La lettura

Scritto da  Corrado Govoni
Pomposa era deserta e il triste vento d'autunno sembrava spazzare le grigie foglie morte della sua palude. Una smisurata sgarza cenerina roteava intorno al pallido giglio del campanile, cingendolo di un'aureola santa di luce. Le ruote di pavoni bianchi delle finestre di transenna dell'atrio della chiesa, dovevano restare per sempre nella mia anima come ventilate aperture rotonde, girando girando come i mulinelli di latta che si mettono nei vetri per rinnovare l'aria, portandomi fresco di giardini minerali e odore d'angeli bambini.

Viaggio a Pomposa - in Le rovine del paradiso (1941)