Editoriale -
Scritto da Alfredo Santini
Ferrara. Voci di una città s'avvia con questo numero a superare il traguardo del dodicesimo anno di attività. Un primato, se si vuole, per una rivista che ambisce a declinare il concetto di un'alta divulgazione con le esigenze di far coincidere il percorso della città con il 'mondo', intendendo con questo termine ciò che in diversi campi d'indagine, culturale, scientifico ed economico, rende agganciata la realtà cittadina con la memoria e lo sviluppo storico della età presente.
Anche questo numero, variegato negli argomenti e purtuttavia mai affidato a banali reportages tocca, tra passato e presente, la complessa realtà di cui Ferrara è esempio e a volte portatrice di innovativi sviluppi.
Anche questo numero, variegato negli argomenti e purtuttavia mai affidato a banali reportages tocca, tra passato e presente, la complessa realtà di cui Ferrara è esempio e a volte portatrice di innovativi sviluppi.
La relazione del Presidente della Fondazione e quella della Cassa di Risparmio mettono ben in chiaro la strategia propositiva al cui compito si dedicano le due Istituzioni.
Così possono trovare posto nella rivista l'esposizione della scuola di neurologia di Ferrara (Granieri), la storia di un medico-scrittore, Corrado Tumiati (Bock-Berti) e la rievocazione di una Ferrara 'romana' in Villa d'Este a Tivoli (Masetti Zannini).
Si parla anche degli eventi che hanno inciso nel programma culturale di questo anno: dal progetto conclusivo del restauro del Castello e dalla restituzione dei 'camerini del Principe' (Borella) alla sistemazione del 'brolo' del Verginese (Segre), mentre l'occasione della presentazione ai Diamanti delle collezioni comunali di de Pisis ha dato lo spunto alla riflessione sul rapporto tra la città e il grande artista nel dittico Varese-Venturi.
C'è poi un gruppo di articoli che indaga la storia di Ferrara dagli Statuti lapidei (Ortalli) alla storia rinascimentale legata a Napoli di Tirinella (Lucidi), all'Ariosto a corte (Pazzi), alla realtà ferrarese e al suo paesaggio dagli anni Cinquanta ad oggi (Vittorio Emiliani) fino alla illustrazione di Ferrara città del jazz (Mistri) e alla rappresentazione di Comacchio nei documentari (Zamboni).
Conclude il numero la commossa e commovente Omelia della messa d'addio al Maestro Adriano Franceschini tenuta da Monsignor Antonio Samaritani.
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Num. 24