Un anno di sviluppo

Scritto da  Redazione

L'Assemblea dei soci.Riflettori puntati sul bilancio 2001 della Cassa di Risparmio di Ferrara.

Per molte banche italiane il 2001 si è rivelato un esercizio molto difficile, soprattutto penalizzato dal calo delle commissioni, dopo un triennio di esplosione dei ricavi collegati all'attività di asset management.

Nel complesso i risultati del sistema bancario italiano hanno comunque mantenuto una discreta tenuta: i margini operativi si sono incrementati, grazie alla crescita del margine di interesse, nonostante che nel corso del 2001 la Banca Centrale Europea abbia disposto quattro riduzioni del Tasso Ufficiale di Riferimento, che è passato dal 4,75% di inizio anno all'attuale 3,25%.
Molti bilanci però sono stati salvati da rilevanti componenti straordinarie.
Per la nostra banca il 2001 è stato invece un anno di sviluppo e di soddisfazioni, pur tra le tante difficoltà di mercato.


Il sistema creditizio europeo ha visto nel 2001 il riaccendersi di processi di ristrutturazione e concentrazione, sia a livello di unione europea che nazionale, attraverso gli strumenti delle fusioni e delle concentrazioni di carattere federale ma anche delle alleanze commerciali. Nell'ambito dell'Unione Europea il numero delle banche nel triennio 1999/2001 si è ridotto del 14% circa.
La nostra banca ha preso atto con attenzione del fenomeno ed ha ritenuto che la ricerca di economie di scala non transiti necessariamente attraverso la perdita dell'identità aziendale in un'entità molto più grande, ma che possa anche seguire un autonomo percorso di sviluppo, che abbia come primo obiettivo la creazione di valore e la soddisfazione degli azionisti.

Dott. Alfredo Santini all'Assemblea dei Soci.Il Consiglio d'Amministrazione ha approvato nell'esercizio in corso un piano di sviluppo incardinato sull'autonomia della banca e sulla ricerca di masse critiche funzionali appunto alla creazione di valore. Ci agevolano in questo gli spazi di mercato lasciati vuoti dalle grandi concentrazioni.
La presenza di medi istituti radicati al territorio è indispensabile per lo sviluppo dell'economia locale tanto che nel panorama creditizio nazionale la quota di mercato tra il 4° trimestre 1998 ed il 3° trimestre 2001 è passata dal 12,8 al 14,1% per le banche piccole e dal 12,5 al 14% per le minori.

Le quote di mercato

La nostra quota di mercato nella Provincia di Ferrara, relativa ai depositi, a dicembre 2001 ha raggiunto il 41,19%, incrementandosi rispetto all'anno precedente di oltre l'1% mentre quella sugli impieghi  è invece aumentata di circa il 5%, passando al 32,23%. Tutto ciò si è realizzato pur in presenza di una crescita del 10% degli sportelli concorrenti!

La raccolta
Nel 2001 il volume complessivo della raccolta diretta si è quindi attestato a Lire 3.518 miliardi, con un incremento del 14,50%, che si confronta con un dato di sistema del 6,59%.
La raccolta indiretta ha mostrato una performance più che soddisfacente, arrivando a toccare i 7.428 miliardi di Lire al 31/12/2001 contro i 6.205 dell'anno precedente, con un incremento del 19,7%.
Nel complesso la massa amministrata ha raggiunto Lire 10.890 miliardi (+17,38 % sul dicembre 2000).

Gli impieghi
Recentemente la Cassa di Risparmio di Ferrara ha sponsorizzato la mostra sul ''Quirinale'', in quanto uno dei primi inquilini fu il Cardinale Ippolito d'Este, il quale con l'aiuto dei Maestri ferraresi ha dato un'impronta ai giardini ed a parte dell'antico Palazzo.Nel corso del 2001 la nostra Cassa ha fornito l'usuale sostegno ai consumi delle Famiglie, in particolare per agevolare la soddisfazione delle esigenze abitative. Sul fronte delle Imprese, i finanziamenti a breve, finalizzati alla gestione ordinaria, hanno denotato un discreto sviluppo. La nostra attenzione si è focalizzata anche sul comparto del medio lungo termine, per favorire gli investimenti produttivi nel settore industriale, come in quello artigiano, nel commercio e nell'agricoltura.

Nel complesso gli impieghi totali netti alla Clientela si sono attestati a Lire 3405 miliardi (+19,6% nel periodo contro il +6,7% del sistema). La percentuale degli impieghi sul totale dell'attivo continua ad aumentare passando al 76,4% contro il 72,7% del precedente esercizio.
Significativo è l'impegno della Cassa a favore delle attività produttive, che sono attorno all'80% del totale impieghi.

Abbiamo indirizzato gli sforzi verso una sempre maggiore specializzazione nel settore delle agevolazioni nazionali e comunitarie per dare al nostro Istituto una immagine di dinamicità, proponendoci come consulenti sia finanziari sia agevolativi al mondo imprenditoriale, trovando ampi spazi su cui operare.
Abbiamo effettuato incontri con funzionari della Banca Europea per gli investimenti e del Fondo Europeo degli Investimenti per verificare la possibilità di divenire prenditori diretti di prestiti globali della B.E.I. per finanziare investimenti di Enti Pubblici locali e di P.M.I.

Per quanto riguarda il settore primario, nel corso del 2001 oltre all'area tradizionale ferrarese sono state poste le basi per solidi rapporti di collaborazione con le associazioni agricole di Modena e Mantova, zone in cui l'agricoltura è particolarmente sviluppata e fiorente.

Gli impieghi
Nel corso del 2001 la nostra Cassa ha fornito l'usuale sostegno ai consumi delle Famiglie, in particolare per agevolare la soddisfazione delle esigenze abitative. Sul fronte delle Imprese, i finanziamenti a breve, finalizzati alla gestione ordinaria, hanno denotato un discreto sviluppo. La nostra attenzione si è focalizzata anche sul comparto del medio lungo termine, per favorire gli investimenti produttivi nel settore industriale, come in quello artigiano, nel commercio e nell'agricoltura.

Nel complesso gli impieghi totali netti alla Clientela si sono attestati a Lire 3405 miliardi (+19,6% nel periodo contro il +6,7% del sistema). La percentuale degli impieghi sul totale dell'attivo continua ad aumentare passando al 76,4% contro il 72,7% del precedente esercizio.
Significativo è l'impegno della Cassa a favore delle attività produttive, che sono attorno all'80% del totale impieghi.

Abbiamo indirizzato gli sforzi verso una sempre maggiore specializzazione nel settore delle agevolazioni nazionali e comunitarie per dare al nostro Istituto una immagine di dinamicità, proponendoci come consulenti sia finanziari sia agevolativi al mondo imprenditoriale, trovando ampi spazi su cui operare.
Abbiamo effettuato incontri con funzionari della Banca Europea per gli investimenti e del Fondo Europeo degli Investimenti per verificare la possibilità di divenire prenditori diretti di prestiti globali della B.E.I. per finanziare investimenti di Enti Pubblici locali e di P.M.I.

Per quanto riguarda il settore primario, nel corso del 2001 oltre all'area tradizionale ferrarese sono state poste le basi per solidi rapporti di collaborazione con le associazioni agricole di Modena e Mantova, zone in cui l'agricoltura è particolarmente sviluppata e fiorente.

L'analisi dei coefficienti patrimoniali fornisce, anche per il 2001, un risultato più che soddisfacente. Sono ampiamente rispettati, infatti, sia i limiti minimi fissati da Banca d'Italia per i coefficienti di solvibilità, sia i requisiti richiesti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per i profili di rischiosità, solvibilità e trasformazione delle scadenze.
Il patrimonio di vigilanza registra un surplus rispetto ai requisiti minimi richiesti di oltre 277 miliardi.

La marcata espansione dei nostri impieghi, con tassi di crescita decisamente superiori alle medie del Sistema, non ha avuto effetti sulla dinamica delle sofferenze, grazie alla politica di particolare attenzione al rischio di credito da sempre attuata. Infatti, a chiusura d'anno, il rapporto sofferenze nette sul patrimonio è sceso dall'11,4% all'8,59%, mentre il rapporto sofferenze nette sugli impieghi è sceso dall'1,6% all'1,32%.
Al termine dell'esercizio, gli impieghi finanziari (in titoli e depositi interbancari) ammontavano a lire 634 miliardi contro i 685 del precedente esercizio passando dal 17,15 del totale attivo al 14%. Tale minor peso è coerente con la politica di espansione degli impieghi economici. Non ci sono nel portafoglio della banca titoli che facciano temere per il regolare rimborso alla scadenza.

Il 2001 è stato anche l'anno in cui il Consiglio d'Amministrazione appena nominato ha approvato il Piano Strategico 2002-2004. Tale Piano ha ribadito quale "mission" della Cassa il "crescere rimanendo banca locale". I canali di tale crescita sono stati individuati nella espansione territoriale verso punti strategici ad alto valore aggiunto, nella trasformazione da banca "orientata al prodotto" a banca "orientata al cliente", nell'intensificazione del legame con le imprese e nello strumento dell'haus-bank, nella valorizzazione del marchio e nel rafforzamento dell'immagine e del ruolo di banca di riferimento, nell'intensificazione dell'attività di consulenza e nella diversificazione ed ampliamento delle reti distributive, infine nel raggiungimento di dimensioni tali da garantire autonomia alla corporate governance.