Difficile stabilire con certezza la data delle prime mappe ma è noto che, da secoli, l'uomo le utilizza per orientarsi negli spostamenti e per individuare gli elementi utili alla gestione del quotidiano: le case, i campi coltivati, i boschi, le strade, le vie d'acqua e quant'altro.
Tutti quanti sappiamo che più è grande la scala di rappresentazione (cioè il rapporto tra una lunghezza misurata in carta e quella reale corrispondente), tanto maggiore sarà il dettaglio di ciò che viene rappresentato. Siamo inoltre consapevoli del fatto che, per mano dell'uomo, gli "oggetti territoriali" cambiano nel tempo: nuove strade vengono costruite, nuove aree urbanizzate e così via.
Ma anche la natura segue il proprio corso di evoluzione: pensiamo ad esempio alle spiagge (o più in generale alle linee di costa) che possono, per effetto di una mareggiata, modificare la propria forma, addirittura in poche ore. Per non parlare poi di quei fenomeni comunque "naturali", ma per fortuna un po' più rari, come il maremoto che ha recentemente colpito il sud-est asiatico che, oltre al pesante fardello di vittime, arrivano letteralmente a stravolgere la topografia locale.
Ecco dunque che la carta disegnata ieri, oggi non è più utile e deve necessariamente essere sostituita per garantire una rappresentazione fedele della realtà.
L'informatica può fornire un valido supporto alla soluzione del problema di aggiornamento della cartografia.
Al giorno d'oggi, la maggior parte delle mappe usate dai tecnici (topografiche, catastali, geologiche, geotecniche, ecc.) è in formato "digitale", ovvero di immagine visibile a computer. Lo stesso vale per le carte stradali impiegate dai sempre più diffusi navigatori satellitari.
Quando sul territorio qualcosa cambia, è sufficiente apportare le modifiche strettamente necessarie alla sua rappresentazione. Se poi pensiamo che la cartografia digitale viene prevalentemente prodotta da restituzione di foto aeree o da tecnologia satellitare, possiamo renderci conto immediatamente di come sia possibile una
rigenerazione periodica e automatica.
Senza entrare troppo nel dettaglio diremo che le immagini digitali possono essere di due tipi:
- raster, quando costituite da un insieme di piccole aree indivisibili, generalmente prodotte dalla scansione di una "vecchia carta" (con scanner analoghi a quelli che usiamo abitualmente sui nostri PC),
- vettoriali, dove ogni punto è rappresentato da un vettore, che in genere vengono "disegnate" direttamente a computer o costruite con idonea strumentazione.
Le immagini digitali possono essere visionate, ed eventualmente elaborate, mediante programmi di grafica, specifici in funzione del formato.
Esistono poi degli strumenti software, denominati GIS (Geographic Information Systems o Sistemi Informativi Territoriali) che, insieme alle immagini, possono "trattare" anche le informazioni relative agli oggetti presenti sulle immagini stesse, in base alle loro coordinate geografiche.
Accade così, per esempio, che su un pozzo d'acqua (individuato in carta da un punto) possano essere facilmente registrate le concentrazioni degli inquinanti, eventualmente presenti nelle acque di falda, e che le stesse possano subire una comparazione con le concentrazioni misurate, alla medesima data, negli altri pozzi della zona.
Il risultato porterà alla definizione del livello di inquinamento della falda freatica in funzione dei vari periodi dell'anno ed eventualmente alla descrizione delle sue caratteristiche fisiche e chimiche. Il tutto può essere poi messo a disposizione dei cittadini per la consultazione diretta sulla rete Internet.
È quello che ha fatto l'Associazione Geologi della Provincia di Ferrara con un progetto che ha visto la collaborazione di enti pubblici quali Regione Emilia Romagna, sezione provinciale di Arpa, Provincia e Comune di Ferrara, oltre al preziosissimo contributo di Cassa di Risparmio di Ferrara e relativa Fondazione e la partecipazione della locale Unione degli Industriali.
Nel caso in questione non si tratta solo dei pozzi freatici, ma di tutte le caratteristiche geologico-ambientali del territorio provinciale ferrarese: quote altimetriche (anche se, date le grandezze in gioco, sarebbe più opportuno parlare di microrilievo), suoli, geologia, geomorfologia, litologie di superficie, stratigrafie (ovvero variazione della natura dei terreni in profondità), caratteristiche chimiche e fisiche delle acque di falda.
Tutto ciò è disponibile, su base cartografica tecnica della regione, nel sito Internet dell'Associazione Geologi www.assogeologi.it, grazie all'installazione di uno specifico server web, in grado di "pubblicare" mappe e dati.
Ne deriva che qualunque utente della rete Internet, standosene comodamente seduto a casa propria, può accedere "in tempo reale" ai dati disponibili, con i semplici strumenti di navigazione Internet di cui dispone il proprio PC (ad esempio Microsoft Explorer): può consultare le mappe a qualunque ingrandimento o eseguire interrogazioni sui dati.
Il grande vantaggio di uno strumento di questo tipo, realizzato con le più moderne tecnologie informatiche nell'ambito dei Sistemi Informativi Territoriali e della loro condivisione in rete sta, oltre che nell'avere riunito in un contenitore unico i dati più importanti da un punto di vista geologico-tecnico del territorio ferrarese, nella grande facilità e immediatezza della loro consultazione.
L'accesso e la fruibilità di dati pubblici diventano così operazioni semplici che possono essere eseguite ovunque e da tutti, con grande beneficio per la collettività: da una parte, i tecnici del settore che possono disporre di uno strumento utile ed efficace per il proprio lavoro; dall'altra, il comune cittadino che in tal modo può avvicinarsi a una maggiore conoscenza dell'ambiente in cui vive.