Esaminando brevemente il panorama economico della nostra regione, possiamo notare una situazione di leggera espansione, stimata attorno allo 0,8% del Prodotto Interno Lordo. Per la provincia di Ferrara si sono registrati aumenti della produzione e della domanda contenuti, ma diffusi in quasi tutti i settori. Il valore tendenziale della produzione è aumentato nella nostra provincia dell'1,2%, rispetto ai livelli conseguiti nell'anno precedente.
Nel settore agricolo, invece, dalle prime stime dell'Assessorato Provinciale dell'Agricoltura è stato quantificato un calo della produzione vendibile di 150 miliardi, per le cattive condizioni della primavera scorsa. Positiva la stagione turistica per la città di Ferrara, con aumento delle presenze del 7,4%, mentre sui Lidi l'andamento turistico è rimasto costante. Il mercato del lavoro per la provincia di Ferrara sembra in leggera crescita, a eccezione dell'Agricoltura. Oltre che dalla situazione del territorio nel quale opera la Vostra Cassa di Risparmio, ovviamente i risultati sono influenzati da un mercato finanziario in continua evoluzione, con un vistoso calo degli interessi e alterne prestazioni della Borsa Valori.
Sono cambiate le abitudini dei risparmiatori, che hanno mutato progressivamente il profilo del rischio, spinti dal calo dei rendimenti dei titoli pubblici. Questo cambiamento è riscontrabile nella crescita di tutte le forme di risparmio gestito. Con il piano strategico da noi preparato, abbiamo mirato a diventare il "leader di Clientela", cercando di sfruttare i vantaggi della localizzazione della rete distributiva, e abbiamo cercato di porci in posizione di interlocutore privilegiato per le imprese, per i risparmiatori, per le associazioni di categoria.
Abbiamo intensificato l'attitudine dell'Azienda di adeguarsi al mercato e migliorato la capacità di aderire ai bisogni della Clientela finale e a governare il rapporto con essa.
Il piano a suo tempo presentato porta a dare alla Vostra banca una "stabile redditività" soprattutto con l'opera del management aziendale, che ha compreso gli obiettivi e ha dimostrato la capacità di sfruttare appieno la sua grande professionalità e il grado di libertà derivante dalle deleghe concesse a ciascuno di loro.
Per il conseguimento di questi risultati, sono state individuate alcune linee operative. In primo luogo la massima attenzione al territorio e ai rapporti in corso, per intensificare la nostra presenza in ogni aspetto della vita economica e per operare con rinnovata aggressività in settori con buone possibilità di crescita, come il credito agrario e industriale agevolato.
Poi lo sviluppo di nuovi mercati nelle zone confinanti, anche mediante un'apposita struttura commerciale, mirata a ricercare rapporti con aziende di standing medio-alto, in un più ampio disegno di successiva espansione anche mediante nuovi insediamenti fissi.
Inoltre l'incremento degli impieghi a Clientela e contestuale riduzione delle risorse impegnate sul mercato interbancario, per assicurare la maggior redditività, mantenendo comunque la massima attenzione sulla qualità del credito.
Ancora, lo sviluppo dei servizi e in particolare del risparmio gestito, in un'ottica di miglior remunerazione degli investimenti.
Quindi, il completamento della gamma di prodotti, mediante conclusione di un accordo commerciale con Deutsche Bank, a integrazione degli altri prodotti già disponibili, per consentirci di penetrare ogni segmento di mercato, disponendo di un'offerta varia e dettagliata.
Infine un controllo sempre più attento dei costi amministrativi e per il personale, finalizzato a una concreta riduzione degli stessi, con la prosecuzione degli esodi incentivati e la miglior allocazione delle risorse sotto il profilo commerciale. Queste azioni convergenti sono tese all'enfatizzazione del vantaggio competitivo derivante dal forte radicamento territoriale, abbinato alla disponibilità, senza particolari oneri a nostro carico, di prodotti, servizi e consulenza forniti da un importante partner bancario internazionale.
Tutti questi propositi nel 1997 hanno non solo trovato puntuale attuazione, ma hanno già consentito di raggiungere concreti risultati. Infatti tutti i volumi sono aumentati in misura consistente e superiore alle crescite conseguite dalla concorrenza sia a livello nazionale, sia a livello locale. La raccolta diretta tipica (depositi a risparmio, conti correnti e certificati di deposito) è cresciuta del 9,38%, superando gli obiettivi di budget che ci eravamo proposti. A livello nazionale si è verificata invece una diminuzione del 6,52% su questa voce.
Inoltre i conti correnti hanno superato i centomila rapporti (+3,07%), a conferma che la Cassa di Risparmio mantiene un ampio e solido legame con il territorio.
La raccolta indiretta è arrivata a 4.926 miliardi di lire (+6,90%), ma soprattutto si è profondamente trasformata. La minor redditività dei Bot ha portato i risparmiatori a ricercare altre soluzioni di investimento. La Cassa di Risparmio ha accompagnato queste esigenze, proponendosi come gestore in proprio e come collocatore di fondi comuni.
Le gestioni patrimoniali attuate direttamente dalla Vostra banca al 31 dicembre scorso hanno superato i mille miliardi di lire (+47%), mentre i fondi comuni ammontano a 510 miliardi di lire (+ 123%). Nel complesso la massa di risparmio gestita rappresenta il 30% circa della raccolta indiretta. La massa amministrata ha così superato i 7.600 miliardi, con una crescita del 5,48% sul dicembre dell'anno precedente. Un discorso a parte meritano gli impieghi, che sono stati la vera punta di diamante della nostra attività, per diverse ragioni. Va ricordato innanzi tutto che l'espansione degli impieghi era stata programmata, nel budget 1997, attorno al 15%. Bene, questo obiettivo è stato superato di oltre la metà.
Al 31 dicembre scorso abbiamo oltrepassato i 1.600 miliardi di lire. La crescita, al lordo delle svalutazioni e senza tener conto dei pronti contro termine, è stata del 24,73 per cento, contro una media delle banche italiane pari al 7,3 per cento.
L'impegno a favore delle imprese è stato importante, raggiungendo il 62 per cento del totale. Abbiamo anche intensificato l'azione in alcuni settori che ci vedevano in precedenza meno presenti. Nel credito fondiario e ipotecario, come nei finanziamenti a enti pubblici, abbiamo smesso di intermediare operazioni di terzi, proponendoci direttamente come erogatori. I numeri evidenziano 1.090 operazioni stipulate, per oltre 163 miliardi, contro 774 per 98 miliardi del 1996.
Nel credito agrario di conduzione e nelle operazioni di sostegno per le calamità atmosferiche la Cassa di Risparmio ha raccolto il 50 per cento circa di tutte le domande della Provincia di Ferrara. Complessivamente i finanziamenti agrari hanno registrato un incremento del 106 per cento rispetto all'anno precedente.
Questi risultati sono importanti per il grande numero di contatti e rapporti che abbiamo instaurato od ampliato con la nostra Clientela, ma soprattutto hanno consentito di mantenere quasi inalterato il livello di redditività della gestione denaro. Non va, infatti, dimenticato che il 1997 è stato un anno di fuoco per la maggior parte delle banche, che hanno dovuto confrontarsi con un mercato dei tassi in rapida discesa.
Questo calo dei tassi si traduce in un vantaggio per i clienti affidati, ma in una decisa flessione dei proventi per le banche. La nostra Cassa a parità di volumi intermediati avrebbe pertanto evidenziato una consistente diminuzione di reddito. Ciò non è avvenuto e il margine di interesse è calato solo dell'1,5 per cento, proprio grazie ai trecento miliardi di finanziamenti erogati in più.
In una fase di espansione del credito è però importante anche mantenere la massima attenzione alla qualità del rischio.
Da questo punto di vista è stata effettuata una serie di azioni convergenti che hanno interessato la fase istruttoria delle pratiche, oltre a una attenta revisione delle linee già accordate, anche grazie ai suggerimenti venuti dalla visita ispettiva della Banca d'Italia.
Si è quindi ottenuta una migliore qualità complessiva del settore, con una significativa riduzione delle rettifiche di valore su crediti, e un miglior andamento delle sofferenze. Il rapporto sofferenze/impieghi al lordo delle svalutazioni si è attestato al 3,50 per cento, contro il 3,96 per cento dell'anno precedente. La diminuzione potrebbe apparire non tanto evidente, ma va raffrontata con il dato nazionale, che è superiore al 10 per cento.
Questo calo dei tassi si traduce in un vantaggio per i clienti affidati, ma in una decisa flessione dei proventi per le banche. La nostra Cassa a parità di volumi intermediati avrebbe pertanto evidenziato una consistente diminuzione di reddito. Ciò non è avvenuto e il margine di interesse è calato solo dell'1,5 per cento, proprio grazie ai trecento miliardi di finanziamenti erogati in più.
In una fase di espansione del credito è però importante anche mantenere la massima attenzione alla qualità del rischio.
Da questo punto di vista è stata effettuata una serie di azioni convergenti che hanno interessato la fase istruttoria delle pratiche, oltre a una attenta revisione delle linee già accordate, anche grazie ai suggerimenti venuti dalla visita ispettiva della Banca d'Italia.
Si è quindi ottenuta una migliore qualità complessiva del settore, con una significativa riduzione delle rettifiche di valore su crediti, e un miglior andamento delle sofferenze.
Il rapporto sofferenze/impieghi al lordo delle svalutazioni si è attestato al 3,50 per cento, contro il 3,96 per cento dell'anno precedente. La diminuzione potrebbe apparire non tanto evidente, ma va raffrontata con il dato nazionale, che è superiore al 10 per cento. Oltre agli impieghi, tutta la struttura della banca ha profuso grande impegno anche nello sviluppo dei servizi. Come già accennato, è stata rilevante l'espansione nel risparmio gestito, ma non solo. Per esempio la nostra attività si è incentrata anche sulle carte di credito e di debito, come sugli altri mezzi di pagamento elettronici, con l'adozione di nuovi strumenti che hanno consentito un'espansione dei volumi anche in questo settore.
Inoltre abbiamo collocato prodotti assicurativi e di leasing. Primi nella nostra provincia e in collaborazione con Imi abbiamo assistito due Comuni nella emissione dei nuovi buoni obbligazionari comunali (Boc), che rappresentano un importante e innovativo strumento di finanziamento per gli Enti Locali.
Tutte queste attività, e altre ancora, ci hanno consentito di ottenere una decisa crescita delle commissioni attive (+37,53 per cento).
In questo modo si è realizzata un'importante variazione della composizione del valore aggiunto prodotto in azienda, al quale contribuiscono per circa un terzo i servizi e i profitti da operazioni finanziarie, come il collocamento titoli.
La diversificazione delle fonti di reddito è un obiettivo fondamentale, alla luce dei grandi cambiamenti in corso nel settore bancario. Le aziende di credito italiane devono adeguarsi in breve tempo al modello europeo, che riesce a produrre utili in misura consistente anche con tassi di interesse e una forbice assai inferiori.
Già nel 1997 si è verificata una decisa discesa di questi parametri e abbiamo potuto constatare quali effetti possa avere sulla prima parte del conto economico, comprimendo in modo inesorabile il margine gestione denaro.
Il processo così avviato sembra destinato a proseguire anche nel 1998, con ulteriori ribassi. Ecco quindi che diviene strategico l'apporto fornito dai servizi, che anche nei primi mesi di quest'anno esprimono una tendenza di crescita decisamente positiva, per quanto riguarda la nostra Cassa di Risparmio.
Un altro fondamentale e delicato elemento per una banca moderna ed efficiente è il controllo dei costi e l'ottimizzazione delle risorse umane. Su questo punto sono state impostate una serie di azioni convergenti, a partire dalla introduzione di una cultura di budget che ha riguardato ogni singola voce di spesa, responsabilizzando i dirigenti e funzionari, con apposite deleghe per l'ordinaria gestione. Inoltre è stata istituita una apposita funzione di controllo dei costi. Queste attività hanno consentito di ottenere una piccola ma significativa riduzione (1 per cento) delle spese amministrative. Per quanto riguarda il personale, la diminuzione dei costi è stata anche più significativa (meno 4,46 per cento), grazie al blocco del turn over, ma anche per merito di una serie di altre piccole e grandi attenzioni.
Si è ridotto il ricorso alle prestazioni straordinarie, si è effettuata una analisi puntuale dei compiti dei diversi uffici di Sede, per eliminare i tempi vuoti, snellire le procedure e recuperare così alcune risorse da dedicare alla rete di vendita. Alcune filiali sono state trasformate in sportelli leggeri, per mantenere il presidio del territorio pur con una struttura ridotta. La Vostra banca è quindi riuscita, negli ultimi due/tre anni a svolgere una maggior mole di lavoro, con meno persone. Ora appare quasi raggiunto il punto di equilibrio, che potrà consentire, tra breve, di riprendere qualche mirata assunzione, anche in previsione dell'apertura di almeno due nuovi sportelli, in provincia di Padova e in Romagna.
Ho accennato prima alle deleghe, che sono state conferite ai diversi livelli della Banca. Queste non hanno riguardato solo le spese, ma i più diversi aspetti della gestione ordinaria, nell'erogazione del credito, nei tassi di interesse, nei contratti con i fornitori e nel finanziario. Tutti i delegati, a partire dal Direttore Generale via via fino alle filiali più lontane, hanno ricevuto specifiche autonomie e determinati obiettivi di budget, fissati dopo gli opportuni confronti.
Si è trattato di un'opera di responsabilizzazione e sensibilizzazione destinata a far emergere le qualità professionali di ciascuno, per la crescita della cultura di impresa.
Posso affermare con soddisfazione che oggi ogni capo servizio o direttore di filiale ha una maggior consapevolezza degli obiettivi aziendali e dei mezzi a sua disposizione per raggiungerli. Questo è un fattore determinante per il successo di un'azienda come la nostra, in cui il capitale umano rappresenta senz'altro una delle risorse più importanti.
Signori Azionisti, nel giungere alle conclusioni, il Consiglio di Amministrazione si presenta alla scadenza del mandato triennale con un bilancio d'esercizio che vede la crescita del risultato di gestione da 23 a 38 miliardi di lire (+ 65 per cento). Sottolineo questa cifra perché ritengo sia la misura più significativa della redditività aziendale, prima dei fattori straordinari.
L'utile netto invece è di 21 miliardi (+12 per cento) e consentirà di proporVi un dividendo in crescita e sostanziosi accantonamenti a riserve. Un altro aspetto importante della Vostra banca è quello del rafforzamento patrimoniale. Nel 1992 la Cassa di Risparmio, con la trasformazione in società per azioni e l'apertura agli azionisti privati, ha attuato un consistente incremento del capitale sociale.
Questo ha consentito di disporre di un adeguato free capital per la nota operazione di acquisto e incorporazione della Banca di Credito Agrario di Ferrara. Come ho già avuto occasione di affermare in precedenza, questa scelta è stata senza dubbio positiva per il futuro della Vostra Banca, per i Clienti, per i dipendenti e per l'intera comunità ferrarese.
È stato però necessario qualche intervento nella fase di avvio della nuova struttura e anche qualche sacrificio. In particolare ogni anno, dal 1994, viene coperta a conto economico una quota di 13,5 miliardi del disavanzo da fusione, per la parte imputata ad avviamento. È evidente che quando sarà possibile destinare a reddito queste somme, al termine dell'ammortamento decennale, anche il risultato netto della vostra banca subirà un ulteriore consistente balzo in avanti.
Nel frattempo è proseguito il rafforzamento della Cassa, che ha visto passare il patrimonio da 370 miliardi del 1993 a oltre 380 nel 1996, mentre per l'esercizio 1997 si propone un ulteriore apporto, fino a superare i 386 miliardi di patrimonio complessivo. Se mi è consentito, vorrei riassumere il nostro operato in pochi semplici concetti: più clienti; più prodotti e servizi; diversificazione delle fonti di reddito; una struttura più agile e aggressiva sul mercato; minori costi; e, quindi, in definitiva, maggiore solidità e maggiore redditività.
Abbiamo così tracciato un percorso di lavoro, che è avviato e che ha già dato alcuni frutti nel 1997, e altri si appresta a darne nei prossimi esercizi. Il trend di sviluppo dei volumi e della redditività appare positivo. A conferma di questo, già i primi mesi del 1998 presentano risultati decisamente significativi.
Dal conto economico gestionale al marzo scorso emerge la conferma della tendenza all'espansione dei profitti da servizi (+ 29,4 per cento). In particolare è stata importante la crescita delle commissioni del servizio titoli, che hanno mostrato una crescita dell'87 per cento sul medesimo periodo del 1997. Nel complesso le prestazioni dei servizi contribuiscono al margine di intermediazione per oltre il 38 per cento. Quest'ultimo si è pure incrementato dell'8,3 per cento.
I costi, grazie soprattutto alla dinamica delle spese per il personale, risultano ancora in diminuzione di quasi il 2 per cento, portando così il risultato lordo di gestione ad aumentare del 28 per cento circa, e del 38 per cento quello al netto degli ammortamenti e svalutazioni, che si prevedono comunque prudenzialmente maggiori, rispetto al 1997. Ritengo pertanto di poter affermare, anche a nome dei colleghi consiglieri, di aver fatto tutto quanto era in nostro potere per salvaguardare e valorizzare il Vostro investimento.
Confidiamo quindi di poter ottenere la vostra approvazione ai risultati del bilancio e della relazione sulla gestione per l'esercizio 1997. Grazie.