Da banca a gruppo bancario

Written by  Alfredo Santini

Alfredo Santini, Presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara e protagonista della crescita del nostro istituto.Centosettantasei anni di storia e di progressi hanno fatto di una piccola realtà locale un gruppo articolato, di rilievo nazionale

 

Dal 1838, anno in cui ha ricevuto l'autorizzazione sovrana di Papa Gregorio XVI, la Cassa di Risparmio di Ferrara ha incominciato a correre. E veloce.

Il fondo di dotazione iniziale di scudi romani 2.000, pari a lire italiane 10.640, raccolto mediante sottoscrizione di 100 azioni infruttifere da scudi 20, è stato ben presto aumentato fino a raggiungere le 150 azioni, con lo statuto del 1891.

 

Parallelamente agli incrementi di capitale, la Cassa ha assunto una progressiva rilevanza sia a livello nazionale (con la partecipazione, nel 1913, alla costituzione dell'Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane), che a livello provinciale: dal 1927 al 1942 ha unificato e accorpato una serie di piccoli Istituti di credito locali come la Cassa di Risparmio di Copparo, la Banca Mutua Popolare di Bondeno, la Banca di Portomaggiore, il Monte di Credito su Pegno di Comacchio, mentre nel 1930 ha portato a termine l'assorbimento del Monte di Pietà, fondato nel 1508.

La sede del nuovo Centro servizi Carife a Ferrara.Negli anni Novanta si è innescato un processo di modernizzazione dell'intero sistema bancario italiano, attraverso leggi e regolamenti che hanno innovato il quadro normativo ed hanno eliminato gli ostacoli istituzionali ad un efficiente funzionamento dei mercati finanziari, liberalizzandoli.

In particolare, la Legge 30 luglio 1990 n. 218 ed il successivo D.lg. 20 novembre 1990 n. 356 hanno inciso profondamente sull'assetto del sistema creditizio, consentendo a tutte le banche pubbliche di adottare la forma della società per azioni. Da ogni Cassa sono, pertanto, scaturite:
- una "fondazione" proprietaria,
- una società per azioni che svolge l'attività bancaria.
Proprio in attuazione della Legge Amato, nel 1991, la Cassa di Risparmio di Ferrara ha separato l'ente conferente dalla società conferitaria dell'azienda bancaria, realizzando, l'anno successivo, un aumento del capitale sociale, con l'ingresso di 6.000 azionisti privati.

Nel 1994, poi, è stata emanata la Direttiva Dini (18 novembre) che ha favorito la ristrutturazione e la vendita delle banche controllate da parte delle Fondazioni nonché la conseguente tendenza dei grandi gruppi ad accorpare le banche di piccole dimensioni, come quelle locali.

 

La sede direzionale del Credito Veronese.Questo è stato il momento delle scelte categoriche: o si entrava a far parte di uno di questi colossi oppure si decideva di rimanere autonomi, assumendo una nuova fisionomia.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara era pressata da numerosi gruppi bancari che si proponevano per l'acquisto della Cassa Spa, mentre anche all'interno di quest'ultima vi era chi propendeva per una cessione. La Fondazione, però, pur fra tutte queste lusinghe, fece la scelta dell'autonomia. Una scelta meditata e responsabile, e oggi possiamo dire vincente.

Nell'ultimo decennio, la strategia della Banca si è concretata in un approccio "multidirezionale", realizzando un equilibrio dialettico tra radicamento sempre maggiore nel territorio di storica operatività - con l'acquisto, nel 1994, del 98,923% del pacchetto azionario della Banca di Credito Agrario di Ferrara - e perseguimento di una pervasiva e capillare politica di espansione che punta sulle identità territoriali.

Nel 1995, è stato costituito il Gruppo Cassa di Risparmio di Ferrara.
Una delle mission cui il Gruppo ha ispirato, sin dagli esordi, la propria attività è quella di "crescere rimanendo banca locale".

Da un lato, infatti, il legame con la Provincia di Ferrara è rimasto molto profondo, sia in termini di numero di sportelli presenti sul territorio sia in termini di raccolta e impieghi della clientela.

Dall'altro, il Gruppo si è impegnato in azioni concrete di crescita, di tipo sia territoriale che settoriale, con particolare riguardo ai nuovi mercati, alle aree di business, ai prodotti ed ai servizi offerti alla clientela e ha gettato le basi per un vantaggio competitivo duraturo.

A partire dal 1998, con l'apertura delle sedi di Piove di Sacco (Padova) e di Lugo (Ravenna), ha avviato una nuova fase espansiva: un percorso che si è progressivamente intensificato nell'ultimo triennio, con nuove aperture localizzate in importanti capoluoghi di provincia e di regione: Formignana, Roma, Mantova (2000), Agenzia S. Anna, Modena, Mirandola, Padova (2001), Milano (2002), Napoli e la seconda agenzia di Bologna (2003), Reggio Emilia (2004) e presto a Parma, fino a raggiungere le 91 filiali.

 

La sede centrale di Commercio e Finanza Spa, società di leasing e factoring del Gruppo Carife a Napoli.In questa ottica di crescita dimensionale e di espansione in nuove aree e settori strategici, nel corso del 2002, il Gruppo ha potenziato la propria compagine con l'acquisizione totalitaria di "BN Commercio e Finanza S.p.A.", poi ridenominata Commercio e Finanza S.p.A., promotrice dello sviluppo delle attività di leasing e factoring del Gruppo Banco di Napoli, con sede legale a Napoli e sede operativa a Milano nonché della sua controllata al 100%, Finproget S.p.A.

Con una forte accelerazione, nel 2003, poi, il Gruppo ha proceduto all'acquisizione di un significativo pacchetto azionario della Banca di Treviso S.p.A. (46,36%), della Banca Popolare di Roma S.p.A. (85,66%) e, da ultimo, del Credito Veronese S.p.A. (46,41%).

La sede della Banca di Treviso.Nel medesimo arco temporale, è anche aumentato il numero di società collegate alla Cassa: tra le partecipazioni rilevanti, meritano una menzione la Società di Gestione del Risparmio Vegagest SGR S.p.A. (39%) e la Banca Modenese S.p.A. (32,38%). Quanto a quest'ultima, è previsto entri nel Gruppo nel 2005, con una quota della Cassa pari ad oltre l'80%.

Nel terzo millennio, dal 2000 al 2004, l'evoluzione degli indici di quello che è stato definito il "Nuovo Gruppo italiano di banche locali" mostra dati particolarmente significativi: ad oggi, è costituito da 4 banche più una collegata e quattro società prodotto, ha un complesso dei mezzi amministrati che si avvicina ai 10 miliardi di euro e può contare su un personale di oltre milleduecento dipendenti e sull'operatività di oltre 120 sportelli, distribuiti su 11 province italiane.

Guidata dal Presidente Dott. Alfredo Santini e dal Direttore Generale Dott. Gennaro Murolo, la Cassa di Risparmio di Ferrara ha compiuto 166 anni e la sua corsa è continuata inarrestabile: ha rafforzato il proprio patrimonio, ha consolidato ed ampliato la rete di vendita, ha continuato a crescere, grazie alla commercializzazione dei servizi più innovativi e attraverso strategie consolidate.

 

La sede centrale della Banca Popolare di Roma, facente parte del Gruppo Carife. Ecco alcune delle tappe fondamentali toccate da questo inesausto maratoneta, nell'anno 2004.

Il 20 aprile, a seguito del rilascio dell'autorizzazione da parte dell'Agenzia delle Entrate, si è proceduto all'acquisizione di n. 2.450 azioni, pari al 49% del capitale sociale di SIFER S.p.A., concessionaria del servizio nazionale della riscossione per l'ambito territoriale della provincia di Ferrara.

In particolare, l'operazione è stata finalizzata a trasferire la partecipazione societaria del socio di minoranza di SIFER S.p.A. (Banca Antonveneta S.p.A.) al socio di maggioranza Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A. e a consentire, previa rinuncia di quest'ultimo ad esercitare la prelazione sulle azioni cedute fino a concorrenza del 2% del capitale sociale della concessionaria, l'ingresso del nuovo socio CORIT S.p.A., concessionario del servizio nazionale della riscossione per gli ambiti di Rimini e Forlì-Cesena. Ora, dunque, il capitale sociale di SIFER S.p.A. risulta detenuto per il 98% dalla Capogruppo e per il restante 2% da CORIT S.p.A.

Il 14 giugno, è stata acquisita la totalità delle azioni di Finproget S.p.A., prima controllata indirettamente attraverso Commercio e Finanza S.p.A. Dal 28 settembre, la società ha abbandonato la tradizionale attività di leasing e factoring, ha trasferito la sede sociale da Napoli a Ferrara e ha modificato l'oggetto sociale, ora rivolto alla gestione su mandato dei crediti anomali, all'acquisto di sofferenze; alla consulenza legale per le società del Gruppo Carife.

Il 28 aprile, nel corso dell'Assemblea ordinaria dei soci, è stato approvato il bilancio, che ha sancito i brillanti risultati ottenuti nel 2003: l'utile netto è stato di 23,4 milioni di Euro (con un incremento pari al 10,2 per cento rispetto al 2002) dopo accantonamenti, ammortamenti e rettifiche per 37,2 milioni di euro. Il risultato lordo di gestione è stato di 60,047 milioni di euro (in aumento del 20,3 per cento).

 

Gennaro Murolo, Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Ferrara.Restando nell'ambito delle cifre, va ricordato che la raccolta diretta (clienti e banche) è cresciuta del 18,7 per cento (a fronte di un più 4,6 del sistema), gli impieghi, invece, hanno registrato un più 17,4 (rapportato al più 6,7 del sistema); la raccolta indiretta ha rappresentato un record: più 44 per cento.

Per quanto riguarda la politica di espansione territoriale, essa è proseguita con l'apertura della Sede di Reggio Emilia e, prossimamente, della Sede di Parma.
Anche le altre banche del Gruppo hanno dato il loro contributo:
- la Banca di Treviso S.p.A. ha aperto, il 12 gennaio, la Filiale di Motta di Livenza e, il 18 ottobre, la Filiale di Montebelluna, raggiungendo, così, le 6 filiali;
- la Banca Popolare di Roma S.p.A., ha aperto, il 13 settembre, l'Agenzia 7 e, il 22 novembre, l'Agenzia 8, raggiungendo, così, le 9 filiali;
- infine, il Credito Veronese S.p.A. aprirà, in un immediato futuro, le Filiali di San Giovanni Lupatoto e di San Bonifacio.

Il bilancio del primo semestre 2004 ha confermato lo slancio nel perseguimento e nella condivisione dell'obiettivo di "...portare oltre le mura ferraresi il vessillo della nostra città", come eloquentemente definito dal Direttore Generale Dott. Gennaro Murolo.
Il totale dell'attivo consolidato si è, infatti, attestato a 4.217 milioni di Euro, contro i 3.681 milioni di Euro dell'anno precedente.

Il risultato netto del semestre ammonta a 15,5 milioni di Euro.
Alla luce di questi numeri, non sono mancati i riconoscimenti provenienti dal mondo economico.

 

A Ottobre, il numero di MF dedicato alle "Banche Leader", ha collocato Carife al 67° posto (su 645) nella graduatoria delle migliori banche per cash flow ed al 7° posto nella classifica della Regione Emilia Romagna.

Addirittura "The Banker", la più autorevole rivista nel settore creditizio internazionale, ha compreso la Cassa di Risparmio di Ferrara tra le mille banche più solide del mondo in termini di "Tier one", ossia di solidità patrimoniale. Tale graduatoria annovera solo 37 banche italiane, capitanata dai tre maggiori gruppi della nostra penisola (Banca Intesa, Unicredito Italiano, Sanpaolo Imi) e Carife occupa il 24° posto a livello nazionale ed è al comando delle altre casse di risparmio emiliano romagnole.

Come ha commentato il Presidente dott. Alfredo Santini, si tratta di un "...risultato prestigioso a conferma di una strategia che si è rivelata vincente negli ultimi tre anni".
Nel corso dell'anno, la Cassa ha anche svolto un'intensa attività promozionale attraverso importanti eventi culturali, sportivi e solidali.

Grazie alla collaborazione ed al sostegno di Carife, è stato girato a Ferrara un cortometraggio di 20 minuti che racconta le figure femminili della Corte Estense fra il XV e il XVI secolo. L'audiovisivo è stato presentato in occasione della mostra "Un rinascimento singolare: la corte degli Este a Ferrara ", ospitata al Castello Estense ed inaugurata il 13 marzo.

La banca ha, inoltre, sponsorizzato la mostra "Corrado Govoni a cento anni da Le Fiale. 1903 - 2003" nonché la pubblicazione illustrata che l'accompagna, che rendono onore ad uno dei maggiori poeti ferraresi, ricostruendone le vicende biografiche e l'avventura letteraria.

Dal 14 marzo al 13 giugno, con il contributo finanziario di Fondazione e Cassa di Risparmio di Ferrara, oltre duecento opere di pittura, scultura, miniatura ed arti applicate sono tornate nel loro luogo di origine ed esposte nella straordinaria mostra "Gli Este a Ferrara", dopo la fortunata esposizione a Bruxelles, durante il semestre italiano.

 

Anche quest'anno Carife ha rinnovato il suo legame con il mondo dello sport e dei giovani: la Spal, la squadra di pallavolo e di pallacanestro hanno sulla maglia la sponsorizzazione ufficiale della Cassa.

In particolare, in collaborazione e a completamento del rapporto di sponsorship con il Basket club, per il secondo anno consecutivo, è stato sviluppato il progetto che ha come obiettivo di avvicinare la scuola al basket. Carife ha, inoltre, sponsorizzato i "Giochi Sportivi Studenteschi 2004".

Infine, la Cassa ha mirabilmente restaurato l'antica chiesa dei Santi Simone e Giuda, risalente al secolo XIII, per adibirla a sede di un centro studi specializzato in arte e storia locale, sottraendo così, grazie ad un sapiente intervento di recupero, un gioiello architettonico all'oblio del tempo e restituendolo, in tutto il suo splendore, alla città.

Il Gruppo opera prevalentemente nel settore dell'intermediazione creditizia tradizionale - ossia, raccolta da clientela retail e private, erogazione del credito a clientela, impiego e raccolta sul mercato finanziario - proponendo, tuttavia, un'importante gamma di prodotti e servizi bancari finanziari innovativi offerti sia attraverso i canali bancari ordinari sia per mezzo di una rete di promotori finanziari e di canali distributivi alternativi (internet banking e soluzioni di trading on line).

Del resto, pur solidamente ancorata alla tradizione, la Cassa di Risparmio di Ferrara si è sempre dimostrata sensibile alle sfide del futuro (ha, infatti, installato nel 1976, prima Cassa in Italia, un punto Bancomat) e ha sempre adeguato la propria operatività ai mutamenti di carattere tecnologico, normativo e strategico aziendale.

Un altro importante settore di intervento è quello dell'intermediazione finanziaria e mobiliare, dove a una limitata operatività in conto proprio si affianca quella, preponderante e strategica, realizzata per conto della clientela, consistente nel collocamento di titoli mobiliari propri e di terzi nonché nella loro custodia ed amministrazione.

 

Il Gruppo è inoltre presente nei principali comparti del c.d. "parabancario" e, specificamente, nei settori del leasing e factoring, nella bancassurance e nell'asset management.

Più in particolare, l'attività di leasing e factoring è gestita interamente dalla Commercio e Finanza S.p.A., leader nazionale nel settore, dotata di un forte know-how tecnologico, di una approfondita conoscenza del mercato e di una rete distributiva motivata e visibile, tali da consentire una capillare penetrazione in aree altrimenti non raggiungibili.

L'attività di bancassurance è, invece, svolta in partnership con qualificati e primari operatori nazionali, collocando tanto prodotti tradizionali, rientranti nei rami vita e danni, quanto prodotti innovativi (unit e index linked).

Infine, l'attività di asset management è espletata in collaborazione con Vegagest SGR S.p.A., di cui la Cassa è socio fondatore ed azionista di riferimento.
Le recenti acquisizioni hanno rafforzato l'articolazione geografica ed operativa del Gruppo e la coesione interna del medesimo.

Tale ampliamento, realizzato, appunto, acquisendo sia banche a vocazione locale effettivamente radicate nel loro territorio, sia società prodotto, ha consentito alla Cassa l'ingresso in aree geografiche contigue ed ad alto potenziale di crescita, nonché il miglioramento del posizionamento competitivo in settori di business finora secondari rispetto all'attività bancaria tradizionale.

È, infatti, evidente come, negli ultimi esercizi, il Gruppo abbia assunto una configurazione polifunzionale: coerentemente con la propria vocazione ed i propri obiettivi, ha perseguito la ricerca di soluzioni innovative, atte a garantire, da un lato, la difesa del territorio di origine ed il presidio del mercato storico di riferimento e, dall'altro, a realizzare lo sviluppo della quota di mercato ed il miglioramento dell'offerta competitiva.

 

Il nuovo assetto ha determinato l'esigenza di realizzare il consolidamento di un'organizzazione con la struttura di "gruppo integrato", in conformità alle Direttive dell'Autorità di Vigilanza contenute nel Titolo I, Capitolo 2, Sez. I, Par. 1 delle Istruzioni di Vigilanza.

Proprio al fine di dare una chiara formalizzazione agli schemi applicativi degli indirizzi strategici e di porre le basi di un assetto organizzativo ed operativo coerente, è stato elaborato il progetto denominato "Back office di Gruppo", con la funzione di centralizzare presso la Capogruppo le funzioni concernenti, tra l'altro, la contabilità generale, le segnalazioni di vigilanza, il back office titoli, incassi e pagamenti, il controllo di gestione.

Il progetto è volto a favorire l'attuazione di adeguate economie di scala ed a facilitare la realizzazione di un'efficiente attività di indirizzo e coordinamento del Gruppo nonché il processo di armonizzazione procedurale e di controllo gestionale tempestivo degli andamenti aziendali, in un'ottica di massimizzazione delle sinergie, di miglioramento della competitività e mantenimento delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale.

In tale contesto, la Cassa continua, pertanto, a porsi come centro di attrazione e di indirizzo delle iniziative e degli interventi della comunità locale, rafforzando la propria immagine e il proprio ruolo di "banca di riferimento" per le famiglie e le piccole e medie imprese e, contestualmente, crea incontri sinergici con altre realtà territoriali e societarie e si avvale di strumenti adeguati a penetrare e servire, con maggiore incisività, i nuovi specifici segmenti di clientela, i precipui mercati e le strategiche aree di business.

Come affermato anche nella nuova campagna pubblicitaria del Gruppo, "oggi la Cassa di Risparmio di Ferrara allarga i propri orizzonti per guardare con interesse nuovi territori. ...Questo legame nuovo nasce da una vicinanza non geografica, ma d'intenti in grado di valorizzare, di un paese come il nostro, la ricchezza delle tante realtà locali, rispettandone sempre le diversità".