Un 2006 di confermata innovazione

Written by  Sergio Lenzi

Sergio Lenzi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara dal 2000.La sintonia tra le scelte della Fondazione e gli stimoli offerti dal territorio.

 

Volontà di dialogare sempre più con istituzioni e soggetti del territorio, capacità di individuare le linee strategiche di intervento prioritario a favore del ferrarese, meccanismi innovativi per attuare la nostra politica di  sviluppo della società locale.
Sono questi i tre elementi che mi sembrano riassumere al meglio i contenuti del Documento Programmatico Previsionale recentemente approvato dall'Organo di Indirizzo della Fondazione, che andrà a guidare il nostro  lavoro per il 2006.

Ad un anno di distanza dalla scelta riguardo i tre settori rilevanti di intervento della Fondazione, per il triennio 2005-2007, il primo anno di attività ci appare rivelatore della decisa appropriatezza delle scelte operate appena dodici mesi fa.


L'andamento delle domande pervenute, delle ipotesi progettuali autonomamente individuate dalla Fondazione, e  delle valutazioni effettuate in merito a queste ultime, sono coerenti con i programmi a suo tempo definiti. C'è  quindi una sintonia tra le scelte della Fondazione e gli stimoli offerti dal territorio, che ritengo di poter attribuire,  in buona misura, ad un'adeguata capacità di interpretazione di quelle che sono caratteristiche e bisogni della  società Ferrarese.

La dimostrazione più evidente di ciò risiede nel settore rilevante dell'Arte e delle attività culturali. La decisione di sostenerlo con determinazione è sicuramente in linea con la tradizione consolidata della nostra città, e si richiamava alle scelte anche passate della Fondazione, in tema di valorizzazione del periodo estense, di recupero del patrimonio artistico disperso.

L'interno di San Cristoforo alla Certosa come si presentava durante il restauro dell'edificio.In questo percorso, un posto speciale può essere attribuito al progetto di restauro degli arredi di San Cristoforo  alla Certosa, di cui è stata data ampia informazione nel precedente numero di Ferrara ? Voci di una Città. La  complessità delle valutazioni preliminari ha comportato un avvio particolarmente ponderato, ma la innovativa  convenzione stipulata con il Comune di Ferrara, la prima che ci risulti conclusa ai sensi dell'art. 121 del nuovo  Codice dei Beni Culturali (che prevede accordi specifici tra enti pubblici e fondazioni bancarie al fine di  ottimizzare la gestione di risorse pubbliche e private nell'interesse del patrimonio artistico italiano) è da sola un  segnale importante del rilievo complessivo del progetto. Sono ormai state avviate le procedure di offerta per  diversi lotti, coinvolgendo numerosi importanti restauratori italiani, a fianco dei migliori professionisti locali.

Altri luoghi di culto sono oggetto della nostra attenzione per i pregi artistici e culturali che sono loro propri. Il confronto con le Diocesi di Ferrara e Ravenna è ormai un fatto costante, che consente di programmare azioni convergenti e di unire risorse che altrimenti rischierebbero la dispersione degli interventi. Numerose sono le chiese della provincia di cui stiamo esaminando le necessità di restauro. Ci affascina, in questo tipo di progetti, la loro caratteristica di essere insieme opere d'arte e soggetti in grado di richiamare uno degli aspetti fondanti dell'identità culturale italiana.

La Rotonda Foschini all'interno del Teatro Comunale di Ferrara.In un'ottica non solo di tutela di quanto realizzato in passato, ma anche di sostegno a quanto si sviluppa oggi, non mancherà il nostro consueto supporto a mostre ed altre manifestazioni o spettacoli di particolare livello, che  portano lustro al territorio e danno luogo a piccole o grandi alchimie il cui esito finale è di rinnovare la capacità  di Ferrara nel proporsi sempre con qualche idea anticipatrice, con qualche evento o soluzione che crea valore,  materiale od immateriale, anche nel difficile campo dei beni culturali.

Siamo attenti, come soci di Ferrara Musica, agli sviluppi ed alle proposte che vengono formulate per dare più ampio respiro ad alcune attività di eccellenza, anche in sinergia con altre municipalità.
In questo genere di iniziative sono ormai interlocutori primari e consolidati la Provincia ed il Comune di Ferrara,  dei quali apprezziamo la frequente comunità d'intenti con la Fondazione Carife.

Parallelamente alla collaborazione con le istituzioni cittadine, si sviluppa sempre più anche il rapporto con gli Enti Locali, attraverso progetti che spaziano su molti versanti, dalle stagioni teatrali, ai concerti dell'Orchestra  Città di Ferrara, a Musica Pomposa.

In merito all'intenzione, espressa l'anno passato, di proporre attenzione al settecento come periodo storico meritevole di un approfondimento sotto diversi profili, riscontriamo già un fermento di attività e proposte, tra cui  ad esempio un importante tema editoriale sul Bolzoni, in collaborazione con l'Università di Ferrara e con la  Deputazione di Storia Patria.

Alcuni dei pezzi della collezione di ceramiche graffite estensi, esposte al pubblico lo scorso anno.Su di un altro fronte, potrebbe prendere avvio un'interessante collaborazione con il Museo Internazionale della  Ceramica di Faenza, per la catalogazione e studio della nostra collezione di ceramica graffita estense, anche in  collegamento con i soggetti pubblici detentori di altre importanti collezioni.

La collaborazione con l'Università nel campo della Ricerca Scientifica, secondo settore rilevante, è un fatto consolidato da tempo, che quest'anno ha prodotto un nuovo strumento in grado creare contatti più efficienti ed  efficaci tra mondo universitario e imprese, istituti di credito, società civile. Il Comitato dei Sostenitori dell'Università di Ferrara, organo al quale partecipa la Fondazione, è quindi la risposta concreta all'esigenza ormai irrinunciabile di imparare a collaborare.

Un progetto, questo del Comitato, che può far crescere la ricerca  di base, le attività di spin off, il trasferimento tecnologico. Individuare assieme i grandi temi in cui l'Università è  in grado di fornire un contributo significativo è anche un modo di conoscere meglio le possibili strade di  sviluppo del nostro territorio, ma sempre nella consapevolezza che alcuni settori della ricerca sono pur densi di  prospettive e ricadute, ma in termini non misurabili secondo grandezze economiche.

Un tema sempre coinvolgente, individuato anch'esso lo scorso anno come rilevante per l'attività della Fondazione, è quello della Sanità. Situazioni di invecchiamento della popolazione, di denatalità, l'incremento di  tumori o malattie immunitarie o neurologiche, la forte incidenza di traumi da incidenti stradali, la non centralità  geografica del capoluogo e delle strutture ospedaliere ed universitarie di cui è dotato, sono alcuni dei fattori che  portano a richiedere un'attenzione continua da parte della Fondazione.

Si sta consolidando una prassi di collaborazione con altri soggetti del territorio, che ci vedrà portare a  conclusione insieme a Comune ed Azienda Sanitaria Locale il progetto di costituzione del nuovo Centro  Provinciale di Medicina Sportiva e Riabilitativa, con il recupero a tal fine di ambienti del Motovelodromo e  valorizzazione urbanistica delle zone circostanti.

Oltre a ciò, ci è stata sottoposta una situazione di particolare urgenza per un importante strumento di  radioterapia, la cui carenza non trova giustificazione in un ospedale moderno.

Sostegno al mondo del volontariato tramite l'offerta di pulmini per attività assistenziali sul territorio.Infine, le piccole e grandi esigenze delle più svariate apparecchiature per risolvere situazioni di diagnosi o terapia, segnalateci da più parti, evidenziano una situazione in larga parte critica del servizio sanitario pubblico, per la quale non mancherà una risposta futura della Fondazione.

Per quanto riguarda gli altri settori ammessi, come si ricorderà, la selezione di alcuni nei quali operare può essere  innovata di anno in anno, destinando comunque a questo scopo un ammontare di risorse più limitato rispetto ai  settori rilevanti, ma comunque proporzionato alle esigenze che si presentano.

Dall'esperienza finora acquisita nel primo anno di questa nuova realtà, è possibile rilevare che i campi di  intervento a suo tempo individuati rappresentano attualmente le emergenze più significative del nostro territorio.

Pertanto anche nel 2006 riteniamo non mancheranno occasioni di intervento nell'assistenza agli anziani, tenuto conto della consistenza di tale fascia di popolazione nel nostro territorio, con quanto consegue sia per ovviare alle possibili diminuzioni di autonomia, sia per sostenere la piena integrazione sociale di chi rischia  emarginazione per distacco dal mondo del lavoro, solitudine o altre ragioni.

Nella crescita e formazione giovanile, così come nell'istruzione e formazione, è possibile intravedere il futuro della nostra società, immaginare come accompagnarne lo sviluppo e rendere coesa una generazione che dovrà affrontare grandi sfide sia per i molti aspetti sociali che per quelli economici derivanti dalla globalizzazione dei mercati, dai fenomeni di migrazione ormai ingenti, dalla necessità di mantenersi competitivi in un quadro di mutamenti sempre più rapidi.

Sui temi della integrazione, ma anche del consolidamento di una identità che è la somma di tante valenze positive, è importante mantenere l'attenzione anche alla famiglia e valori connessi, proprio per la capacità di affermare, nel nucleo più intimo e solidale della nostra società, il significato vero delle esperienze e delle  tradizioni che ci uniscono.

Altri aspetti di solidarietà e di attenzione vanno riservati a coloro che necessitano di assistenza al disagio mentale.

Si tratta di eventi che pongono queste persone ed i loro cari in percorsi molto particolari, fatti di luci ed ombre,  talvolta di momenti di minor evidenza del disturbo e dei problemi che ne conseguono, ma sempre con la  preoccupazione per ciò che potrebbe venire in futuro.

Infine il mondo del Volontariato e della filantropia, un ambito di straordinaria complessità sia per il numero e la  varietà delle organizzazioni che chiedono il nostro sostegno, sia per l'urgenza dei tanti problemi sociali che affrontano.

E' evidente che la Fondazione non mancherà di fornire il proprio appoggio a questo mondo, cercando sempre più  di favorire sinergie tra soggetti coinvolti e stabilire con chiarezza quali sono le priorità che di volta in volta dovranno essere tenute in particolar conto.

Ecco riordinati, in questa nota, i propositi di un intero anno di lavoro della Fondazione Carife. Si tratta, a ben vedere, di intenti che spaziano su argomenti assai vasti e fra loro diversificati, a dimostrazione che non vi sono formule matematiche specifiche o ricette per sostenere la crescita e il benessere di una comunità.

Si tratta piuttosto di un diligente operare quotidiano, che affronta molteplici situazioni con attenzione e determinazione, facendo convergere le energie di molti e lasciando sempre aperta la porta ad una nuova  segnalazione o richiesta, con lo spirito di servizio che deve contraddistinguere l'operato di una Fondazione.

Tutto ciò con una sola ambizione: poter rappresentare quel punto d'appoggio su cui possono applicarsi le molte  forze positive della società per risollevare il nostro territorio.

IN APPOGGIO ALLA SANITA' PUBBLICA

Arcispedale S. AnnaNei primi mesi del 2006 si sarebbe potuta verificare una situazione alquanto rischiosa per l'Azienda Ospedaliera di Ferrara. I lavori di  costruzione del bunker dove sistemare un secondo Acceleratore Lineare per la radioterapia oncologica obbligano a fermare per sei mesi  l'attività dell'altro acceleratore oggi già funzionante.

L'ospedale cittadino si sarebbe così trovato ad avere a disposizione solo un'apparecchiatura di cobaltoterapia vecchia ormai di diciotto  anni. Nel caso si fosse guastato quest'ultimo elemento, il sistema sanitario cittadino sarebbe rimasto completamente sguarnito in un  ambito tra i più critici e drammatici per la salute dei cittadini.

A questa situazione così critica la Fondazione ha risposto partecipando con un sostanzioso contributo all'acquisto di una nuova apparecchiatura di cobaltoterapia che sostituirà quella ormai obsoleta ed entrerà in funzione dal prossimo gennaio.


MONITORARE IL SOVRAPPESO DEI BAMBINI FERRARESI

Un grafico dell'indagine campione realizzata.L'Azienda USL di Ferrara e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara hanno recentemente rinnovato la loro continua collaborazione,  realizzando congiuntamente un' indagine su un campione rappresentativo di bambini ferraresi dell'età di otto anni, al fine di comprendere  qualità e punti critici della loro dieta alimentare e dello stile di vita a cui sono esposti.

Obiettivo del progetto è ovviamente quello di prevenire l'insorgere di gravi disturbi e patologie in futuro: "È estremamente importante  monitorare il peso dei nostri ragazzi - ha affermato il dottor Pietro Ricci Bitti, direttore del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione  della USL cittadina - perché il soprappeso e l'obesità infantile sono grandi fattori di rischio per l'insorgere, in futuro, di gravi patologie  croniche e degenerative come arteriosclerosi, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, diabete.

Senza peraltro dimenticare i disagi psicologici che vive il bambino con problemi di peso" "D'altronde - gli fa eco la responsabile  operativa del progetto, dottoressa Cristina Saletti - lavorare efficacemente sui bambini significa avere maggiori possibilità di correggere  in maniera strutturale e, forse, definitiva le cattive abitudini alimentari, sulle quali diventa sempre più difficile intervenire con l'avanzare dell'età".

REPLICHE E RICORDI

Un momento della presentazione di 'Repliche e Ricordi' con Maria Angela Novelli.È una storia intricata e affascinante quella che avvolge il recupero del quadro dell'Assunta dello Scarsellino, pittore fra i più attivi sulla  scena ferrarese del tardo Rinascimento.
L'opera originale è andata distrutta durante i bombardamenti che nella seconda guerra mondiale hanno pesantemente colpito la chiesa di  San Benedetto.

Da allora l'unica testimonianza di questa tela è una sua replica di bottega, coeva all'originale e prodotta probabilmente da un allievo del  Maestro, esposta nella chiesa di Viconovo, non lontano da Ferrara.

Lo stato di conservazione precorso della tela ne ha reso necessario il restauro e successivamente il trasferimento nella Chiesa di San  Benedetto, dove in passato si trovava l'originale. Si tratta di un trasferimento temporaneo, destinato a durare fino a quando non verranno  compiuti i lavori di consolidamento e recupero architettonico della sua sede naturale, la chiesa di Viconovo.

Repliche e ricordi, lo studio effettuato da Maria Angela Novelli, massima esperta internazionale dello Scarsellino, ripercorre i secoli di tale affascinante vicenda, dalla committenza degli Estensi fino al restauro della replica.

Un interessante esempio della tenacia di Ferrara nella tutela del proprio patrimonio artistico e del costante interesse della Fondazione  Cassa di Risparmio di Ferrara in tutte le attività tese alla valorizzazione del territorio.