Editoriale - 'Ferrara voci di una città'
Scritto da Alfredo Santini
Il valore del ricordo, la sopravvivenza, nella memoria di chi resta, di coloro che ci hanno lasciato, è un elemento determinante in qualsiasi comunità. Con la scomparsa di tanti illustri personaggi che hanno contribuito a rendere più grande il nome di Ferrara, è sembrato un atto di doveroso amore e rispetto ricordarli.
Bassani, Rossi, Zevi, Carletti, Collevati sono qui ricordati nel loro vitale e generoso impegno; nelle pagine di chi ha scritto di loro si sente non la dolente memoria per chi è morto, ma la vitale eredità di chi ha rettamente operato nella vita, nella storia, nella città. Possiamo allora credere che l'omaggio riservato a questi figli di Ferrara rifletta la complessa vitalità, la grandezza poetica, la rettitudine morale di chi ha voluto fare di Ferrara il centro di un percorso umano, artistico e sociale.
Bassani, Rossi, Zevi, Carletti, Collevati sono qui ricordati nel loro vitale e generoso impegno; nelle pagine di chi ha scritto di loro si sente non la dolente memoria per chi è morto, ma la vitale eredità di chi ha rettamente operato nella vita, nella storia, nella città. Possiamo allora credere che l'omaggio riservato a questi figli di Ferrara rifletta la complessa vitalità, la grandezza poetica, la rettitudine morale di chi ha voluto fare di Ferrara il centro di un percorso umano, artistico e sociale.
Ma non vanno dimenticati anche altri e interessanti percorsi d'indagine della realtà e della storia ferrarese: la restituzione di un personaggio storico di altissima tempra civile e morale come Giovanni Compagnoni; il ricordo di Giovan Battista Aleotti, che prelude al prossimo Convegno internazionale coordinato dall'Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara; i luoghi della memoria come la casa dell'Ariosto o il Parco Massari dell'"Ottava d'oro".
Non mancano poi interventi specifici come quelli sulla bellissima collezione dei quadri di Zola della Cassa di Risparmio, su Biagio Rossetti e l'Addizione erculea, su quadrerie ferraresi del Novecento. Un numero composito e vario che ruota attorno al ricordo di chi ha bene operato per la città, e non solo per quella.
Il prossimo numero sarà dedicato a un artista e a un'opera che presentemente rivestono una grande importanza nella vita culturale ferrarese: Sebastiano Filippi detto il Bastianino. Prendendo spunto dal restauro dell'abside del Duomo e dell'affresco del Giudizio Universale, la Fondazione - sponsor dell'operazione - ha voluto dedicare ALL'artista cinquecentesco una serie d'incontri e di riflessioni sull'opera, sui luoghi e sulla civiltà in cui ruota l'attività del maestro tenuti dai massimi specialisti e studiosi. A dicembre, con la conclusione dei lavori e lo svelamento del restauro, l'anno del Bastianino si concluderà con un Convegno internazionale di studi.
Ferrara. Voci di una città dedicherà un numero monografico, coordinato da Gianni Venturi, al Bastianino e a tutta l'attività scientifica che si svolge intorno al restauro di uno degli ultimi capolavori della civiltà figurativa estense.
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Num. 12