Il "mare di terra",
com'è chiamato per la sua piattezza,
un tempo invaso delle paludi
e poi bonificato,
senza colline e senza alberi,
è un immenso granaio, orto,
frutteto che arriva fino al mare.
I trattori trascinano carichi inverosimili
di bietole o pomodori,
pere possenti pendono dagli alberi.
Difficile credere
che qui sia esistita la miseria,
all'epoca delle grandi proprietà terriere.
Invece Molinella,
capitale di lotte di braccianti,
è a poca distanza.
E come un secolo fa la gente
porta ancora nomi bizzarri,
derivati dalla tradizione
anarchica e operistica:
Liberto, Raminga,
Ribelle, Radames, Amneris.
da "Ferrara", capitolo di Una città per due.
Milano, Rizzoli, 1987