Ma la decisione di ripartire è stata immediata
Dopo una scossa di terremoto è subito possibile constatare, almeno in linea di massima, quali sono stati i danni a persone, edifici e strutture. L'esperienza però insegna che a questi danni se ne aggiungeranno altri. A cominciare dal crollo, per un inevitabile quanto spietato effetto domino, di interi settori tra i quali spesso c'è il turismo. Ed è quanto successo a Ferrara dopo il sisma del maggio 2012. L'ulteriore prova di come può essere devastante una calamità naturale è infatti racchiusa nei dati forniti dalla Provincia sulle presenze turistiche in città, nei mesi immediatamente successivi, raffrontate con quelle dell'anno precedente: -43,5% nel giugno scorso, -30,5% in luglio; -42,6% in agosto, -29,4% a settembre. Un 'bollettino di guerra' che, di riflesso, annovera tra i feriti gravi ogni genere di struttura ricettiva, ristoranti, attività commerciali. Insomma, tutti gli attori della filiera turistica hanno registrato un forte calo di clienti e quindi di indotto economico per se stessi e, più
in generale, per l'economia cittadina.
E c'è da chiedersi che cosa sarebbe accaduto se la scelta di ripartire non fosse stata immediata, sia da parte delle Istituzioni pubbliche, sia dei privati, limitatamente alle loro possibilità. A cominciare dalla "Borsa del turismo delle 100 città d'arte d'Italia", da tempo in calendario per i giorni immediatamente successivi il terremoto nella sede del Castello Estense che, come è noto, è stato danneggiato dal terremoto stesso.
Eppure grazie alla sua tempestiva messa in sicurezza, la Provincia e la società organizzatrice hanno deciso di confermare la manifestazione. Così la Borsa si è svolta normalmente nelle sale del Castello facendo sì che operatori provenienti da tutto il mondo abbiano potuto ammirare la nostra città, ma soprattutto una popolazione che aveva saputo reagire immediatamente. È quindi toccato al mondo della cultura, motivazione principale dei flussi turistici a Ferrara, compiere scelte coraggiose e lungimiranti, volute e sostenute dall'amministrazione comunale.
Così "Ferrara sotto le Stelle", il "Ferrara Buskers Festival", il "Festival di Internazionale" e il "Ferrara Balloons Festival" sono stati organizzati come ogni anno con ottimi risultati, pur nel rispetto rigoroso delle stringenti normative di sicurezza imposte dalla situazione.
Due importanti decisioni hanno poi caratterizzato l'inizio autunno. La prima è stata quella di riaprire il Teatro Comunale, gravemente danneggiato, così da poter ospitare un grande concerto che Claudio Abbado, Maurizio Pollini e la Lucerne Festival Orchestra hanno voluto offrire alla città, rinunciando a qualsiasi forma di compenso e destinandone il ricavato ai lavori di restauro e alla ripresa dell'attività di questa prestigiosa istituzione culturale cittadina.
Contemporaneamente "Ferrara Arte", nell'intento di sensibilizzare alla salvaguardia delle opere d'arte conservate nei musei ospitati in palazzo Massari, colpito fortemente dall'evento sismico, e di non 'seppellirle' nei magazzini per tutto il tempo necessario al restauro dell'edificio, ha voluto dedicare la mostra autunnale del palazzo dei Diamanti, secondo un percorso ragionato, ai principali artisti le cui opere sono ospitate nel Museo Giovanni Boldini, nel Museo dell'Ottocento e nella Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea. "Boldini, Previati e De Pisis. Due secoli di grande arte a Ferrara" – questo il titolo della rassegna – è stata premiata da un'ottima affluenza di pubblico (quasi 40mila visitatori), andata al di là di ogni più rosea aspettativa, e ha proseguito la sua vita a Firenze. Anche gli operatori privati, consapevoli dell'inevitabile, clamoroso calo di presenze, hanno continuato nell'organizzazione delle loro iniziative: una per tutte "Street Dinner" che, l'8 settembre, si è svolta regolarmente riempiendo tutti i posti disponibili e, grazie alle telecamere di Discovery Channel, ha contribuito a mostrare, in Italia e all'estero, la determinazione e la capacità della città tutta e dei suoi operatori turistici di andare avanti.
Non è tutto. Pur pesantemente colpito dal sisma, il mondo del turismo non ha rinunciato a partecipare alla catena di solidarietà che ha caratterizzato città e provincia: alcune strutture ricettive, di fronte al bisogno e all'angoscia di chi era rimasto senza casa, hanno aperto le proprie porte a chi non aveva più nemmeno un letto in cui dormire.
Un esempio di fratellanza riconosciuto e premiato alla BTO (Buy Tourism Online), la manifestazione che si è tenuta a Firenze nel novembre 2012. Un ulteriore riconoscimento del fatto che città e provincia hanno dimostrato e stanno dimostrando di saper fare fronte a una calamità che ha messo in ginocchio una buona parte del territorio ferrarese.