Dall'Inghilterra, soprattutto, dove Thomas Gainsborough visse e operò nella seconda metà del Settecento, ma anche dalla Scozia, dall'Austria, dalla Francia, dalla Germania, dal Canada e dagli Stati Uniti, in cui la sua opera è venerata in tutti i maggiori musei - da Washington a Philadelphia - proverrà infatti una ricca scelta di olii e di disegni, per una mostra che apre a Ferrara, per la prima volta in Italia, una serie di rassegne dedicate alla grande arte inglese dal diciottesimo al ventesimo secolo.
Nato a Sudbury, nel Suffolk, nel 1727, Gainsborough esibì giovanissimo una predilezione per la pittura di paesaggio, che lo condusse a ristudiare l'arte degli olandesi e dei fiamminghi. Naturalmente portato a praticare questo genere di pittura, in cui raggiunse risultati destinati a esercitare un'influenza decisiva sullo sviluppo della storia dell'arte, si dedicò anche al genere del ritratto, come era richiesto dai committenti del suo tempo. Come ritrattista, Gainsborough fu il primo a trovare una misura nuova e felice di ambientare i personaggi dei suoi ritratti nelle atmosfere serene della campagna inglese.
Affidata al maggiore studioso dell'artista, l'inglese John Hayes, la mostra ripercorre la fortunata carriera di questo sensibile indagatore della psicologia umana e appassionato interprete della mutevolezza atmosferica del paesaggio, le opere proverranno infatti dalla sua casa natale, a Sudbury, oggi trasformata in museo, da Bath e da Ipswich dove visse a lungo, oltre che dai maggiori musei londinesi che ne custodiscono i capolavori, come il British Museum, la National Gallery, la National Portrait Gallery e la Tate Gallery.
Altre opere sono attese dalle maggiori raccolte pubbliche americane, paese in cui l'artista trovò, nel corso dell'Ottocento e del Novecento, fervidi cultori che ne raccolsero i migliori lavori. Ancora una volta, l'impegno della Fondazione a sostegno della benemerita attività di Ferrara Arte contribuisce a fare di Ferrara una delle capitali artistiche italiane ed europee, in grado di competere, a livello di offerta culturale, con città ben più note.