Ricordare il passato per affrontare il futuro

Scritto da  Alfredo Santini

Alfredo Santini accoglie il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, e il Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, intervenuti alle celebrazioni per il 160° anniversario della Cassa.Centosessant'anni di storia, nei quali trovare lo slancio per confrontarsi con le sfide di domani.

In origine, e per circa 50 anni, il lavoro della Cassa di Risparmio di Ferrara fu svolto gratuitamente dai fondatori e dai primi consiglieri. L'unico dipendente era un commesso. Solo nel 1884 si creò una vera organizzazione e fu nominato il primo direttore. Ma fin dal lontano 1838, l'obiettivo primario del nostro Istituto è stato il mantenimento di un rapporto fiduciario con ciascun cliente.
I risultati in passato e le fortune future della Cassa sono, dunque, intimamente legati alla capacità di dirigenti, funzionari e impiegati di infondere nei clienti (dal piccolo risparmiatore al grande imprenditore) la certezza di trovare nella Cassa di Risparmio non un semplice manipolatore di danaro, ma un partner, un "amico".



Le solenni celebrazioni per i centosessanta anni dalla costituzione della Cassa di Risparmio di Ferrara, che hanno visto la presenza del Presidente della Repubblica, del Governatore della Banca d'Italia e di moltissime altre autorità, in rappresentanza dello Stato e degli Enti locali, rappresentano un momento di necessaria riflessione sui valori attorno ai quali abbiamo costruito questa impresa e assumono un valore particolarmente simbolico nel momento in cui, alle soglie di un nuovo millennio, un processo evolutivo coinvolge le imprese bancarie e richiede loro un forte impegno di trasformazione.
La Cassa di Risparmio di Ferrara, consolidata nella sua struttura patrimoniale, reddituale ed organizzativa, può contare sulle proprie risorse umane e finanziarie per affrontare il nuovo scenario di mercato.

Per continuare a rispondere efficacemente alle istanze del territorio sul quale operiamo, particolarmente importante sarà conferire una rinnovata energia alla nostra azione, creando una nuova leva di giovani, dotati di basi teoriche adeguate. Ma per questi giovani, che rappresenteranno il futuro della Cassa, essenziale sarà la guida e il sostegno dei colleghi più esperti, che potranno trasferir loro non solo nozioni e competenze, ma anche lo straordinario patrimonio di cultura e di valori maturato nel passato. Amministratori e dipendenti sentono profondamente la responsabilità di questo momento storico.

Con l'Unione Monetaria, le nazioni europee contribuiranno a far nascere la "nazione" Europa: lo faranno da posizioni di pari dignità e senza dovere in alcun modo rinunciare alle proprie tradizioni di costumi, cultura e religione.
In tale contesto, che vedrà anche il nostro paese impegnato profondamente per la costruzione di una "casa comune", deve essere collocato l'attuale processo di riforma e riformulazione del sistema industriale e finanziario. Anche le banche - e quindi anche la Cassa di Risparmio di Ferrara - dovranno contribuire a questo processo, raggiungendo livelli più elevati di competenza ed efficienza, nonché acquisendo, per questa via, una maggiore capacità di rispondere rapidamente alle richieste di una società che si sta evolvendo con grande rapidità.

Ma anche le banche, come le nazioni, dovranno partecipare a questo processo senza perdere le proprie radici. La storia delle Casse di Risparmio è la storia stessa dell'unità politica e dell'unificazione economica del Paese. Il radicamento di un patrimonio bancario nella comunità locale è stata l'idea forte che ha permesso alle Casse di sviluppare un'azione a sostegno del risparmio, orientandolo allo sviluppo dell'economia del territorio.

 

 

Il discorso del presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara alla cerimonia ufficiale.L'integrazione dei mercati finanziari internazionali e lo sviluppo di forme innovative di risparmio gestito offrono al cliente una straordinaria varietà di alternative.
La clientela potrà così sviluppare una crescente selettività, mettendo anche le banche locali di fronte alla necessità di offrire alla clientela un "catalogo" di prodotti finanziari completo e adeguato a soddisfare ogni esigenza.
D'altra parte le imprese non richiedono più solo credito commerciale, ma crediti per investimenti, servizi e conoscenze a livello internazionale.
La sopravvivenza delle banche locali si giocherà sulla loro capacità di essere parte integrante e dinamica della società in cui operano, facilitando il progresso economico della zona in cui operano. Noi, a livello locale, abbiamo raggiunto una dimensione tale da poterci porre come partner credibili in alleanze strategiche - la cui scelta compete alla Fondazione e agli azionisti privati - che, aprendoci a prospettive di più ampio respiro, ci permetteranno di valorizzare la nostra presenza in un territorio ricco di una imprenditorialità attenta e proiettata verso l'Europa.

La Cassa, con oltre il 30% del mercato degli impieghi, il 40% di quello della raccolta e, in media, un conto corrente in ogni famiglia ferrarese, ha le carte in regola, l'energia e l'entusiasmo per affrontare la sfida dei prossimi anni. Giorgio Foà ha recentemente affermato che «globalizzazione dei mercati ed economie sempre più omogenee è la direzione verso la quale stiamo andando. Questo non significa che in futuro le imprese (e le banche) che continueranno ad avere testa e cuore in provincia siano destinate a scomparire. Bisognerà tenere aperte le finestre sul mondo, ma "piccolo è bello" sarà sempre un'arma vincente».

Per questa ragione ritengo che l'opera a tutela dell'autonomia alla quale si sono sempre dedicati gli amministratori della Cassa e della Fondazione sia stata e sarà determinante.
Ogni segno del vissuto locale è testimonianza preziosa di carattere e di creazione. La nostra opera nasce direttamente, nel profondo, dai fermenti della comunità, e alla comunità ritorna.

Una città come Ferrara, che ha sempre avuto per vocazione la memoria del proprio passato, coltivando fra l'altro l'orgoglio di essere stata capitale delle arti nel momento più fulgido del Rinascimento, ha trovato nella Cassa di Risparmio uno strumento insostituibile di protezione, recupero e valorizzazione. Si potrebbe dire che il compito della Cassa - ora anche della Fondazione - è quello di restituire la memoria storica di Ferrara, di difenderla, di esserne custode. Un compito non facile, ma certamente esaltante, a cui nei 160 anni della sua vita la Carife non è mai venuta meno.

Si pensi all'acquisto della collezione del duca Galeazzo Massari fino alla recente acquisizione, da parte della Fondazione, della Sacrati Strozzi. A ciò si aggiunga il restauro e le sollecite cure di tanti monumenti che rappresentano e testimoniano la volontà di Ferrara di incamminarsi verso un futuro che solo dal passato può trovare linfa e slancio. C'è un nome per definire quest'operazione che si richiama alle vicende più antiche di noi e della nostra terra: è ciò che Virgilio chiamava "pietas", l'amore dovuto alle proprie radici e alla propria storia.