Editoriale - 'Ferrara - voci di una città'
Scritto da Alfredo Santini
Questo numero della rivista che sembra essere così vario negli argomenti e nei temi, è in fondo il più monotematico rispetto alla testata: Ferrara.
E di Ferrara si scrive in tutte le pagine e sui più vari aspetti. Dei suoi palazzi, legati a nomi storici famosi come quello di Don Giulio d'Este, sede della prefettura; dei suoi architetti come l'Aleotti o i tecnici ingegneri suoi contemporanei; dei suoi locali dove tirar tardi, esplorati come un non sempre facile universo dei luoghi e delle tendenze da un giovane scrittore che dimostra qualità affabulatorie non comuni.
E ancora, la grande eredità rinascimentale faticosamente ricomposta dall'opera meritoria della Fondazione con l'acquisizione di quattro importanti opere pittoriche o gli immensi fantasmi della genealogia estense rimossi dalle mura del cortile del Castello.
E di Ferrara si scrive in tutte le pagine e sui più vari aspetti. Dei suoi palazzi, legati a nomi storici famosi come quello di Don Giulio d'Este, sede della prefettura; dei suoi architetti come l'Aleotti o i tecnici ingegneri suoi contemporanei; dei suoi locali dove tirar tardi, esplorati come un non sempre facile universo dei luoghi e delle tendenze da un giovane scrittore che dimostra qualità affabulatorie non comuni.
E ancora, la grande eredità rinascimentale faticosamente ricomposta dall'opera meritoria della Fondazione con l'acquisizione di quattro importanti opere pittoriche o gli immensi fantasmi della genealogia estense rimossi dalle mura del cortile del Castello.
Non mancano altri temi quali il ritrovamento della nave antica di Valle Ponti o il restauro di due opere lontanissime nel tempo quali il restauro del convento dei Gesuati o il ciclo di Capuzzo sull'epopea di Balbo, emerso dietro la scialbatura, nello scalone d'onore della Cassa. Per finire, assieme a un suggestivo percorso sul Po nella cinematografia, due articoli molto belli di due scrittori tanto differenti fra loro, ma così "ferraresi" come Gaetano Tumiati e Roberto Pazzi.
Roberto Pazzi ci aiuta nel ricordo di Bassani a guardare avanti imparando ad apprezzare ciò che oggi Ferrara ci dà così come al caro Gaetano Tumiati dobbiamo lo sguardo vivo su come Ferrara era. Un percorso ricco e suggestivo nella cultura ferrarese ma anche nella vita di una città che non cessa di produrre opere, personaggi, luoghi memorabili e cari al nostro immaginario.
Di qui il convincimento che occorre continuare a credere che valga la pena di impegnarsi in futuro, per crescere nella cultura come nella ricerca e nell'economia.
Patrizio Bianchi con il centro spin-off dell'Ateneo e Paolo Sani con i nuovi strumenti finanziari per le imprese danno il senso di una nuova stagione di crescita dell'economia ferrarese.
Gennaro Murolo ne coglie la sintesi e la proietta verso mete impegnative, illustrando gli obiettivi ambiziosi ed i traguardi importanti raggiunti dalla Cassa di Risparmio in questo inizio di millennio.
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Pubblicato in
Num. 14