La rivista è nata nel lontano 1994, seguendo una mia vecchia passione condivisa dal grande amico Silvio Carletti, allora presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara e della Fondazione. Era un periodo importante per la vita della Cassa di Risparmio con diversificazione operativa fra Istituto di credito ed ente di promozione sociale culturale. Diceva Carletti nell'editoriale: "Gli argomenti trattati sono legati a interventi della Cassa e della Fondazione finalizzati a consentire restauri, come nel caso della cinta muraria cittadina, all'acquisizione di raccolte d'arte, come la Collezione Sacrati Strozzi, a indagini come il Progetto Cultura o al sostegno di manifestazioni qualificanti dal percorso museale nella Ferrara ebraica sino alla Chamber Orchestra of Europe". E nel mio testo concludevo che "la rivista vuole rispecchiare tutto ciò e farsi promotrice di un'immagine di Ferrara che vale la pena venga conosciuta nell'altrove che è il mondo". Curammo particolarmente la parte grafica grazie alla collaborazione di Derek Bacchus ma, soprattutto, per le parti del progetto e realizzazione grazie all'eccezionale aiuto di Paolo Canton, cui esprimo la nostra più sincera gratitudine ora che deve lasciarci per altri importanti impegni. Anche fra gli autori vi erano nomi di grande prestigio: Umberto Eco, Claudio Abbado, Lanfranco Caretti, Claudio Varese, Andrea Emiliani, Gaetano Tumiati, oltre ai numerosi amici che tuttora sono autorevoli collaboratori. Le copie spedite furono oltre ventimila. Ora la nostra rivista dal 2010 vede la necessità di un cambiamento. Attenzione lettori affezionati, non storcete il naso nel notare una piccola riduzione di pagine. Anche noi, considerati dalla nostra Ferrara come punto di riferimento per molte iniziative culturali, sociali ed economiche, crediamo sia giusto, in un momento di necessaria attenzione agli investimenti, dare un segnale di adeguamento. Saremo ancor più attenti alla qualità, e quello che oggi può essere confuso con un generale calo di interesse alla cultura, in realtà è proprio il segnale di una volontà di non cedere allo sconforto, di resistere in quelle scelte che arrivano nelle case di tanti ferraresi come la nostra rivista color mattone. In apertura il giusto richiamo firmato dai presidenti della Carife e della Fondazione Sergio Lenzi e Piero Puglioli, sul ruolo svolto dalle due istituzioni nell'allestimento della straordinaria mostra sulla pittura di Chardin, tra i risultati più alti raggiunti nella quasi ventennale attività delle mostre a Palazzo dei Diamanti. Questo numero s'incardina su tre articoli che vogliono onorare la memoria di illustri concittadini che hanno diffuso nel mondo il nome e la fama della cultura ferrarese in campi assai diversi: Giorgio Bassani, Guido Scaramagli e Leonida Felletti. Il primo, di cui Gianni Venturi nel decennale della morte del grande scrittore illustra la bibliografia a lui dedicata da Portia Prebys, un volume che vede la Fondazione partecipe attiva all'edizione. Il secondo, nel saggio di Gian Paolo Borghi, rivive come eminente figura di imprenditore agricolo e nello stesso tempo come fondatore del centro di documentazione del mondo agricolo ferrarese. Il terzo, infine, di Dante Leoni, mette in luce la figura di un giornalista attivo già nel 1940 presso il "Corriere Padano" e di cui si erano perse le tracce, quel Leonida Felletti che ricoprirà negli anni Cinquanta un ruolo importante: fu infatti a capo della delegazione italiana all'ONU e poi membro dell'esecutivo della stessa Organizzazione. In questo anno che doverosamente celebra il centocinquantenario della Unità non poteva mancare la citazione di qualche figura di spicco che cooperò all'unità d'Italia. L'occasione è offerta dall'articolo di Bianca Maria Felisi Michelini che ricorda l'avo Carlo Mayr tra le personalità più note della nostra storia cittadina e nazionale. Un importante contributo storico-scientifico è offerto dal saggio scritto a quattro mani da Emanuela Guidoboni esperta di sismologia e Marco Folin eminente storico dello Stato estense, sul grande terremoto che devastò Ferrara tra il 1570 e il 1574 ricercandone verità e menzogne; nello stesso tempo riflette su ciò che la città dovrebbe sapere dell'attività sismica del Ferrarese e che rimane praticamente sconosciuta. Una serie di altri contributi assai interessanti su aspetti e momenti della storia ferrarese sono quelli della coltura risicola nel Delta di Eugenio Bolognesi; di Alfredo Santini sull'ospedale Sant'Anna a ricordo di un costante impegno di Cassa e Fondazione; sulle famose ceramiche Wedgwood con l'immagine fantasiosa del Castello estense come décor, di Alessandro Fabbri; il contributo dell'architetto Carlo Bassi alla nuova edizione del fondamentale lavoro di Gerolamo Melchiorri sulle strade di Ferrara, opera importante che vede l'addenda dei nuovi quartieri ancora sconosciuti allo storico ferrarese. Infine la preziosa testimonianza delle bellissime fotografie della duchessa Maria Cristina Massari Zavaglia, illustrata da Isabella Cattania, la cui pubblicazione si deve alla generosità di Paolo Ravenna, storico legale dei duchi Massari e custode delle foto. In chiusura, l'articolo della Fondazione che passa in rassegna le prospettive operative per il 2011 e i due testi della Cassa in cui si presenta il nuovo direttore generale Daniele Forin con il suo programma di attività, oltre al programma "Socio Carife".





Chardin, il pittore del silenzio
La Mostra prosegue dopo il Palazzo dei Diamanti al Museo del Prado di Madrid
La mostra Chardin. Il pittore del silenzio conferma l'attualità del progetto che Ferrara Arte porta avanti da ormai diciotto anni con risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che hanno contribuito a fare di Palazzo dei Diamanti una delle realtà espositive più note e qualificate del nostro paese. Questa rassegna rende debitamente omaggio al protagonista di un capitolo tra i più affascinanti della storia
Prendere l’impresa
A dieci anni dalla scomparsa di Giorgio Bassani ne viene pubblicata l'imponente bibliografia
Nel decennale della scomparsa di una delle voci più importanti della letteratura del Novecento pare opportuno e doveroso ricordare Giorgio Bassani con un ritratto e un ricordo nati dalla lettura degli imponenti volumi di bibliografia bassaniana curata da Portia Prebys che hanno visto la luce proprio in occasione della ricorrenza. Degno riconoscimento a chi tanto si è prodigato per far conoscere Ferrara nella doppia dimensione di una città
Gerolamo Melchiorri
Le strade di Ferrara, quasi cento anni dopo
L'attenzione del pubblico che in quasi cento anni e in varie edizioni ha sempre premiato il lavoro di Gerolamo Melchiorri dedicato alla descrizione delle vicende storiche delle strade del centro urbano di Ferrara è il segno di un vasto interesse, di una costante attenzione e direi di un amore che cittadini sensibili hanno per la cultura della città. Ma non è solo questo.
Il Sant’Anna
La storia dell'ospedale e il sostegno economico di Cassa e Fondazione
In un numero unico della rivista "Vere Novo..." del maggio-giugno 1910 edita in ben 40.000 copie in occasione della visita a Ferrara del re Vittorio Emanale III, si citavano tre avvenimenti importanti per la nostra città: l'inaugurazione del nuovo stabilimento idrovoro di Codigoro, il nuovo Palazzo della Cassa di Risparmio di Ferrara e la posa della prima pietra del nuovo ospedale. Nell'ampio articolo si descrivono le linee operative della Cassa per l'economia ferrarese e il sostegno alle principali iniziative culturali e benefiche.
Sulle tavole del mondo
Il Castello Estense nelle ceramiche inglesi di Wedgwood
La ceramica è conosciuta fin dall'antichità e molti popoli ne hanno fatto uso, primi fra tutti i cinesi, per questa ragione è possibile trovare vari manufatti fossili nei luoghi più disparati. I primi manufatti sono del Neolitico, e si compongono di vasellame cotto direttamente sul fuoco. I manufatti considerati più antichi risalirebbero al XI millennio a.C. e sono stati ritrovati in Kyushu, Giappone.