Numero assai vario, questo, che spazia in diversi campi e tutti assai curiosi. Non solo i fulgori del periodo rinascimentale, per cui Ferrara è conosciuta in tutto il mondo, ma anche temi forse meno noti, ma molto interessanti. Si comincia dai libri: dall'ormai storica acquisizione della celeberrima Bibbia savonaroliana, vanto e pregio della Biblioteca Ariostea, a una recensione di Roberto Pazzi del bel romanzo Nebbia di Andrea Veronese, a un'analisi della "cena dei lestofanti", dalle pagine del Mulino del Po di Bacchelli. Si passa poi per le sale da ballo, dal Novecento ai giorni nostri, evocatrici di un tempo in cui molti lettori si riconosceranno, per toccare gli sviluppi degli studi sulla Collezione Costabili e, restando nel campo dell'arte, Andrea Marchesi ci dà conto del suo complesso studio su un busto di Ercole II; Micaela Torboli ci suggerisce nuove interpretazioni di un celebre e discusso quadro di Girolamo da Carpi; Paolo Cenci ci fa scoprire una singolare struttura geometrica in un affresco ferrarese del XIII secolo. Questo numero di "varia umanità" si completa con articoli su meteoriti, antichi studi su disturbi nervosi, dialetto ferrarese, cinema, scienza antica e ricordi d'infanzia. Infine si dà conto delle Assemblee della Cassa di Risparmio e della Fondazione con il rinnovo dei vertici e dei Consigli d'Amministrazione: Sergio Lenzi è subentrato ad Alfredo Santini nella presidenza della Cassa e Piero Puglioli ha dato il cambio a Sergio Lenzi in Fondazione. Una ventata di novità nella continuità, con l'augurio di un impegno costante per Ferrara. Resta invece confermata la struttura operativa della rivista, dal direttore alla segreteria.
Una Bibbia e l’eresia
Si conserva all'Ariostea un importantissimo cimelio librario, la cui acquisizione scatenò polemiche quanto mai attuali
Da tempo agli archivi, pubblici o privati che siano, viene riservata un'attenzione crescente, per l'importanza che essi rivestono come fonti nell'ambito della ricerca storica. Duole tuttavia constatare che esiste una sproporzione abissale tra la "richiesta" di performance ( documenti in consultazione o in riproduzione, ricerche minuziose, e quant'altro ) e le risorse
La Nebbia di Andrea Veronese
L'amore sconfitto dalla passione politica nella Ferrara degli anni Cinquanta
Avevo ricevuto da Andrea il suo romanzo con curiosità mista a qualche apprensione. Se non mi piacerà? Come farò a dirlo poi a un vecchio amico? Ma sono stato presto sollevato da quell'imbarazzo. Perché la narrazione fin dalle prime pagine mi aveva presto catturato, costringendomi a un piacere di lettura autentico e sempre più raro, tanto da farlo pubblicare nella collana di Letteratura curata per Corbo, dopo il romanzo
Ballando ballando
I locali danzanti ferraresi, fra serate per debuttanti e nottate latino-americane
"... Il Circolo dei Negozianti, dove due volte al mese gli studenti organizzavano i loro pomeriggi danzanti. Di circoli a Ferrara ce n’erano due. Il primo era l’Unione, detto anche Circolo dei Nobili perché in origine era strettamente riservato a chi aveva quattro quarti di sangue blu. Poi col passare degli anni, il numero dei quarti necessario all’iscrizione era venuto via via diminuendo
Aggiornamenti sulla Collezione Costabili
Non si fermano le indagini sulle vicende del grande collezionismo d'arte ferrarese
La piu importante collezione di pitture a interesse locale nasce a opera del ferrarese Francesco Containi (1717-1778), che raccoglie alcune centinaia di opere e le lascia a Giambattista Costabili (1756-1841), dandogli la possibilità di unire al proprio il cognome dello zio. Oltre a conservare e ampliare il patrimonio ereditato, Giambattista provvede alla sua documentazione, in due momenti.
Sono nato nell’Istituto Agrario F.lli Navarra
Il casuale ritrovamento del luogo natale durante una visita professionale
Sono nato a Malborghetto di Boara (Comune di Ferrara) il 26 dicembre 1926, nella sede dell'Istituto Agrario F.lli Navarra. Mio padre aveva assunto da pochi mesi la direzione di questo Istituto, lasciando quella dell'Istituto Agrario di Fabriano (Ancona). Nel 1929, l'Istituto F.lli Navarra sospese le proprie attività e mio padre si trasferì a Catania e poi a Bari, conseguendo la libera docenza