Nel presentare il primo numero della rivista nel lontano dicembre 1994, ricordavo l'impegno della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Ferrara di "aprire una finestra nella realtà culturale, storica ed economica" facendoci promotori "di un'immagine di Ferrara che vale la pena venga conosciuta nell'altrove che è il mondo". Questo numero, il trentacinquesimo, che viene spedito a 30.000 indirizzi in Italia e all'Estero, raccoglie una serie di articoli che si propongono un momento di riflessione sia sul passato che sul futuro della nostra città, sintomo che il particolare periodo storico in cui ci troviamo a vivere porta in nuce molteplici potenziali, che con il concorso di tutte le parti coinvolte potranno essere trasformati in elementi positivi e di crescita.
Si inizia con Giuseppe Inzerillo che ripercorre le vicende storiche di Palazzo Roverella, uno dei più bei palazzi ferraresi, sede dal 1861 del Circolo dei Negozianti, partendo dalla sua edificazione per giungere al suo attuale presente.
Il carissimo architetto e maestro Carlo Bassi traccia un accurato e sentito ritratto di Serafino Monini, personalità che ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo che ha investito Ferrara a partire dagli anni '70 del Novecento sia sul fronte della crescita che su quello della tutela del tessuto urbanistico.
Fabio Donato ci propone un'attenta e coraggiosa riflessione sulla storia recente della cultura ferrarese e dei progetti messi in campo per sostenerla. In base a tale analisi propone un nuovo approccio che tenga conto della criticità dei nostri tempi e delle prerogative tipiche del nostro contesto.
Le recenti indagini documentarie di Laura Graziani Secchieri ci svelano una realtà inedita circa l'assetto urbano di Ferrara nel Trecento, rivelando la presenza di un cimitero ebraico in corrispondenza dell'area compresa tra la Cattedrale e Palazzo Sacrati-Muzzarelli-Crema.
Lo scrittore Roberto Pazzi, che tanti romanzi ha dedicato a Ferrara, ci propone un personalissimo momento di riflessione sul futuro prossimo della città, prendendo le mosse dall'analisi/rimpianto dell'effervescenza degli anni '80, temporalmente non così lontani, ma che oggi appaiono difficilmente eguagliabili.
Nicola Zanardi nel ripercorrere la storia dell'Ente Fiere di cui è Presidente, illustra i nuovi panni che la Fiera dovrà vestire per mantenere il passo con i tempi. Caterina Cornelio, Direttore del Museo Archeologico, ci guida con entusiasmo e giustificato orgoglio attraverso il rinnovato percorso espositivo di Palazzo Ludovico il Moro, dopo un lavoro durato vent'anni che valorizza finalmente a dovere una realtà museale di grande prestigio per la città.
Nella parte istituzionale della rivista abbiamo una carrellata sugli interventi più importanti promossi dalla Fondazione, dalla sua nascita ad oggi, a sostegno del tessuto museale cittadino, così come sono stati ricordati da Piero Puglioli nel recente convegno promosso agli Amici dei Musei.
La Cassa di Risparmio ripercorre gli eventi positivi che hanno caratterizzato il 2011 ad iniziare dalla chiusura con successo dell'aumento di capitale da 150 milioni di euro, oltre alla messa a punto di numerose iniziative commerciali per la clientela.
Segue l'illustrazione di "Invito a Palazzo", un progetto voluto dall'ABI al quale anche per il 2011 la Cassa ha inteso aderire per aprire al pubblico le porte della sua sede di rappresentanza.
Chiudiamo con un profondo e sentito ricordo dell'Avv. Giorgio Franceschini, componente da sempre del comitato editoriale di questa rivista, oltre ad essere stato consigliere della Cassa e socio della Fondazione, scomparso alla fine di gennaio 2012. Alla Famiglia Franceschini va tutto l'affetto e il rimpianto per la perdita di un uomo che ha dato tanto, umanamente e culturalmente, alla città di Ferrara.