Questo spiega perché persone anziane, che magari stentano a camminare, possano percorrere in bicicletta distanze anche rilevanti. Ed è per la stessa ragione energetica che il ciclista, poco affaticato dal suo pedalare, è nelle condizioni migliori per osservare e apprezzare in pieno il paesaggio che lo circonda. In Italia, purtroppo, il reticolo delle piste ciclabili è molto carente. Il ciclista è troppo spesso costretto a pedalare nel traffico; il che è rischioso, oltre che poco piacevole per quel che si respira.
A Ferrara, chi va in bicicletta è però più fortunato della media: intorno alla nostra città e più a valle, nel Delta, ci sono centinaia di strade e stradine poco frequentate dagli automobilisti e, perciò, ideali per pedalare. Sono strade che conducono a luoghi dei quali non si sospetterebbe mai l'esistenza e che permettono di percorrere la grande pianura e di immergervisi fino quasi a sentirsene parte. È stato proprio esplorando in bicicletta queste strade che, benché cresciuto con le montagne negli occhi, ho subìto il fascino dei campi lunghi della pianura, e me ne sono pian piano innamorato.
Prima di segnalare alcuni itinerari turistici in bicicletta che hanno come perno la nostra città, dirò una cosa forse scontata affermando che il periodo più adatto, secondo il mio gusto, per dedicarsi al cicloturismo nel ferrarese è quello che va da marzo a giugno, quando colori, profumi, suoni e clima raggiungono una perfezione ineguagliabile in ogni altra stagione. Ho voluto ordinare i miei suggerimenti secondo il parametro più importante: la distanza da percorrere. Suggerirei infatti di affrontare le gite in bicicletta con progressione, per evitare di non godersi appieno le prime uscite commettendo facili errori di valutazione della propria resistenza fisica.
Alla Madonna del Poggetto (25 km). Tradizionale meta di pellegrinaggio dei Ferraresi. All'ombra dei pioppeti intorno alla chiesa, nelle domeniche d'estate si gioca ancora a "bac e pandon", che i non ferraresi conoscono come lippa.
Lungo il Volano fino alla chiusa di Val Pagliaro (45 km). Lungo il tragitto, la "Mensa", tra Sabbioncello e Formignana, e la villa di Denore. Vicino alla chiusa resistono le rovine di un mulino sul Po.
Verso Bondeno, tra Po, Panaro e Cavo Napoleonico (45 km). Sulla via del ritorno si passa per il santuario della Madonna della Pioppa e la Via Diamantina.
Lungo gli argini del Po (50 km). Da Francolino a Polesella e da Polesella a Pontelagoscuro.
Al Bosco della Panfilia di Sant'Agostino (60 km). Il bosco, attrezzato con piste ciclabili, è noto per il tartufo e per la festa che vi si svolge ogni estate.
Alle Vallette di Ostellato (80 km). Con giro per gli Agriturismi; partendo da Ferrara e seguendo la via Comacchio, completamente ombreggiata, si incontra la chiesa romanica di San Vito.
Valli di Campotto (90 km). Oasi naturalistica protetta, a ridosso del comune di Argenta, dove è sorto anche un museo. Dotata di eccellenti piste ciclabili.
Verso il Delta del Po (100 km). Lungo la Gran Linea, poi a Mezzogoro e Ariano. Si ritorna costeggiando il Po a Serravalle, Berrà, Ruina, Fossadalbero.
Da Ferrara ai Colli Euganei (120 km). Visita a Vo Euganeo, Arquà Petrarca e alla Delizia Estense a Este, lungo la via del ritorno. Al Monte Calderaro (120 km). Fino ad Argenta, poi attraverso la Romagna, e ritorno.
A Bologna (120 km). Passando per strade di campagna, su per San Luca, giù per l'Osservanza, godendosi la più bella vista di Bologna. Due giorni nel Parco del Delta del Po (70 km da Ferrara, poi dipende solo da voi). Fino a Pila e Bacucco, con pernottamento al Rifugio Parco Delta del Po a Gorino Sullam.
Chi usa la bicicletta solo in città, potrebbe considerare impossibile percorrere queste distanze. Mi non è così. Una giornata in bicicletta, pur pedalando a ritmo blando con soste e ristori, è meno faticosa di una gita in montagna. E nell'arco della giornata si percorrono distanze ragguardevoli.