Accompagnato dal Sottosegretario di Stato Ugo Intini, dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, dal Segretario Generale del Quirinale Donato Marra e dal Prefetto di Ferrara Cesare Feri, il Capo dello Stato prima della ‘tavola rotonda' nella Sala Masi, ha salutato i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di Cassa e Fondazione nello studio del Presidente Alfredo Santini. Prima dell'incontro con i principali attori economici della nostra città, Alfredo Santini, Presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara, anche a nome della Fondazione, ha consegnato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alcuni preziosi doni: la "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso, edito nel 1820 e contenente venti incisioni a piena pagina di Gio. Scotto, Migliavacca, Calendi e Morghen su disegno di Gaspare Martellini e Luigi Sabatelli; il libro in lingua italiana e inglese "Ferrara. Un racconto di luce nel tempo", edito da Edisai e la guida d'arte "La Cappella del tesoro di San Gennaro".
Di seguito il Capo dello Stato si è recato nella Sala del Consiglio dove ha preso parte all'incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria ferraresi. Il Presidente Santini ha aperto l'incontro con il seguente indirizzo di saluto: Signor Presidente, a nome dell'intera comunità economica locale desidero ringraziarLa per l'onore che ci ha concesso di essere qui presente ad ascoltarne le speranze, i progetti, le realizzazioni.
Lei, Signor Presidente, ha presenziato oggi ad alcuni eventi culturali di eccezionale valore. La Cassa di Risparmio di Ferrara, accanto alla principale e imprescindibile funzione imprenditoriale, nella piena consapevolezza del ruolo principale della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, ritiene che la diffusione della cultura sia un veicolo fondamentale per lo sviluppo economico.
La cultura garantisce nel campo specifico che le compete (civile, umanistico, sociale, imprenditoriale e così via) un diretto e sano rapporto con la società che rappresenta e della quale interpreta le aspettative che nascono dal radicamento con la propria terra. I filosofi del Settecento, sulle orme del grande archeologo Winckelmann, scopritore della storicità dell'arte greca e romana e di Goethe, suo discepolo, teorizzavano l'antichità come futuro. Nella nostra complessa società, di cui Ferrara è buon esempio, noi pensiamo che costruire il futuro guardando al passato, che per Ferrara si chiama Rinascimento, sia un compito stimolante e gradito, nell'ambito del nostro più ampio impegno economico.
Dire Rinascimento significa anche ricordare un importante progetto monetario, non per rifarsi ad un esercizio di archeologia economica, ma come "motivo di profonda riflessione", secondo il pensiero di Guido Carli. Mi riferisco allo studio, una sorta di prototipo di unione monetaria, che proponeva di risolvere il problema del disordine monetario dell'epoca con un trattato auspicabilmente sottoscritto da tutte le potenze e presentato nel 1582 da Gasparo Scaruffi al duca Alfonso II.
Nel rispetto dei propri principi originari, la Cassa è in prima linea, con genuino entusiasmo, per ricostruire e potenziare ciò che le vicende storiche hanno distrutto, sconvolto, disperso o attenuato, creando così nuove prospettive nell'identità cittadina che ci permetteranno di costruire un futuro migliore. Il "sistema" Cassa-Fondazione, nell'ambito dei rispettivi compiti statutari, cerca, attuando sinergie con le forze istituzionali locali, di creare un terreno propizio per mezzo del quale garantire alla città e al territorio condizioni di crescita equilibrata.
Ormai è assodato che il destino preminente dello sviluppo di Ferrara, città patrimonio dell'umanità e del suo Delta, anch'esso iscritto nei siti privilegiati dell'Unesco, sia quello di "città d'arte e di cultura".
E' in questa direzione che si concretizza lo sforzo di tradurre la cultura in iniziative di elevato rilievo economico, progettando e realizzando una serie di interventi tesi a ridare un saldo profilo storico e civile alla città.
Lei stesso, signor Presidente, ha potuto rendersi conto in questa Sua prima visita ufficiale alla città di quanta operosità culturale Ferrara esibisca nella comune intesa di tante Istituzioni: Ermitage Italia, la grande mostra sull'età di Borso, l'Università che scala le classifiche nazionali con ritmo esaltante, gli interventi qualificanti su monumenti fondamentali per la storia dell'arte, quali il restauro dell'abside del Duomo o il miracoloso recupero di San Cristoforo, di cui la Fondazione Carife è stata magna pars: una chiesa che pur preservando la sua funzione di tempio è diventata un meraviglioso museo che raccoglie testimonianze uniche della civiltà artistica ferrarese. Cultura quale substrato indispensabile ad un sano sviluppo economico.
Ferrara è ancora oggi un po' prigioniera di alcuni stereotipi: la nebbia, la biciclette, il silenzio; tutti concetti che si associano intuitivamente ad un andamento lento, riflessivo, poco incline al rischio d'impresa. Ebbene, le persone che sono sedute attorno a questo grande tavolo testimoniano che l'economia ferrarese è vivace e vuole crescere. Le crisi strutturali ed aziendali che hanno contrassegnato la vita della nostra provincia non hanno mai fermato i ferraresi, più volte lo sviluppo ha rallentato ma è sempre ripartito. Noi stessi abbiamo sostenuto con ogni mezzo tale crescita, pagandone anche i costi, talvolta elevati, al fine di garantire serenità e benessere. E' il nostro compito se vogliamo essere e continuare ad essere banca del territorio.
Pur avendo quale punto di riferimento Ferrara e la sua provincia, per rafforzarci sempre più, abbiamo creato un gruppo bancario di medie dimensioni fortemente radicato in alcune aree del nostro Paese.
Come Le è noto, il mondo sta cambiando con grande velocità. Potremmo essere tentati di pensare che i grandi rivolgimenti economici, e più in generale, geo-politici che stanno modificando l'assetto delle relazioni economiche mondiali non ci riguardino, se non in misura minima. Non è così, ovviamente. Gli imprenditori - direttamente o indirettamente - si confrontano con la concorrenza che proviene ormai da ogni parte del mondo. I fondi che noi gestiamo, le forme tecniche che individuiamo per venire incontro alle richieste degli operatori economici costituiscono un segmento, anche se minimo, del grande mercato mondiale del credito e della finanza.
In tale mercato oggi vince "chi più sa". E' la concorrenza che lo esige.
L'economia della conoscenza impone a noi stessi un continuo sforzo di aggiornamento. D'altronde l'assunzione del rischio è connaturata all'azione del banchiere, che deve sempre operare - oltretutto - secondo principi etici. La crisi dei mutui sub prime ce lo ricorda anche in modo troppo brusco. Questo modus operandi non rientra nella nostra filosofia! Un gruppo dalle caratteristiche e dalle dimensioni del nostro, deve privilegiare una finanza al servizio della crescita duratura ed equilibrata dell'economia reale per aiutarla a vincere la sua sfida concorrenziale. Negli ultimi anni, caratterizzati da perdite costanti di posti lavoro in settori tradizionali, la provincia di Ferrara ha imparato a valorizzare, al fine di creare ricchezza, componenti di cui abbonda: natura, arte, storia, tradizione culinaria.
Si dice che chi è nato ricco non è motivato a creare ulteriore valore da ciò che possiede. I ferraresi hanno ereditato un territorio esuberante di ricchezze ed essi ben conoscono le condizioni e le regole della creazione di valore. In questo ultimo periodo hanno fatto della ricerca e dell'innovazione i cardini del settore agricolo ed industriale. Il Presidente della Camera di Commercio Le parlerà ora dei problemi e dei protagonisti di questa nuova stagione.
Signor Presidente, sappia che la Cassa di Risparmio di Ferrara è in prima linea in questa mirata campagna volta a restituire un passato per il futuro. La fiducia che i cittadini ferraresi (e non solo loro) hanno riposto nel nostro Istituto ci rende consapevoli della missione che ci attende e che cerchiamo di svolgere con serietà ed efficienza ma soprattutto con compartecipazione mal destino e alla storia di una città che amiamo e di cui vogliamo garantire un futuro degno del suo passato". Al termine della riunione, durante la quale sono intevenuti Carlo Alberto Roncarati (presidente della Camera di Commercio di Ferrara) e il presidente della Fondazione Sergio Lenzi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitan, è passato nell'antisala del consiglio e quindi è sceso al piano terra del palazzo percorrendo il sontuoso scalone marmoreo. Si è prima soffermato con i dirigenti della banca, poi con i numerosi giornalisti che da tempo lo attendevano per porgegli alcune domande e quindi è uscito sul blindatissimo corso Giovecca dove una folla di persone, incurante del freddo vento che quel giorno soffiava forte, lo attendeva per salutarlo.
La presenza ebraica a Ferrrara nella prestigiosa operea di un insigne studioso recentemente scomparso
Negli stessi giorni in cui questa rivista va in stampa, vede la luce l'ultima fatica del Maestro Adriano Franceschini, recentemente scomparso, personalità fuori dell'ordinario nel mondo della cultura storico-umanistica. Il suo ponderoso volume dal titolo Presenza Ebraica a Ferrara. Testimonianze archivistiche fino al 1492, a cura di Paolo Ravenna, esce in prestigiosa veste editoriale per i tipi della casa editrice Leo S. Olschki di Firenze con il determinante sostegno della Fondazione Carife. La pubblicazione, unica nel suo genere, è conferma dell'alto livello scientifico raggiunto dagli studi del Maestro Franceschini, come testimonia il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché di altre istituzioni culturali.
Quest'ultima imponente ricerca archivistica (vengono presentati 1329 documenti, quasi tutti inediti) corredata da autorevoli contributi, ha già suscitato viva attesa nel mondo degli studiosi che si interessano al patrimonio storico-artistico ferrarese in età rinascimentale e, in particolare, allo studio della presenza ebraica a Ferrara tanto rilevante presso la Corte Estense. La presentazione dell'opera è programmata per il gennaio 2008 e sarà ampiamente illustrata nel prossimo numero della Rivista.
Ne anticipiamo il sommario:
- Sergio Lenzi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, Presentazione
- Adriano Prosperi, Adriano Franceschini storico. Una testimonianza
- Paolo Ravenna, Storia di un'iniziativa
- Michele Luzzati, Introduzione
- Laura Graziani Secchieri, Premessa
- Documenti (1 - 1329)
- Indice delle cose notevoli
- Indice dei luoghi
- Indice delle fonti
- Indice dei nomi propri di persona
Il ritratto del Tadino di Tiziano diventa un francobollo
Dal 21 maggio 2007 l'effige del Comandante Gabriele Tadino, così come lo ritrasse Tiziano, è riprodotta sui 21.000 francobolli emessi dalle Poste Magistrali del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, all'interno della serie tematica dedicata dall'Ordine ai ritratti dei loro Cavalieri più illustri.
Il prezioso ritratto, dall'intensa profondità psicologica, è stato acquisito dalla Cassa di Risparmio di Ferrara nel 2003 dopo aver fatto parte di diverse collezioni dal rilievo internazionale (per notizie più dettagliate si può consultare il numero 21 della nostra rivista).
L'emissione era stata annunciata l'11 settembre 2006 in occasione dell'inaugurazione della mostra Titien. Le pouvoir en face [Tiziano. L'immagine del potere], tenutasi nella prestigiosa sede del Musée du Luxembourg. L'esposizione che riuniva i ritratti delle più importanti personalità europee eseguiti da Tiziano e da altri maestri del Rinascimento come Lorenzo Lotto, Pietro Paolo Rubens e Tintoretto, comprendeva anche il dipinto raffigurante il nostro Gabriele Tadino. L'inaugurazione della mostra si è tenuta in presenza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e del Presidente del Senato Francese Christian Pancelet, mentre in rappresentanza della Carife, prestatrice del dipinto, hanno partecipato il Presidente Alfredo Santini e il Direttore Generale Gennaro Murolo.