Editoriale - 'Ferrara - voci di una città'
Scritto da Alfredo Santini
Questo numero esce in un momento importante per la vita della Fondazione: alla vigilia della tradizionale assemblea per l'approvazione del bilancio consuntivo ma, soprattutto, dell'emanazione del disegno di legge sul futuro di questi organi.
Abbiamo voluto onorare tali appuntamenti con un numero che celebrasse la memoria di alcune delle figure mitiche della nostra città attraverso cammei che formano una galleria di ritratti significativi. Da Francesco Viviani, che pagò con la vita la sua rettitudine morale, a Gaetano Recchi, fondatore della Cassa di Risparmio di Ferrara e leggendaria figura di uomo probo e vitale, ad Adriano Franceschini, raro esempio di studioso infaticabile, a Isabella d'Este, rappresentante di un made in Italy ante litteram.
Abbiamo voluto onorare tali appuntamenti con un numero che celebrasse la memoria di alcune delle figure mitiche della nostra città attraverso cammei che formano una galleria di ritratti significativi. Da Francesco Viviani, che pagò con la vita la sua rettitudine morale, a Gaetano Recchi, fondatore della Cassa di Risparmio di Ferrara e leggendaria figura di uomo probo e vitale, ad Adriano Franceschini, raro esempio di studioso infaticabile, a Isabella d'Este, rappresentante di un made in Italy ante litteram.
Ci siamo resi conto che queste figure, come altre che andremo nel tempo a ricordare, sono i numi tutelari della città, garanzia di una vitalità culturale e civile che ci onora. Parliamo anche della Palazzina Marfisa e del suo mitico "giardino che non c'è", di una realtà unica in Italia come quella della Navale Assicurazioni, del rapporto dell'artista con Ferrara, di un importante e non ancora del tutto esplorato Settecento ferrarese.
Per il futuro ci siamo impegnati a sostenere le nuove facoltà e la ricerca nei settori biotecnologici, agricoli e tecnologici, al fine di completare al meglio l'offerta della nostra città. Altri interventi completano questo numero, che si aggiunge ai precedenti svelandoci continuamente il grande destino di Ferrara, dove la Fondazione intende operare per vitalizzare e animare i soggetti pubblici e privati che producono lo sviluppo culturale, sociale e civile.
In una concordia di intenti che possa superare le sempre latenti forme di appiattimento, di gelosia d'ambiente o istituzionale.
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Num. 5