato viene immediatamente fornito un foglio ciclostilato in bianco  e nero, con una serie di suggerimenti che hanno tutta l'aria di un incubo.

La cucina del cuore si vuole opporre con decisione almeno a quest'ultimo aspetto: lo sforzo è stato di creare un testo "appetibile" e di facile consultazione. È un volume a colori, con una grafica gradevole e tante fotografie,  patrocinato dalla Società Italiana di Cardiologia per convincere i cardiopatici che, nonostante tutto, possono  ancora godere di una buona tavola, pur tenendo d'occhio il colesterolo.
Si avvicina il periodo delle festività natalizie e dell'anno nuovo.

L'augurio della Fondazione e della Cassa di Risparmio è di serenità e letizia ai nostri lettori e alle loro famiglie.  Attenti, però: le feste portano anche qualche pericolo per gli ammalati di cuore. Ci stiamo riferendo naturalmente  alle insidie della tavola e dei rischi anche immediati che i cardiopatici possono correre in conseguenza di  eventuali eccessi alimentari. Per questo motivo è bene fare alcune considerazioni pratiche. Prima di tutto va detto  che non si diventa obesi né si compromette il profilo di rischio cardiovascolare da Natale a Capodanno, bensì da Capodanno a Natale!

Budino di mele.Questo ha fatto sì che il presidente della Cassa di Risparmio, Alfredo Santini, nell'introduzione alla Cucina del  Cuore abbia potuto, nonostante tutto, nominare la gradita salamina, che non può mancare sulla tavola natalizia  dei ferraresi. Questo però non vuol dire che nel periodo di Natale si possa trasgredire eccessivamente, vuol dire che si può trovare anche a tavola con la famiglia quella serenità così importante per chi è affetto da cardiopatia.

Tutto naturalmente con grande giudizio e buon senso. Quindi: attenzione e saggezza con i grassi. Quelli più  pericolosi si nascondono in modo insidioso nei cibi di Natale; ad esempio il classico panettone è ricchissimo di  burro, quindi ...un'unica fetta e piccola. E perché non provare la Pavlova così come consigliata dalla Cucina del cuore? È bene non esagerare con carni rosse, ricche di colesterolo.

Nella tradizione natalizia di tutte le regioni,  ma in quella ferrarese in particolare, vi sono piatti a base di pesce che possono far parte dei menu per  l'occasione. Da preferire sempre il pesce azzurro: un vero toccasana per chi ha problemi di cuore. È bene  completare il pasto con la giusta quantità di vegetali, fibre e frutta. Attenzione agli alcolici, l'alcool viene  trasformato in zuccheri e lipidi, e aumenta l'apporto calorico perciò? non troppi brindisi!

È bene alzarsi da tavola ancora con un po' di appetito e ricordarsi di fare attività fisica lontano dai pasti, magari  al mattino, e dell'intensità giusta per ognuno.
Attenzione anche alla quantità di sale negli alimenti; particolarmente ricchi di sale sono gli insaccati, ma anche il brodo e comunque tutte le salse e gli intingoli.
Ma ora basta, gustate ogni boccone, e ricordatevi che non è la quantità che conta, quindi? buon appetito e tanti auguri a tutti.